La campanella suonó, salutai Calum e mi incamminai verso il parcheggio dove sapevo mi stesse aspettando Niall. Lo faceva sempre.
Posi prima i libri nell'armadietto, pensai di riuscire a vedere Cat ma non la vidi.
Uscita dalla scuola vidi Niall appoggiato all'auto sorridento, dio mio quanto era bello. Mi avvicinai alla macchina.
"A!" sorrise aprendo le breccia. Mi sentii bollire le guance e mi buttai su di lui abbracciandolo.
"Come stai?" mi chiese a bassa voce accarezzandomi la testa.
"Uhmm, meglio dai." Si staccò e mi guardò negli occhi. "Sicura? Passato tutto?"
Beh oddio passato tutto no, cioè io ti amo ma tu hai occhi solo per una troietta che finge di stare con te ma in realtà sta insieme ad un mio amico, che magari se la fa anche con qualcun'altro e tu nemmeno lo sai. Ed io non so se continuare a mentire dicendo che va tutto bene e nasconderti ciò che Viola è realmente ma si dai, passato tutto.
"Ehmm più o meno.." Abbassai lo sguardo. Niall all'inizio sembrò accorgersene, mi osservò per un attimo e poi decise di staccarsi da me.
"Su, sali in macchina." Mi invitò sorridente. Io annuii e montai nell'auto.
Il silenzio regnò per tutta la durata del viaggio, per tutto il tempo la mia testa rimbombava. La mia mente era una domanda continua: glielo dico o no?
Non sapevo davvero che fare, sarebbe meglio dirglielo in modo che soffra meno ma sembra davvero preso da quella ragazza e non volevo rovinare tutto.
Se poi magari glielo dicevo, lui poteva benissimo non credermi, in effetti io non dovrei sapere nulla di Viola.
Però non potevo stare zitta, dovevo provare a parlargli.
Stava per aprire la porta di casa quando lo fermai.
"Ni." "Cosa c'é?" mi guardò strano. Okay no, vaffanculo glielo dirò un'altra volta.
"Ehmm.. no scusa, mi sembrava avessi sbagliato chiave." No vabbeh siamo seri? Che scusa di merda. Niall guardò la chiave che teneva tra le mani e si mise a ridere.
"No, è quella giusta" disse ridendo, mi guardò divertito mentre io ero ormai diventata bordeaux. "Piccola, sicura di stare bene?"
Annuii coprendomi il viso, ridendo. "Si dai, apri vah." dissi ancora con le mani sul viso. Lui fece spallucce e aprì la porta ridendo.
**
"Asia, mangi qualcosa?" sentii urlare Louis dalla cucina. Non avevo per niente fame e poi dovevo studiare matematica quindi gli urlai dalla camera che non ne avevo voglia.
Stavo ripassando le regole di geometria quando qualcuno aprì la porta.
"Non si usa più bussare?" Dissi sarcastica pensando fosse Harry.
"Non fare la difficile su" Qualcuno rise. Mi girai trovandomi Niall con i capelli ancora bagnati dalla doccia.
Sobbalzai non aspettandomi di certo lui in camera mia.
"C-cosa vuoi?" mi sentii bollire ma Niall non se ne accorse, fortunatamente.
"Devo uscire, ma non so che mettermi e mi chiedevo se potevi consigliarmi qualcosa." dissi grattandosi il collo.
"..E perchè proprio io?" mi alzai dalla sedia avvicinandomi a lui. "Perchè tu sai meglio di tutti in questa casa, cosa può piacere ad una ragazza"
Oh, perfetto. E io che pensavo.. no ma che pensavo. Che stupida. Doveva sicurente uscire con Viola.
Mi sentii lo stomaco stretto da una mano di gelosia e il senso di nausea.
"Ah.. si okay." abbassai lo sguardo. Lui uscì dalla camera lasciando me impalata con gli occhi fissi sulle mie dita.
"Che fai? Vieni ad aiutarmi o no?" lo sentii urlare da camera sua. Subito sobbalzai, me ne ero dimenticata.
"Si scusa, arrivo!" iniziai a saltellare verso camera sua.
Era un po' più grande della mia, aveva un letto da una piazza e mezza appoggiato al lato della finestra, c'era un tappeto blu sul pavimento dove vi erano buttati numerosi suoi vestiti.
Intanto Niall aveva già aperto l'armadio e stava passando le dita tra gli attaccapanni.
Mi avvicinai ispezionando tutte le maglie e i pantaloni anche se non mi serviva farlo, ormai sapevo tutti i suoi capi a memoria. Figuriamoci con tutte le volte che lo spiavo e osservavo.
Guardai se c'era la maglietta che preferivo, una rosso magenta. La adoravo letteralmente ma la vidi stropicciata sul tappeto.
"Uhmm allora, dove devi andare?" chiesi guardando le maglie. "E a te che ti importa?" chiese freddo.
"Oh scusa non volevo intromettermi è solo che.. boh magari ti vestivi a tema, ecco. Era solo per sapere, scusa." "Oh si dai, hai ragione. Ci dobbiamo trovare al think positive, quello in centro."
Pensai al locale e mi venne in mente, mi ci portò varie volte Cat. Era un locale abbastanza giovanile, spesso c'era della musica e i banconi erano pieni di cocktail.
"Okay.." passai le dita tra le maglie, "dato il locale, potresti benissimo metterti una maglietta, tipo questa," gli alzai una maglia bianca, aveva il logo delle vans stampato al centro. Era carina, Louis ne aveva una uguale, o forse era proprio la sua, "insieme a quei jeans," glene indicai un paio nero con degli strappi all'altezza delle ginocchia.
Quei jeans gli stavano davvero bene, li usava spesso e dio mio quando li aveva non facevo altro che fissarlo.
Lui iniziò a scrutare il completo che avevo buttato sul letto. "Poi come scarpe puoi metterti le converse, quelle nere."
"Sicura che non dovrei mettermi la camicia?" disse guardandomi, inclinando la testa. "Uhmm nah, non è un locale elegante. Fidati che così starai da dio."
Mi sorrise mentre io abbassai lo sguardo. Finito di guardarmi, si sfilò la maglietta che aveva.
Eh no, eh. Tu non puoi.
Diventai rossissima e feci cenno di uscire. "Ma no tranquilla! Asia sta qui dai, sennò come fai a dirmi se sto bene." Rise.
Io annuii e mi sedetti sul letto. Aveva la pelle chiara e nella pancia gli si vedevano degli addominali appena accennati. Non era come Harry o Liam, non gli piaceva troppo andare in palestra.
Era davvero bellissimo, poi si sfilò i pantaloni mostrando i suoi boxer con spongebob disegnato. Aspetta, spongebob? Oh dio aiutatelo.
Oltrepassando alle mutande che comunque non gli stavano affatto male, era perfetto.
"Asciugati la bava." Disse ridendo e scuotendo la testa. Sobbalzai coprendomi la faccia ormai rossissima, non mi ero accorta di essere rimasta lì immobile ad osservarlo. Se tutto va bene avevo pure la bocca aperta.
"S-scusa io n-" Lui rise più forte alla mia reazione. "Asia sto scherzando!" Si avvicinò spalancando le braccia.
"Adoro metterti in imbarazzo, sei adorabile, piccolina." Mi strinse e la sua risata mi contagiò. Era così bella, lui era così bello quando rideva, dio santo.
Quando si alzò, dopo essersi legato i lacci delle converse, fece un giro su se stesso. "Come sto?"
"Da dio" sorrisi guardandolo. Si guardò poi allo specchio, "Grazie A, ti chiederò più spesso consigli." Rise.
Guardò l'ora ed erano le 15:30. "Uh è tardi! Devo scappare." Corse fuori dalla camera. Lo sentii poi ritornare, sempre correndo.
Si avvicinò a me schioccandomi un bacio sulla guancia. "Grazie mille, ci vediamo dopo." Mi fece l'occhiolino e scappò via.
Lo sentii salutare i ragazzi e uscire dalla porta. Io intanto ero rimasta ferma con la mano sulla guancia.
Scossi la testa ridendo a voce bassa e me ne tornai in camera, dalla mia adorabile amica matematica.
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Heyy! Spero vi piaccia anche questo capitolo e che continuiate a leggere la mia storia anche se so benissimo che non è un granché. Comunque sia, spero vi piaccia.
Giulia. xx