Capitolo 29. Pre nozze

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Elsa pov's❄️
Ero nel mio studio seduta sulla scrivania in mogano. Le tende chiuse e la luce soffusa mi permettevano di lavorare meglio. Avevo appena firmato un trattato di pace con l'Italia e la Turchia.
Bene... Sospirai e mi massaggiai le tempie.
D'un tratto la porta si spalancò ed entrò Anna urlando di gioia.
-Elsa!- strillò saltandomi addosso.
Kristoff glielo aveva chiesto.
-Elsa Kristoff mi ha chiesto di sposarlo!-
Lo sapevo. Ero felicissima per lei.
-Anna ma è fantastico!- esultai
-si!- disse mostrando il suo sorriso migliore.
-mi ha portato al tuo palazzo.- disse entusiasta.
-cosa?- chiesi confusa. Il mio palazzo.
-che palazzo?- richiesi.
-il palazzo che hai costruito l'anno scorso, sulla montagna del nord, ricordi?-
-si, non pensavo ci fosse ancora...- risposi turbata. Mi sentivo un po'... Violata... Non lo so il castello di ghiaccio conteneva le mie paure e insicurezze. Era un posto solo mio... Ma infondo non aveva importanza, ciò che importava era che mia sorella fosse davvero serena e felice dopo fin troppo tempo.
-e le nozze? Per quando sono previste?- domandai
-le nozze... Oddio non lo so, c'è ancora tutto da decidere, il buffet, la cerimonia, gli invitati e... L'abito! Non ho un abito.-
Disse mordendosi il labbro superiore nervosa.
-non ti preoccupare a quello penserò io. Voi pensate ai preparativi.- dissi dolcemente.
-beh... Cambiando discorso.- disse schiarendosi la voce ma tenendo il suo fantastico sorriso - avete notizie di Hans?- chiese. Rimasi paonazza.
-no... Purtroppo niente da troppo ormai... Probabilmente si è rifugiato in Austria.- spiegai insicura e speranzosa.
-speriamo non ci sia più fastidio...- disse Anna. Le sorrisi per rassicurarla.
Lei mi abbracciò d'impulso e rimasi spiazzata. Era tempo che non ricevevo un abbraccio con così tanto amore. La strinsi a me. Amavo mia sorella. Era una delle mie ragioni di vita.
-su Anna, ora vai da Kristoff, dovete organizzare tanto.- dissi accarezzandole il viso.
Lei mi prese la mano e la strinse. Poi senza aggiungere altro si congedò chiudendo la porta che emise un leggero cigolio.
Erano quasi le sette. Probabilmente mi sarei sentita la terza in comodo più spaesata di sempre. Sorrisi fra me e me e continuai a firmare carte.
Hans non sarebbe tornato. Se solo ci avesse provato, gli avrei strappato il cuore palpitante dal petto.

Nota autrice.
Spero vi piaccia premete la stellina e lasciate tanti commenti❤️

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