40 CAPITOLO

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Passo le mie giornate a pensare ai bambini, a cucinare e a scrivere fino a Mercoledì, oggi.

Mi sveglio, preparo la colazione per me e i bambini, mangiamo e poi loro si preparano, la madre di un amico di Jonathan è venuta a portarli a scuola, mi inizio a prepare per andare dal dottore, Marcus dovrebbe arrivare da un momento all'altro.

Sento suonare al campanello

Io: si pensa al diavolo e spunta Marcus Gunnarsen

Dico aprendo la porta mentre mi infilo le scarpe da tennis

Mac: pronta?
Io: si, in ansia ma pronta, fammi prendere il cellulare

Stacco il cellulare dalla carica e salgo sulla macchina di Marcus, mi metto la cintura e appena mi giro a guardarlo scoppio a ridere

Io: che hai fatto in faccia?

Non riesco a trattenere le risate

Mac: mi sono disegnato un neo sul labbro così da non destare sospetti
Io: ma quello non è un neo, quello è un buco nero

Rido ancor più di prima e prendo un fazzoletto, gli strofino via il finto neo e prendo una matita per gli occhi e gliene disegno uno un po' più credibile

Io: dai, meglio di niente, ma come mai ti sei disegnato un neo?
Mac: volevo sembrare ancora di più Martinus, così che fossi più calma, so che ti fai molti problemi nella vita, ti sono venuto a trovare molte volte che sembravi stra fatta e dicevi certe cose stranissime
Io: tipo?
Mac: ma secondo te, le guardie mi vedono quando dormo la notte? E se parlassi nel sonno? Secondo te mi rispondono?
Io: non ci posso credere di averlo detto realmente

Sorrido e mi copro la faccia con le mani, un po' mi manca quella sensazione di nulla che provavo quando mi riempivano di farmaci, è da un po' che non prendo antidepressivi, potrei riprendere giusto per la sensazione che mi dava, sempre se al bambino non farà male, ovviamente non esagerei come facevano quelli della clinica, potevi anche passare solo un'ora senza sorridere che loro minimo ti davano due dosi, non volevano proprio che capitasse un suicidio, anche perché ci sarebbe stato un massacro, tutti facevamo amicizia con tutti, alla faccia di quelli che pensano che i depressi sono solitari e senza vita, anche se quasi tutti appena entrati non volevamo essere disturbati, pian piano ti abitui e torni come sempre anche se dentro stai di merda, pur di rimanere un minimo lucido riuscivi a trovare la forza di sorridere.

Ho un misto di emozioni se penso a quando stavo in clinica, ho fatto amicizia con gente che sembrava capirmi, adesso non so se sono ancora lì o sono usciti, ho momenti di vuoto in cui non ricordo nulla, ora voglio vivere la mia vita passo per passo, affianco a Martinus, i miei bambini e tutte le persone che possono aiutarmi a vivere in modo calmo e magari divertente

Mac: guarda che hai detto di peggio? Una volta te ne sei uscita con "ma se io mangiassi una tartaruga, in teoria andrebbe nel mio stomaco quindi dove c'è la pancia, posso dire di avere la tartaruga?"
Io: oh madonna, sono veramente scioccata di me stessa
Mac: capita dai, ora andiamo a scoprire di più su ciò che hai in pancia

come mi sono rinnamorataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora