Capitolo 34

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Undici
Dopo quel "mi basta la tua presenza per essere felice", lo guardai in viso sorridendogli.
Ricambiò il sorriso, ma non era lo stesso di sempre...

Io: Mike, mi dispiace tanto che tu non possa continuare il tuo sogno.
Mike: È tutto ok.

Non era stato un suo amico a farlo cadere... Volevo che Angela togliesse lo sguardo sugli occhi di Mike e quindi ho fatto in modo che la palla cambiasse direzione. Quel cambio di direzione ha però provocato la ferita alla persona che amo di più al mondo. Mi sentivo così in colpa...

Steve: Siamo arrivati in hotel. Ti aiuto a camminare, Mike.
Mike: Grazie, amico. Ei, Undi. Tutto bene?

Annuii accennando un sorriso. Mi avrebbe odiato per sempre.

Steve: Sdraiati. Adesso ti porto il ghiaccio.
Mike: D'accordo, grazie.

Raggiunsi Steve e gli raccontai tutto.

Steve: Che cosa?! Sei stata tu?
Io: Sì.
Steve: Hai davvero fatto tutto questo per gelosia?
Io: Non l'ho fatto apposta, Steve.
Steve: Lo so, ma... Angela lo guarda perché è il suo lavoro e non perché gli piace. Devi contenere la tua gelosia e i tuoi poteri se no potresti provocare anche di peggio.

Qualche lacrima rigò il mio viso.

Io: Hai ragione... per questo è meglio che io stia lontana da lui e da tutti voi.
Steve: Non intendevo questo, Undici.
Io: Ma è quello che farò.

Lo guardai negli occhi creando un clima di silenzio.

Steve: Che cosa dirai a Mike? "Me ne sono andata per proteggervi dai miei poteri."
Io: Non è una cosa su cui scherzare.
Steve: Quando Mike scoprirà che sei stata tu a ferirlo, e lo scoprirà, si sentirà deluso da te.
Io: Non è la prima volta che lo deludo...
Steve: A maggior ragione devi essere tu a dirglielo.
Io: Ho infranto il suo sogno...

Mi accasciai a terra e singhiozzavo.

Steve: Vado... vado a prendere il ghiaccio.

Se ne andò lasciandomi lì. Mi alzai da terra e mi asciugai le lacrime. Entrai in camera e mi diressi verso Mike. Stava dormendo. Mi sedetti accanto a lui e appoggiai la mia fronte sulla sua.

Io: Scusami... scusami per tutto ciò che ho fatto. Volevo solo essere felice con te, invece sto solo togliendo la felicità a te.

Sussurri tutto questo piangendo.

Io: Sii felice, Mike. Dimenticati di quella bambina che ama gli eggo waffles. Dimenticati di quella bambina con i poteri. Dimenticati di me.

Gli diedi un bacio sulla bocca e gli scrissi una lettera dove ammettevo di essere colpevole. Lo osservai un attimo e poi chiusi la porta uscendo dalla stanza. Mi scontrai con Steve.

Steve: Aspettami qui. Vado a mettere il ghiaccio a Mike.
Io: Sta dormendo.
Steve: Devo svegliarlo.
Io: Steve, io sto andando via.
Steve: Dove vai?
Io: Torno ad Hawkins.
Steve: Non te lo permetto. Non puoi tornarci sola.
Io: Sì che posso. Non sono piccola.
Mike: Che succede qui fuori?

Uscì zoppicando.

Steve: Mike, devi metterti il ghiaccio.
Mike: Ho letto la lettera.
Steve: Che lettera?
Mike: Fattelo dire da Undici.
Io: Scusami...
Mike: Vai via da qui.

Mi guardò negli occhi.

Io: Mike io...

Mike: Ho detto di andartene!

Urlò.

Steve: Mike, non la lascerei mica andare da sola?

Mi girai dalla parte opposta alla loro e andai via velocizzando il passo e con lo sguardo basso.

Mike: Dammi il ghiaccio.
Steve: Lei non conosce il mondo esterno.
Mike: Lo conosce.
Steve: Non bene.
Mike: Non ho mai dormito. Ho ascoltato la vostra discussione dall'inizio. Poi è venuta da me e mi ha sussurrato delle cose.
Steve: Posso sapere cosa?
Mike: Di dimenticarmi di lei e di essere felice. Ma come posso dimenticarmi di lei ed essere felice allo stesso tempo?

Fuori pioveva e io ero senza ombrello. Afferrai il tronco di un cartello stradale e mi appoggiai a esso. Era sotto una tettoia. Osservavo la pioggia che cadeva, le macchine, le persone camminare di fretta con gli ombrelli sulla testa. Comprai un ombrello e mi diressi verso la fermata dell'autobus. Era diretto all'aeroporto.

Steve: Mike, non puoi lasciarla andare.
Mike: Tornerà a Hawkins. Continuerà lì la sua vita e io qui la mia.
Steve: Tanto non puoi giocare a calcio. Sarebbe meglio che tornassi anche tu in America.
Mike: Sei molto d'aiuto...
Steve: La chiamo al telefono.

Il walkie-talkie iniziò a vibrare. Era Steve. Non risposi.

Steve: C'è linea, ma non risponde. Gesù...
Mike: Non risponde di proposito forse.
Steve: Provo di nuovo.

Continuava a chiamarmi e io guardavo il walkie-talkie invano. Tra poco sarei arrivata in aeroporto.

Mike: Richiamala.
Steve: Lo sto facendo.

Dopo un po' risposi.

Io: Che cosa c'è?
Steve: Ci hai fatto preoccupare, Undi. Dove sei?
Io: In aeroporto quasi. Come sta Mike?
Steve: Si stava vestendo per venirti a cercare. Era in pensiero per te...
Io: Digli che non c'è più bisogno che si preoccupi per me. Deve vivere lontano da chi lo ha fatto soffrire.
Steve: Sta sentendo tutto.
Io: Bene...
Mike: Undi, hai ragione. Viviamo separati.
Io: B-bene. A-adesso devo andare. Sono arrivata.

Staccai la chiamata e dopo i controlli salii in aereo.

Steve: Come va la caviglia?
Mike: Quello è il mio ultimo pensiero.
Steve: Prova a dormire un po'.
Mike: Non ci riesco.
Steve: Provaci.

Qualche ora dopo l'aereo atterrò. Il taxi che avevo chiamato mi condusse fino a Hawkins. Scesi dall'auto ringraziando il tassista e camminai verso il cancello di casa mia. Vedevo Max parlare con Dustin e gli altri.

Io: Ei, mi aprite?
Max: Undi!!!! Sei tornata amica mia!
Io: Ei.

Ci abbracciammo sorridendo. Salutai tutti gli altri.

Dustin: Mike? È ancora lì?
Io: Lunga storia... Sedetevi che ve la racconto.

Raccontai loro tutto e mi sembrava così surreale.

Io: So che non sapete cosa dire e ammetto le mie colpe. Io e Mike abbiamo preso la nostra decisione ormai.
Will: Sapete meglio di noi che voi due non sapete stare l'uno senza l'altra.
Io: Questa volta è diverso. Ho fatto una cosa imperdonabile.
Max: Non lo hai fatto apposta. Mike questo lo ha capito?
Io: Non mi importa cosa ha capito... L'importante è che stia bene.

Mike
Erano passate 10 ore dall'ultima volta che la vidi. E non potevo fare nulla. Era sdraiato con una benda intorno alla caviglia.

Steve: Ho parlato con Dustin. Undi è arrivata.

Feci un sospiro di sollievo.

Io: Come sta?
Steve: Ti rispondi da solo.
Io: Devo prendere gli antinfiammatori dopo?
Steve: Dopo cena.
Io: Vorrei un suo bacio. Quello mi farà passare tutto.
Steve: Sei stato tu a mandarla via.
Io: Aveva preso la sua decisione.
Steve: Va bene, ma ora rilassati.
Io: Come credi che possa rilassarmi?
Steve: Lo so, Mike, ma devi dormire.
Io: Torniamo in America?
Steve: Vuoi davvero tornarci?
Io: Già. Starò comunque lontano da lei, ma almeno saremo nella stessa città.
Steve: Prenoto l'aereo per domani?
Io: Pure sta sera.

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