"Svegliati!"
Quell'ennesimo richiamo proveniente da fuori casa mia mi stava infastidendo, stavo beatamente ignorando la persona in questione da almeno dieci minuti ma la sua insistenza mi fece aprire gli occhi.
Che ore saranno?Mi alzai e vidi il sole già alto nel cielo, cosa che mi fece rendere conto di quanto probabilmente fosse già tardi.
Affacciandomi con ancora gli occhi mezzi chiusi vidi Armin che si sbracciava e urlava cercando in ogni modo di attirare la mia attenzione, e si fermó non appena si accorse che mi ero alzata.
"Scusa credo di aver dormito troppo, dammi un attimo e scendo." Gli brontolai.Corsi a vestirmi e lavarmi la faccia cercando di sbrigarmi il più possibile, anche se ormai quel ragazzo era abituato ad aspettare anche molto di più.
Appena scesa trovai mia mamma che stava preparando il pranzo e la abbracciai forte prima di uscire.
"Non fare tardi ti voglio bene tesoro."
"Tranquilla mamma, ti voglio bene anche io!" La salutai con un cenno della mano e uscii."Finalmente ce l'hai fatta!"
"Mi sono abbioccata lo ammetto!" Sbuffai , per poi passargli una mano tra i capelli scompigliandoglieli.Conoscevo Armin da non so quanti anni, e il bene che gli volevo è immenso. Lo consideravo il mio migliore amico, insieme a Eren e Mikasa.
Eravamo cresciuti insieme a Shiganshina, chiusi tra queste mura da cui io ho sempre sognato di uscire, come Eren. Armin sognava di vedere il mare.Mikasa era la più prudente di noi, la mamma del gruppo, anche se era la più giovane. Avevamo tutti 16 anni, lei ancora 15.
"Dove sono Eren e Mikasa?"
"Sono andati a pren.."
Non fece in tempo a finire la frase che li vedemmo girare correndo l'angolo della mia via, con in mano un cestino da pic nic e tanto cibo.Mikasa: "finalmente sei sveglia t/n!!"
Eren: "Sei la solita dormigliona!""Ehi! Proprio tu parli Eren?"
"Shhh" , mi venne incontro e mi spinse con fare scherzoso.
Ultimamente era davvero cresciuto, non era più il bambino di una volta, stava diventando un'uomo e il suo sogno ora era quello di sterminare tutti i giganti che circondavano le mura da cui eravamo protetti e vivere finalmente liberi. Condividevamo lo stesso pensiero, al contrario di Armin e Mikasa.
Dopo una mezz'ora di cammino arrivammo al nostro solito posto sul fiume, dove ogni giorno ci trovavamo.
Armin e Mikasa iniziarono a stendere la tovaglia e sistemare il cibo, mentre io rimasi incantata dallo strano colore del cielo che c'era oggi, rimanendo con la testa all'insù ad ammirare quel bellissimo spettacolo.A volte mi chiedevo cosa ci fosse al di là di quelle enormi mura, ma non riuscivo mai a darmi una risposta soddisfacente.
"Hai notato anche tu quanto sia strano oggi il cielo?" mi chiese con fare curioso Eren, che si era appena seduto affianco a me.
"Ci stavo pensando proprio in questo momento sai?"Eren: "Siamo così simili io e te.."
Fu interrotto da Armin che venne a farci vedere un fiore appena trovato."Ragazzi! guardate. Non è bellissimo?Secondo me è un fiore raro! Non lo trovate unico?"
"Sì Armin, se solo non fosse esattamente come quello che ci hai fatto vedere ieri!"
Scoppiammo tutti a ridere, ormai abituati alla strana passione del nostro amico per la natura e tutto ció che la riguardava.
Le nostre risate furono peró coperte poco dopo da un improvviso boato seguito da un fulmine di colore verde e arancione.
"Non ci credo.." sussurró Armin, ma non finì la frase che lo vedemmo sbiancare.
"Sono loro."Non puó essere.
Io e Mikasa guardammo in direzione delle mura e vedemmo una mano enorme appoggiata su di esse.
Quelle mura erano alte 50 metri.Sbucó una testa altrettanto enorme e un terribile gigante sferró in un attimo un calcio che sfondó il portone principale, sotto gli sguardi sconvolti di ogni singola persona per strada che stava assistendo a quella scena.
Eren: "Andiamo a prendere mia madre, Mikasa. Ci vediamo ai barconi." E corse via, lasciando me e Armin senza parole ancora immobili a guardare quello che stava succedendo intorno a noi.
Ci avevamo insegnato cosa fare in caso di emergenza.
Dovevamo correre verso il fiume dove partivano dei barconi di emergenza per portare in salvo le persone nel caso di un attacco. Non succedeva da 100 anni.Armin mi strattonó "ANDIAMO!"
Abitavamo nella stessa via, che si trovava vicino al portone appena sfondato da quel gigante che improvvisamente era anche scomparso.Arrivammo davanti a quella che avrebbe dovuto essere la nostra via di casa.
Non c'era nulla.Le case erano state spazzate via.
Armin:" i giganti! Scappa."
Non ho avevo avuto nemmeno il tempo di realizzare cosa fosse successo che dalla breccia entrarono tantissimi giganti, uno dopo l'altro, radendo al suolo la città.
Da lì ricordavo ben poco.Arrivai al barcone portata in spalla dal signor Hannes, un soldato del corpo di guarnigione nonchè migliore amico di mia mamma e mio papà.
Trovai Mikasa e Eren distrutti dalla perdita di Carla, mamma di Eren. Armin era in silenzio appoggiato a Eren che guardava il vuoto.
Mi sedetti vicino a loro senza dire una parola.
Solo una cosa ricordo bene. Eren che si alzó in piedi e gridó."IO STERMINERÓ TUTTI QUEI GIGANTI DAL PRIMO ALL'ULTIMO!"
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𝚄𝚗 𝚌𝚞𝚘𝚛𝚎 𝚍𝚒𝚟𝚒𝚜𝚘 𝚒𝚗 𝚍𝚞𝚎.
Romance𝐿𝑒𝑣𝑖 𝑥 𝑟𝑒𝑎𝑑𝑒𝑟 𝑥 𝐸𝑟𝑒𝑛 #1 in Eren 25/04/21 #1 in Levixreader 04/08/21