"Come stai?" mi chiede Annalisa, dopo essere stata avvertita su cosa è avvenuto il giorno precedente.
Mi siedo davanti a lei, con le mani nei capelli e lo sguardo rivolto fuori dalla finestra.
"Come dovrei stare?"domando, sospirando "Non so come potermi comportare.".
Annalisa ha assistito ai miei più grandi attacchi di panico durante l'adolescenza. Ricordo a scuola, lei di fianco a me a parlarmi, così mi riferì in seguito, ed io che non riuscivo a connettere cosa mi stesse dicendo.
Non mi ha mai abbandonata, ed ha saputo comportarsi sempre nei migliori dei modi di fronte a questo malessere.
Sapete quando dicono che nel sangue vi scorre un dono che dovete solamente scoprire e rafforzare nel tempo? Ecco, lei è sempre stata destinata all'ambito della psicologia e a diventare psicologa.
"Da cosa provengono questi attacchi di panico?"mi chiede, sospirando.
"Non potresti farmi da psicologa. Ricordi le regole del tuo lavoro?"domando, ironizzando la situazione.
"Oh, certo. Ma nessuno lo verrà mai a sapere. Segreto professionale." incrocia le dita al petto e ci mettiamo entrambe a ridere.
"So che vorresti cambiare discorso."si fa seria "Ma desidererei sapere, da amica, cosa ti comporta a stare in questo modo.".
Faccio fatica a parlarne. Mi sembra di dover andare contro Tom e non lo posso assolutamente accettare. Se ammettessi il motivo per cui mi sento così debole, diventerei di conseguenza la stessa copia di Ross, e non voglio. Ho promesso a Tom che sarei stata al suo fianco, che il legame che ci unisce sarebbe stato più forte del mondo in cui mi sarei trovata. Ma mi sto rendendo conto che è più difficile del previsto.
"Non voglio essere io a doverti far sputare il rospo. Immagino già il motivo."prosegue, dopo la mia pausa di silenzio "Ma dovresti parlarne con Tom.".
Scuoto la testa: "Non posso. Sarebbe veramente scorretto nei suoi confronti.".
"Allora cosa vorresti fare? Starci male?"domanda lei, incurvando le sopracciglia.
"Non cambierebbe niente. Questa è la sua natura, questo è il suo mondo ed io dovrò solo imprare ad accettarlo. Mi ci vorrà solo del tempo.".Steve mi sorride di fianco al suo tè delle cinque, mentre legge sul giornale i nuovi gossip sulla coppia che sta facendo scalpore nelle vie di Londra.
"Almeno c'è una tua foto carina sul giornale."mi ammette, indicandomi.
"Almeno quello."sospiro a bassa voce e lui abbassa il giornalino. I suoi occhi mi studiano attentamente ed io so che sta elaborando una domanda complessa da pormi. Ma mi sorprende, improvvisamente, con una sola parola: "Coraggio.".
Mi domando a cosa vuole arrivare, lui deglutisce e si accarezza la sua lunga barba folta.
"Sara, sei una ragazza intelligente e so che entrare in un mondo del genere non era nei tuoi piani, o forse sì, ma non avevi messo in conto il fatto che avresti conosciuto pure il lato invidioso delle persone." inizia, ed io annuisco "Ecco, devi ricordarti che non tutti sono così. Guarda quanti messaggi positivi leggiamo su di te e, anche contro voglia, lo scrivono pure i giornalini di gossip.".
"Ma dicono che non sono all'altezza... E se non lo sono veramente? E se Tom prima o poi capirà che boh, magari io..."domando, inciampando sulle mie stesse parole. So che sto mettendo fuori dilemmi impossibili e che mi sto cominciando a fare strani complessi nella mia mente.
"Alt! Alt!"mi interrompe "Questo non lo possono assolutamente sapere loro. Ti conoscono? No.
Sei una ragazza sensibile ed io, da secondo padre di Thomas, posso ammetterti che sei adatta a lui più di qualunque altra ragazza abbia avuto.".
"Sono come Ross."ammetto "Ho avuto i suoi stessi pensieri in questi giorni.".
Ma lui mostra l'espressione di chi già sapeva.
"Cosa disse Albus Silente ad Harry quando si trovavano nel suo ufficio, nel secondo film?"sorride " 'Non sono le nostre capacità che dimostrano chi siamo davvero, sono le nostre scelte.'".
"Albus Silente insegna molto."ammetto, accennando un sorriso.
"Le sue frasi le ho capite solo in seguito."mi informa "Ma questo per farti capire che tu sei diversa da lei per le tue future scelte. Sei tu a scegliere, Sara. Se crederai e ti fiderai di Tom, al contrario di quello che ha fatto Ross, ti distinguerai da lei.".
Nasce un sorriso sul mio volto, poi cedo in un pianto e mi rifugio nel suo abbraccio. Ha ragione, come dargli torto, e mi sento, improvvisamente, cadere nelle braccia di nonno, che quando stavo male, mi stringeva forte. Poi, per tirarmi su il morale, mi leggeva un libro.
"Steve."singhiozzo. Lui mi guarda ed io proseguo: "Mi leggeresti un libro?".
Il suo sorriso pare così sincero che devo ammettere di non averlo mai visto.
Sembra che io abbia toccato il tasto più debole per lui. Si alza e mi fa cenno di seguirlo in biblioteca.
Si siede sulla sua poltrona ed io mi posiziono su quella di fronte, mettendomi in ascolto.
Decidiamo di leggere "Orgoglio e Pregiudizio", uno dei più celebri romanzi di Jane Austen.
La sua voce è così narrante e sottile, che per un secondo momento si confonde con quella di nonno, per non parlare degli occhiali identici.
Rimango in ascolto e mi sento catapultare in un altro mondo, trasportata da quelle parole così scandite. Mi sento nella mia vecchia casa, così piccola e così rannicchiata sulla poltrona, ad ascoltare nonno leggermi i più celebri libri della storia della letteratura.
Il rumore della porta che si apre, mi fa tornare sulla terra ferma e interrompere la voce di Steve.
"Oh, Thomas."accenna un sorriso"Vuoi unirti a noi?".
Lui non riesce a togliere gli occhi fissi sulla mia figura e nella mia mente riappare tutto quello che Steve mi ha riferito prima.
Così in quel momento, in quell'esatto momento, capisco che il legame che ci lega, che il legame che abbiamo solo guardandoci negli occhi, non può essere spezzato dall'invidia.
"Tom vieni qua con me?"chiedo, con un piccolo broncio sul volto per far sì che lui accetti.
Così si avvicina lentamente, mi posiziono sulle sue gambe e lui mi stringe tra le sue braccia.
Steve riprende da dove si era interrotto e piano piano i miei occhi si chiudono con lentezza.Sono tra le braccia della mia persona.
Spazio autore//
So che può essere una domanda banale, ma... come state?❤️
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Non so se sei solo un sogno || Tom Felton
FanfictionPer amarsi bisogna rischiare. Per amare bisogna saper affrontare. Sara, fin da quando è bambina, cresce con Harry Potter grazie al nonno. Adesso si trova a Notting Hill, con la sua migliore amica, tra i mille fogli di nuove storie, ma sarà proprio...