"Charlotte!! Muoviti ad alzarti che oggi dobbiamo fare il terzo piano. "
Anche oggi Charlotte è stata svegliata bruscamente da sua madre e il suo rumorosissimo aspirapolvere. Le giornate estive ultimamente cominciavano tutte così per colpa di un maniacale desiderio della donna che l'ha creata di rendere la casa perfetta per l'arrivo dei due cugini gemelli dal Canada, figli della sorella di suo padre, zia Loretta: Michael e Andrew, copiosamente amati e viziati da tutti per il semplice motivo che ricoprono sù, nel grande nord, una carica politica importante, portando onore, gloria e sopratutto denaro alla famiglia.
La obbligava ad aiutarla ogni giorno fino alle 14.00. Spazzare i pavimenti, lavare i vetri, smacchiare i tappeti, pulire ogni granello di polvere che si sia mai posato su quei mobili che ormai possedevano da più di 17 anni e che hanno freneticamente tenuto immacolati. Il pomeriggio era l'unico momento della giornata dove poteva rilassarsi e riposare gli arti doloranti. Questo in particolare era il 17 Luglio, un mercoledì, e come ogni altro dall'inizio dell'estate lo spendeva esplorando una nuova parte del immenso bosco dietro casa. Una foresta di abeti, pini, castagni e altre specie di alberi tipiche del posto ma di cui non serve sapere il nome. Queste sue escursioni non erano frutto di uno spontaneo desiderio di esplorazione ma, bensì, di una curiosità improvvisa dovuta alla scoperta di una cartina, una mappa del paese trovata nella soffitta di suo nonno Robert, un tipo molto eccentrico e pieno di fantasia, sempre capace di inventare i racconti più strani che puntualmente narrava a lei e la sorellina Mina prima di andare a dormire. Tornando alla cartina, era vecchia, molto vecchia, piena di polvere, mangiucchiata sui bordi -probabilmente dagli scoiattoli che ogni tanto si intrufolano lassù- e di un colore giallastro sabbia tipico della carta vecchia, proprio come quelle che si vedono nei film. Naturalmente il suo aspetto e il suo contenuto l'hanno incuriosita e da allora ha iniziato a ricreare i pezzi mancanti un mercoledì alla volta. Va nel bosco, esplora, prende appunti e poi torno a casa a continuare la ricostruzione. Il 17 toccava a una delle parti più distrutte, un'intera porzione mancante che non vedeva l'ora di investigare e riportare sulle pezze aggiunte da lei sopra ai buchi nella pergamena appena tornata dall'esplorazione. Con se aveva solo una borsa a tracolla con un block-notes, una matita e una bottiglietta d'acqua. Non si preparava mai eccessivamente dato che le escursioni non duravano mai più di un paio d'ore e cercava sempre di non allontanarsi troppo dal ramo del sentiero più vicino. Quel giorno in particolare il passaggio era specialmente stretto e non curato, con molti rami e cespugli ad invadere lo spazio. Nonostante tutte le difficolta lo stimolo ad andare avanti era molto: il sole, alto nel cielo, non era eccessivamente cocente grazie alla presenza degli alti alberi che fornivano la giusta quantità di ombra da rendere la passeggiata particolarmente gradevole, inoltre, la sua voglia di esplorare era rinforzata dalla grande di soddisfazione che avrebbe avuto appena tornata a casa a vedere una così grande porzione di pergamena completamente ricostruita. Con la musica nelle orecchie e un passo quasi ballato, si sentiva piuttosto spensierata almeno fino an quando, dopo aver camminato a lungo si accorsi di essersi allontanata troppo e di aver perso il passaggio fino al sentiero il che significava che adesso non sapeva più come tornare a casa. Fece un giro su se stessa per capire se riusciva a ritrovate il sentiero ma era come se gli alberi attorno a lei fossero tutti identici, nessuno aveva una strana forma che potesse riconoscere o una caratteristica particolare che l'aiutasse ad orientarsi, peggiorando le cose la calda atmosfera estiva cominciava a sparire e il cielo ad incupirsi.
-Pioggia? Il meteo non ne ha parlato.- disse tra se e se borbottando un pò.
Quando prese il telefono per chiedere alla madre di venirla a prendere c'rea solo una tacca, ora nessuna, ora una di nuovo e di nuovo nessuna. Ormai la musica era spenta e l'agitazione aumentava. Andò in ogni direzione con più urgenza di prima a causa della paura di una pioggia imminente per cui era decisamente impreparata, camminava a passo svelto sperando di riuscire a riconoscere un ramo, un fiore, qualcosa, qualsiasi cosa. La ricerca si interruppe quando in lontananza vide una capanna. Corse immediatamente in quella direzione senza riflettere più di tanto, sperando di trovare aiuto. La costruzione era vecchia e le erbacce che le crescevano attorno erano alte, sicuramente era disabitata già da tempo e non c'era nessuno all'interno ad indicarle la strada ma decise lo stesso di entrare almeno per ripararsi dalla pioggia che piano piano era arrivata.