CAPITOLO 6 - Distratto

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Segretario:
"Benvenuto, ragazzo. Ricordami un attimo, tu sei?"

Alex:
"Ehm... salve, io mi chiamo..."

Poliziotto 3:
"È il ragazzo di cui le parlavamo."

Segretario:
"Oh... giusto. Capisco." Si grattò la testa.

Alex:
"...mi chiamo Alex."

Il segretario si sistemò la manica della giacca con un gesto deciso, poi poggiò entrambe le braccia sulla sedia, si diede una spinta e si alzò con disinvoltura. Indossava una giacca e una cravatta, ma il suo stile era stranamente più formale rispetto al Caposquadra, che invece sfoggiava un look raffinato e stravagante. Mi fissava in cagnesco, con uno sguardo carico di severità e di chissà quali dubbi, probabilmente legati ai miei poteri.

Segretario:
"Seguimi pure, per di qua."

Alex:
"Va bene."

Mi misi a camminare proprio dietro a lui, cercando di evitare il suo sguardo intenso, tenendo sempre il passo. Ogni tanto lo vidi zoppicare verso destra, forse a causa di un vecchio infortunio o di un fastidio momentaneo. Tuttavia, il suo portamento rimaneva rigoroso e professionale, quasi ipnotico. Sembrava inoltre ossessionato dal controllare se io lo stessi seguendo, girandosi spesso a intermittenza mentre avanzava verso l'uscita.

Segretario:
"E così... tu sei il figlio di Price."

Alex:
"Non mi chiami più così. Per favore."

Segretario:
"Va bene, scusami."

In quel momento, avrei quasi voluto chiedere: «Come mai conosce anche mio padre?», ma preferii trattenere la domanda. Non sapevo se potessi fidarmi di lui, e il timore di ricevere informazioni sensibili mi frenò dal farlo. Le parole, a volte, avevano il potere di svelare troppo e di mettermi in pericolo. Pertanto, decisi di mantenere il silenzio, anche se forse avrei dovuto essere più coraggioso.

Segretario:
"Cosa c'è? Sembri molto timido."

Alex:
"Nulla, nulla. Non è niente... è che mi chiedevo-"

Segretario:
"Di tuo padre?"

Alex:
"Ehm... sì."

Segretario:
"Immaginavo."

Il segretario si bloccò di colpo, poi si girò di nuovo verso di me. La sua statura imponente sembrava sfiorare i due metri, ma questo non gli impedì di chinarsi leggermente per avvicinarsi e parlarmi in tono confidenziale.

Segretario:
"Vedi... tuo padre lavorava con noi molti anni fa, assieme a quell'uomo che è morto, il Signor Hill."

Alex:
"Cosa?!"

Segretario:
"Già, immagino che tu sappia che Price era solo un soprannome, proprio come Hill. Erano tutti nomi in codice per nascondere le loro vere identità. Ognuno di loro aveva un cognome americano, scelto in base a una classifica dei cognomi più comuni secondo le statistiche aggiornate eccettera eccetera. Non ho mai capito il perché di questa scelta. Potevano fare qualcosa di più creativo."

Alex:
"Cos'altro sa?!" Tuonai, estremamente scosso.

Segretario:
"Oltre a questo... poco. So solo che tuo padre e tua madre si sono lasciati per vari motivi, ma non mi ha mai raccontato i dettagli, e anche se lo avesse fatto non potrei condividerli con te. Quindi, nient'altro."

Alex:
"Grazie lo stesso."

Segretario:
"Figurati, ma fammi il favore di tenerlo per te. Non dire in giro che te ne ho parlato, va bene?"

Il Mondo Oltre I Miei Occhi - Volume 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora