⚘ XXVI ⚘

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Jungkook alle mie parole si pietrificò, trattenendo persino il respiro.

«... C-cosa tu sia per me?».

Potevo sentire con chiarezza l'agitazione crescere sempre di più nel suo petto, a ritmo del suo irregolare battito cardiaco che non cessava di aumentare.

I suoi grandi occhi si fissarono in un punto vuoto oltre le mie spalle; le labbra socchiuse e la fronte leggermente aggrottata.

«Io... Ecco... Penso che...».

Ma di colpo lo fermai, appoggiando una mano sul suo petto «sai una cosa? Lascia stare, sono solo stato troppo diretto, come sempre d'altronde ahahah... Dico davvero, lascia perdere, ti ho preso troppo allo sprovvista!».

E avevo il viso completamente rosso; le parole dalla mia bocca erano uscite così in fretta che la voce mi si era strozzata in gola.

Sentire il suo cuore battere così forte mi aveva messo nel panico, in suggestione, timoroso di quella che sarebbe potuta essere la sua risposta.

Che mi prende ora?!

Stavo letteralmente sudando freddo.

Jungkook chinò gli occhi sulla mia mano, facendo per dire qualcosa ma bloccandosi subito dopo, incerto, mordicchiandosi lievemente il labbro inferiore.

Non ero più in grado di leggere l'espressione nel suo volto con chiarezza.

«Mh».

Dopo poco alzò una mano e l'appoggiò delicatamente sopra alla mia, facendomela staccare dal suo petto per potermela stringere.

«Certo che sei davvero strano, Jimin» borbottò sollevando un lato solo della bocca, «non riesco mai a capire che ti passa per la testa».

E, senza neanche darmi il tempo di realizzare che non avesse - per l'ennesima volta, in realtà - usato l'onorifico con me, il ciliegia si fiondò sul mio collo, pizzicandolo leggermente con i denti.

Mi lasciai sfuggire un leggero mugolio di dolore a quel gesto, che lo fece ridacchiare di gusto mentre si spostava davanti al mio viso; scrutandomi divertito.

«Ma chi pensi di essere? Un vampiro?» scherzai, fingendomi offeso e voltando la testa di lato.

«E io chi sono per te?».

Quella domanda però mi spiazzo.

«C-cosa?».

«Non cosa - le sue grandi pupille ruotarono in lato -, chi, chi sono io per te».

Seppur avessi riportato lo sguardo su di lui, non ero comunque in grado di capire se fosse serio o stesse per l'ennesima volta scherzando.

Aggrottai la fronte.

«Chi?».

«Chi».

«Aish».

Sbuffai.

«Sei serio?».

«Sì, lo sono».

«...».

Questo ragazzo... Che gli passa per la testa tutto all'improvviso?!

Cercai di scostarmi dal suo corpo ma Jungkook continuava a tenermi fermo, seppur la sua stretta fosse gentile e non affatto aggressiva.

«Hyung» le sue piccole e morbide labbra si contrarono in un leggero broncio, mentre gli occhi sembrarono diventare ancora più grandi.

«Se me lo dici io farò lo stesso, va bene?».

Il suo corpo, il suo sguardo, il suo piccolo sorriso; tutto di lui in quel momento mi fece scoppiare il cuore d'emozione, e sentii il viso diventare talmente rosso che la mia pelle poteva cuocere un uovo come se fosse una padella al fuoco.

fantasticherie color ciliegia.           jikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora