Kacchan

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Midoriya pov

Stavo andando a scuola, con il mio solito zainetto verde e il sorriso stampato in faccia.
I petali di ciliegio scendevano dai rami degli alberi danzando in un modo ipnotico.
Casa mia si trovava proprio davanti ad uno di questi giardini, mi bastava mettere il naso fuori dalla finestra che mi ritrovavo in mezzo ad una cascata di petali rosa.

La primavera era la mia stagione preferita: potevo indossare vestiti leggeri, ma non troppo scoperti, e la temperatura nell aria non era ne calda ne fredda, era perfetta. Per non parlare del odore che si diffondeva fra le strade, alcune volte era persino capace di cancellare l odore dello smog.

Mentre percorrevo quel viale roseo, notavo la gioia che riempiva i volti delle persone, bambini che giocavano con i petali, ragazze che si facevano i selfie artistici, ed amici che passeggiavano chiacchierando godendosi quella pioggia affascinante.
Io ero solo.
Ma non importava, mi bastava la gioia delle altre persone per stare bene.
Arrivai a scuola, la prima che incontrai fu uraraka, che mi accolse con un bel sorriso ed una risata divertita <cosa c'è Uraraka, perché ridi? > dissi accennando un sorriso.
Lei rispose <niente izuku, niente>,ed incominciamo ad andare verso l entrata della scuola. Mentre percorrevo la lunga strada che portava alla porta principale, notai che molti sguardi era rivolti verso di me, cosa avevano da guardare? Lo sapevo che ero più basso della norma, ma non è un buon motivo per fissarmi come se avessi la peste.
La situazione peggioro nonappema entrammo nei corridoi della scuola, tutti gli sguardi erano fissi contro di, sentivo la testa esplodere, e tutta quella gioia primaverile era stranamente scorsa in una frazione di secondo. Il mio cuore batteva forte, sentivo i bisbogli delle persone calciare il mio cuore finché... Una dolce mano mano si posò sui miei capelli, li spettino in po delicatamente e poi disse :Deju ma ti guardi allo specchio prima di uscire?
Subito dopo quella frase le voci si affievolirono, e il cuore ritorno a battere normalmente. Mi girai e notai che Ra stato kacchan. Come. Ero suo quel tocco tanto gentile?
Continuai a camminare per i corridoi, ed appena raggiunsi il mio banco buttai lo zaino per terra ed Andai da todoroki, l unica persona che conoscessi in quella classe. Kacchan era due anni più grande di me, e non avevo volgia di andare in una classe di 4 solo per ringraziarlo di avermi levato tutti quei petali in testa, si esatto il motivo per cui tutti mi guardavano era proprio quello.
Nono, usciti da scuola appena lo avrei incontrato sarei andato da lui e lo avrei ringraziato.
Appena usciti da scuola vidi kacchan appoggiato al muretto della scuola, feci per correre verso di lui, ma mi accorsi che era con amici. Anche lui mi notò e sghignazzando gli fece segno di andarsi e loro fecero altrettanto.
Appena arrivai da kacchan dissi <grazie kacchan per avermi levato quei petali dalla testa, se non lo avessi fatto a quest ora mi starebbero ancora fissando tutti, eheh>
Kacchan mi guardò con una strana faccia, non riuscivo a riconoscerla. < si si deku non c'è bisogno che mi ringrazi > gli rivolsi un sorriso e poi incomnciammo ad in camminarci.
< hey deku, questi pantaloni sono dell anno scorso? >
Confuso chiesi < si, perché? >
<Sai stringono un po..> non fece in tempo a finire la frase, che mi appoggio una mano sul culo facendosi sfuggire una piccola esplosione <... qui>
Fece un po male ma Niente di che, appena mi guardai il punto che bakugo aveva toccato notai che il mio sedere era in bella mostra, aveva fatto un buco enorme sia nei pantaloni che nelle mutande, <uuh molto meglio così, ti faceva il culo più piccolo>
Mi addosai al muro, fortunatamente la strada in quel momento era deserta. Kacchan si avvicinò e mi sussurro all orecchio < sai deku faresti meglio a levarti qualcosa in vita... > senza pensarci troppo mi tolsi la camicia nera, tanto era primavera non faceva freddo, e me la legai alla vita. Appena pensai che i problemi fossero finiti kacchan disse< mmmh che bella vista siha da qua... > notai che mi stava fissando i pettorali, non appena rivolsi lo sguardo verso di essi notai che la camicia che avevo sotto era semi trasparente e mi si vedevano benissimo i capezzoli. Mentre arrossì o cercando di coprirli kacchan disse< casa mia è la più vicina, se vuoi ti do un mio paio di pantaloni, saranno un po più larghi ma dovrebbero andarti bene.
< ok kacchan.. > ma come, prima me li distruggeva e poi mi dava un suo paio di ricambio?! A volte non lo capisco.
Arrivati a casa sua kacchan disse <vado un attimo odi sopra, tu intanto togliti i pantaloni, arrivo> togliermi i pantaloni?! Cosa? Mi tolsi i pantaloni e rimasi in mutande, bucate su una chiappa, e una camicia fortunatamente più lunga del dovuto ma trasparente. Non facevo altro che tirarmi giù la camicia con le mani, cercando di coprire il più possibile, ma con scarsi risultati. Rimasi in piedi finché kacchan non arrivò.

Appena mi vide divenne rosso in viso, e con i pantaloni in mano, scese con addosso un espressione mista fra erotico e sadico.
Incominciai ad arrossire anche io. Incominciò ad avvicinarsi sempre di più, era a meno di mezzo metro da me finché non disse, <se li vuoi, li devi prendere>. Bakugo la alzo sopra la sua testa guardandomi con sguardo di sfida.
Dovevo farlo. Mi allungai su di lui cercando di prenderli, più mi allungavo più la camicia saliva e le mie mutande si intravedeva o sempre di più. Mi stavo decisamente strisciando su di lui cercando di prendere invano i miei pantaloni.
<deku lascia che ti aiuti a salire> lasciò cadere i pantaloni e mi afferrò dal culo tirandomi su fino a lui ed incominciò a baciarmi. Mi sbatte' al muro incominciando a strusciarsi addosso a me. Non cercai di controbattere, alla fine ci ero abituato, non era la prima volta che mi faceva una cosa del genere. La vera domanda che mi ponevo ogni volta era: come avevo fatto ad innamorarmi di un tipo come lui? Mi stuprava, menava, faceva di tutto, nonostante questo lo amavo. Bbha. Valli a capire un po tu i sentimenti.

Bakugo infilo la mano dentro le mie mutande( o quello che ne restava) ed incominciò a massaggiarmi il membro con una mano, mentre con un dito dell altra si mise a violare il mio buco.
Incominciai a gemere, bakugo prese a baciarmi più intensamente per far sì che smettessi, ma senza troppi risultati.
Oramai ci ero abituato non era la prima volta che lo faceva, solo che nonostante questo ogni volta era doloroso all'inizio. Ma piacevole alla fine.

Bakugo si staccò e disse < ora ci divertiamo deku...>
Mi prese in braccio aggrappandosi al mio culo, mentre io mi tenevo abbracciato a lui.
Attraversammo tutta la sala finché non arrivammo al divano.
Bakugo mi sbatte' sul divano e senza pensarci due volte mi prese per il bacino ed infilò il suo sesso dentro di me.
Non potei non cacciare un urletto di piacere.
In cominciò a fare sempre più forte, sempre più forte, la mia mente stava andando a puttane, farmi fottere da kacchan era una cosa straordinaria, dolorosa, violenta, ma straordinaria.
Lo vidi fermarsi, e subito dopo estrarre il suo membro dal mio deretano. Solo un ora?! Di solito il minimo di kacchan erano 2 ore, facciamo 3...c'era qualcosa che non andava.
Kacchan mi disse di andare a farmi una doccia, e mi diressi in bagno.

*skip time*

Finita la doccia mi accorsi che non avevo i miei vestiti, considerando che sia le mutande sia i pantaloni erano bucati, e la maglia è la giacca erano di sotto buttatti la chissà dove.
Chiamai kacchan chiedendogli di portarmi dei vestiti.
<certo principessina arrivò subitoo>
Arrossii leggermente
Kacchan busso, Aprii la porta e presi i vestiti che mi aveva dato kacchan.
Una felpa mooolto larga viola scuro, una maglia a collo alto aderente, e un paglio di boxer moooltoo grandi.
Appena me li misi notai la differenza di grandezza fra me e kacchan, ok che lui era più grande di due anni, ma questo mi sembrava esagerato.
Mi accorsi che non c'erano i pantaloni.
Stupido kacchan
Scesi al piano di sotto, fortunatamente la felpa era molto grande e mi arriva poco più su di metà coscia.
Kacchan era vestito e tutto, si era fatto anche lui la doccia nel frattempo ( si, aveva due bagni) io scesi mi misi davanti a lui e dissi < adesso dimmi se io dovrei tornare a casa così >. <semplice, non ci torni, oggi resti a dormire a casa mia>
Mi sedetti sul divano presi il telecomando ed accesi la TV.

𝕤𝕡𝕒𝕫𝕚𝕠 𝕒𝕦𝕥𝕣𝕚𝕔𝕖
OOIH questo è questo che chiamo capitolo. Bene, fino a domani pomeriggio non ne avrete un latro, quindi fatelo durare, è anche bello lunghetto.
Con questo vi saluto, ciao piccoli pervertiti😉

𝕚𝕝𝕝𝕦𝕤𝕚𝕠𝕟𝕚𝕤𝕞𝕠  (bakudeku Villain)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora