Selena si svegliò dolcemente dal suo sonno con un sonoro sbadiglio, rimuovendo le lenzuola e rivelando il suo corpo coperto dal pigiama ormai troppo piccolo per lei. Dopo appena tre giorni, aveva sviluppato una pancia tale da fare capolino da sotto ogni sua maglietta. Le cosce e i glutei erano compressi nei suoi pantaloni, pronti ad esplodere. Ma il cambiamento più grande è avvenuto sul suo petto: il seno era cresciuto così tanto grazie alle sue continue abbuffate che era costretta a tenere la maglietta completamente sbottonata per farcelo stare comodamente dentro. Si stiracchiò prima di mettersi seduta, la pancia coprì tre centimetri buoni delle sue cosce. Si alzò massaggiandosi i grossi e morbidi seni, per poi far correre le mani verso il basso, lungo tutto il suo corpo, passando sulla pancia, giocando con essa, per poi raggiungere i glutei carnosi. Stava iniziando ad adorare l'essere all'ingrasso. Inspirò a fondo prima di alzarsi e andare direttamente in cucina. Oramai, la sua colazione consisteva in ciò che persone normali avrebbero definito un banchetto: frittate al prosciutto, salsicce e bistecche accompagnate da immensi pancake che svanirono nella sua bocca, diluiti con boccali colmi di milkshake. La pancia sporse di più di quanto non facesse al suo risveglio. Prima di alzarsi, spinse tra le sue labbra cinque bomboloni ripieni di crema, Nutella, Nutella bianca e Nutella al pistacchio. Si pulì le labbra e andò in bagno per cambiarsi. Oggi sarebbe andata al lavoro per la prima volta. Mise lo stesso completo da ufficio che aveva indossato la prima volta che era entrata nel grattacielo e, senza alcuna sorpresa, alcuni bottoni saltarono, rivelando i nuovi rotoli di grasso della pancia e la scollatura dei suoi abbondanti seni, malamente contenuti da un reggiseno una taglia troppo piccola. Normalmente, a quella vista, avrebbe cercato altri indumenti ma, come aveva imparato il giorno prima, indossare vestiti strappati dal proprio grasso era motivo di fierezza in quella città. Si guardò allo specchio, sorridendo appena vide l'enorme sedere strabordare dalla sua minigonna. Uscì di casa, venendo salutata dalla vicina, una donna grande almeno tre volte Selena. Quel giorno, indossava solo un rivelante bikini mentre innaffiava il giardino, specialmente per attirare attenzione su di sé come modella. Dopo essersi salutate, Selena attese sul marciapiede l'arrivo del tassista, il quale arrivò in perfetto orario. Chiaccherarono del più e del meno e, alla fine, lui concluse il discorso complimentandosi per il suo aspetto. Selena sorrise e scese non appena arrivò al grattacielo. Raggiunse gli uffici tra sfilate di pance e glutei gonfi e soffici di grasso. Il piano dedicato agli uffici era spazioso con stanze singole abbastanza grandi per chiunque. Ovviamente, per Selena, quel posto era ancora largo, ma sapeva che l'avrebbe riempito nel tempo. Venne accolta da dozzine di ciambelle in un cestino, un piccolo gesto di cortesia da parte del direttore per tutti i suoi dipendenti. Lei non perse tempo e iniziò a lavorare mangiando le ciambelle una alla volta. Ogni boccone le si scioglieva in bocca con immenso piacere e, prima che se ne rendesse conto, le ciambelle erano già sparire. Ma non passò molto tempo che un suo collega fece tappa nella sua stanza per lasciarle altre ciambelle. Così, tra i vari colleghi, le loro offerte e compiti, lei passò le sei ore successive a mangiare e scrivere. Alla fine, un altro bottone della sua camicia saltò, aprendosi come un sipario sulle sue nuove curve. Guardando in basso, si sentì particolarmente fiera del suo seno. Probabilmente dovrà cambiarlo nei prossimi giorni, ma non le importava. Anzi, aspettava quel momento con trepidazione. Quando si alzò dalla sedie, il bottone che reggeva la minigonna saltò via con un pop, lasciando le sue cosce e glutei, ora più spessi e soffici allo scoperto. Qualcuno fischiò con poca classe, ma decide di non darci peso. Tanto, era normale da quelle parti vestirsi con poco e nulla. Arriverà anche il suo turno di arrivare in ufficio in bikini e in bella mostra.