Charles Cooper- Riverdale

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La vita alla Stonewall Prep non era per niente facile e questo T/N lo sapeva benissimo.

Nonostante fosse sempre stata in disparte a scrivere quello che poi sarebbe stata la sua arma contro Donna e Bret nell'ultimo dibattito dell'ultimo anno, era perseguitata dai ragazzi che si credevano chissà chi in quello splendido posto con gentaccia scadente. Finalmente qualcuno disposto a tenere testa ai due però era arrivato come una manna dal cielo. Forsythe Pendleton Jones III.

Era un portento nella scrittura ma trovava sempre arcomenti su cui litigare con il figlio di papà e la falsa brava ragazza. T/N e lui erano molto simili, forse per questo in poco tempo divennero buoni amici; lei era la sua compagna di stanza dopo che Marmaduke aveva deciso di andarsene dopo l'atto barbaro della ricorrente coppietta, fin troppo infantile. Anche su questo Jones e la ragazza erano d'accordo.

-il vincitore di questo dibattito, con il migliore finale di racconto, è.....JUGHEAD JONES-

Forsythe si voltò a guardare la castana dalla pelle olivastra, che gli sorrise, in balia di uno dei suoi momenti dolci e spensierati.

-Prima che inizi a litigare con Bret volevo....-

-No. Oggi ti porto a conoscere mio fratello e ci sarà anche Betty non ti preoccupare. Sono sicuro che ti piacerà.-

Assieme uscirono di nascosto dall'edificio e si diressero verso una graziosa villetta sulla strada principale di Riverdale. Era Halloween, una festa che lei aveva cominciato ad odiare dopo la distruzione del drive-in, era solita ad andare lì con sua sorella per vedere un film nel suo vecchio furgoncino sotto le coperte. Da quando sua sorella era morta nell'incidente stradale che le aveva portato ustioni su gran parte della schiena, i sensi di colpa non le avevano dato pace ed ogni volta che si ritrovava dentro la cittadina non riusciva più a respirare.

Nessuno sapeva della sua storia, nenche Jugh, perchè pensava che se qualcuno un giorno avesse scoperto il suo passato avrebbero tutti creduto che fosse solo una codarda, che avesse lasciato morire la sua consanguinea e migliore amica per potersi salvare.

Quando bussarono alla porta rossa dovettero aspettare un po' per ricevere una risposta.

-Ricordami che un giorno ti racconterò cosa ho fatto a questa porta.-

-Ho paura di scoprirlo Jones-

Betty gli aprì con una roba di ferro tra le mani.

-Betts? Ti sei proprio calata nella parte eh- Disse il ragazzo con il cappello.

- E' una lunga storia.... entrate c'è anche Charles-

Entrarono e T/N subito si sedette sulla poltrona a leggere per l'ennesima volta  Il gatto nero di Edgar Allan Poe. Il fratellastro del suo migliore amico era davvero di bell'aspetto, era un agente dell' FBI ed era anche lui uno di poche parole a quanto le sembrava.

-Piacere sono Charles, tu sei....-

-T/N, T/N T/C-

Quella sera non intavolarono una vera e propria conversazione, erano troppo imbarazzati per iniziare una conversazione.




Per vari giorni dopo quella serata T/N non tornò alla Stonewall Prep, aveva finalmente trovato il coraggio di andare a Pickens Park per vedere la sepoltura di sua sorella. Nella foto era sorridente come sempre ed aveva i lunghi capelli rossi presi dalla mamma raccolti nella sua solita treccia spettinata. Al collo portava la collana con l'iniziale di T/N, ed istintivamente quest'ultima sfiorò con le dita la sua, con l'iniziale della sorella. Erano molto legate, ma per colpa sua la giovane ragazza che voleva diventare sceriffo non c'era più.

Quando tornò aveva un romanzo pronto, cancellato quello vecchio della vendetta era riuscita a partorire dal caos che c'era nel suo cervello un nuovo racconto che non avrebbe letto a nessuno per il troppo imbarazzo.

Non parlava neanche più con Jughead che capì solo dopo il motivo della sua delusione, tristezza, rabbia, insomma quell'emozione indefinita che gli aveva portato via la sua migliore amica. Charles era stato scoperto in combutta con Chic. Venne processato.

Era l'ennesima volta che lei si sentiva strana, diversa, non all'altezza in quella scuola.

Come se ciò non bastasse il signor Chipping le fece leggere a tutti i costi ciò che aveva scritto.

-Le circostanze in cui si erano conosciuti erano strane. Come la ragazza d'altronde. Erano due persone diverse, ma comunque destinavano agli altri poche parole del loro vasto bagaglio, che nella vita li aveva accompagnati. Segreti, sensi di colpa e tragedie caratterizzavano l'esistenza dei due, così travagliata che alla fine era destinata solo a peggiorare. Lei era di nuovo sola e sentiva ancora quell'odiosa sensazione di essere sbagliata, fuori posto, che era riuscito a spazzare via l'agente. Era qualcos'altro, quest'evento, che lei pensava di aver provocato. La giovane pensava di meritarsi nulla, era una rovina per tutti quegli che gli stavano attorno. O forse erano proprio loro a logorare lei?-

Era solo la trama, ma Jones aveva capito tutto.

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