Facciamo qualche passo indietro, voglio parlarvi dei primi mesi insieme, vi assicuro che non sono per nulla semplici e che bisogna armarsi di tantissima pazienza.
Prima di portare la mia lupetto a casa, avevo creato per lei un box confortevole, per permetterle di stare a caldo ed essere protetta dalla pioggia, tanto saremmo uscite insieme tutti i giorni più volte al giorno.
Quando iniziai gradualmente a far abituare la mia Amnèsia nel suo box, iniziarono i primi problemi, non credevo che un Husky potesse essere così evasivo, tuttavia lei era la regina delle evasioni!
Ogni giorno trovava un nuovo modo per uscire all'esterno del suo box, il che non sarebbe stato un problema se il grande cancello di casa fosse rimasto chiuso tutto il giorno, ma spesso e volentieri veniva aperto dagli altri membri della famiglia e questo poteva essere un invito a smarrirsi.
Cercai tutte le soluzioni dell'universo per rendere il box sicuro ed a prova di husky: si avete capito bene!
Quando finalmente pensai di aver fatto un ottimo lavoro, una notte iniziai ad udire un ululato differente dai soliti; scostai le coperte, mi misi in piedi, mi infilai le ciabatte e mi recai all'esterno facendo luce con il Flesh del cellulare.
Dopo aver osservato attentamente mi accorsi che si trovava esattamente sul tetto del suo box e che mi stava chiamando per farla scendere, era felicissima che fossi accorsa in suo aiuto infatti scodinzolava energicamente e utilizzava la sua linguetta rosea per ringraziarmi.
Da quella notte non mi fece più scherzati del genere, tuttavia capì che ululando sarei accorsa da lei, purtroppo non conoscevo i metodi che conosco adesso per mettere un cucciolo a proprio agio quindi per circa sei mesi mi fece dormire si e no tre ore a notte.
Se pensate che è un sacrificio del genere mi avrebbe fatto rinunciare alla mia salvezza vi sbagliate.
Qualunque problema mi avrebbe creato, io lo avrei risolto, avrei stretto i denti e l'avrei superato!
Terminate le mie otto ore di lavoro al giorno tornavo a casa e finalmente potevamo giocare insieme e goderci le nostre lunghe passeggiate, adoravo osservarla correre, aveva una grazia felina che mi affascinava.
Ogni giorno che passava notavo dei cambiamenti che ne determinavano la crescita, il suo colore andava schiarendosi e la maschera che le copriva la faccia e tutto attorno agli occhi facendola somigliare un po' ad un buffo panda e un po' ad un simpatico procione, il nero del pelo andava schiarendosi facendo spazio ad un candido bianco nascosto nel sotto pelo.
La sua coda folta diventava sempre più lunga e quello che prima era un semplice triangolino bianco, adesso si era allargato.
Le gambe diventavano più slanciate, le zampe più grandi ed il suo pelo più folto, tuttavia le sue splendide orecchie rimanevano piccole e perfettamente rette sulla sua testa armoniosa.
Gli occhi di cui mi ero innamorata divennero di un marrone ambrato, li adoravo avevano una forma a mandorla e quando vedeva che avevo del cibo in mano, si sgranavano esageratamente come quelli del gatto con gli stivali.
Avrei voluto fermare il tempo e godermi di più quel periodo difficile, ma ricco di sorprese, sorrisi e affetto.