LA RADICE

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Sempre e mai vi è un imperatore. Il suo nome è "Nessuno", ma dai suoi cortigiani viene anche chiamato "Tutto". Non da peso al suo soprannome. E' un ragazzino così smemorato che finisce per non dar peso a nulla.

La sua dimora non sembra decisamente adatta ad ospitare un sovrano.

Egli dorme su un letto di paglia, all'interno di una casa diroccata.

I vetri delle finestre sono sempre rotti, ma al contrario di quello che si possa pensare, ciò non è legato a negligenza ma a pura praticità. In questo modo è molto più semplice dare comandi ai propri sottoposti, gesto che compie direttamente dal proprio letto.

L'interno dell'abitazione è così caldo che neanche nelle più rigide notti d'inverno le sue mani finiscono per irrigidirsi.

Dalla sua piccola baracca partono innumerevoli strade, tutte decadenti e ricoperte da detriti e terriccio.

Lui non è solo sovrano, ma ricopre tutti i ruoli necessari al mantenimento di un regno.

Non ci si può aspettare di certo molto da un ragazzino talmente ozioso, per questo molto di quello che fa necessita di manutenzione e la maggior parte delle volte è inservibile da principio.

I suoi cortigiani non vivono presso di lui, ma sono disseminati su varie altezze relative alle diverse strade. Risiedono in sontuosi castelli ed eclettiche ville. Sono vassalli perché gestiscono terreni secondo mandato imperiale. Quasi sempre si proclamano autonomamente sovrani assoluti dei territori affidatigli e rinnegano la supremazia dell'imperatore. D'altronde perché non dovrebbero? Il ragazzo non ha mai reagito a seguito di insulti del genere. In verità sembra non aver mai reagito come conseguenza di qualsiasi cosa. E' così smemorato che talvolta dimentica su quale strada stesse lavorando un attimo prima ed è così ozioso che spesso per settimane riposa sul letto, alzandosi solamente per necessità fisiologiche o per scacciare qualche povero animaletto attirato dal tepore della baracca.

Nella sua abitazione entrano spesso ratti. Lui non sopporta i ratti. Odia i ratti. Entrano senza permesso nella sua piccola casetta attraverso le fessure che si è dimenticato di chiudere e rosicchiano tutti i suoi viveri. Disprezza i ladri che approfittano della sua benevolenza.

Ama i viandanti. Ama tutti quelli che da lontano osservano i frutti del suo "duro" lavoro.

Molti di questi, risalendo le strade che portano ai terreni del proprio sovrano, raccontano storie su un palazzo maestoso, dotato di torri che riescono a toccare le nuvole e quasi a grattare i cieli e costituito secondo un modello architettonico che mai avevano visto prima.

Raccontano di una molteplicità di strade che si spingono fino alla dimora di un piccolo uomo, di cui hanno potuto solamente vedere la sagoma.

Molto spesso queste voci non vengono ascoltate ma, ogni tanto, di fronte alla casetta del povero bambino, si erge una colonna di ratti, che senza ritegno tenta di violare la sua abitazione. 

SOVRANO INNOMINATOWhere stories live. Discover now