24.

602 39 10
                                    

Senza nome io, senza nome tu e parlare finché un nome non ci serve più.
Senza fretta io, senza fretta tu, ci sfioriamo delicatamente per capirci un po' di più.
Siamo come due stelle scampate al mattino, se mi resti vicino non ci spegne nessuno.
Avrai il mio cuore a sonagli per i tuoi occhi a fanale.
Con le mani nel fango per cercare il destino. Tu diventi più bella ad ogni tuo respiro e mi allunghi la vita inconsapevolmente.
Il tuo viaggio io, la mia stazione tu. E scoprire che volersi bene è più difficile che amarsi un po' di più.
È la mia mano che stringi, niente paura. E se non riesco ad alzarti starò con te per terra.
Avrai il mio cuore a sonagli per i tuoi occhi a fanale, ce li faremo bastare.
Ho un milione di cose da dirti, ma non dico niente.

Hermione alzò lo sguardo dal suo libro, seduto sul banco opposto al suo c'era Draco Malfoy, eppure non le sembrava vero. Erano trascorsi ben sette giorni dal loro arrivo alla scuola, ma non si erano ancora incontrati. Forse, semplicemente non erano riusciti a conciliare i loro impegni, o forse era semplicemente un modo per farle capire che quello che erano stati non potevano più esserlo. Tuttavia, dopo pochi secondi Draco alzò anche lui lo sguardo dal suo libro di pozioni e lo portò su di lei, come se fosse un movimento abitudinario. Era lì, stanco, con lo sguardo spento mentre indossava la sua divisa perfetta, i suoi capelli in ordine in modo impeccabile, ma tutto di lui urlava disordine.
Draco, invece, la guardava come sempre. Niente di leggibile dal suo volto, se qualcuno si fosse accorto dei loro sguardi avrebbe stabilito che erano semplici sguardi d'odio di due casate rivali. Invece dietro i loro occhi tutto prendeva forma. Era inspiegabile, non era nemmeno concepibile come si sentissero estremamente legati, era un bisogno necessario e primario aversi di fianco almeno per qualche secondo. E per quel motivo Hermione era preoccupata sul fatto che Draco non l'avesse ancora cercata. Perché? Mentre lui era il suo primo pensiero, lei cos'era?
Hermione – ovviamente – non sapeva che Draco stava solo cercando le parole giuste per dirle qualcosa che avrebbe cambiato la sua visione di lui per sempre, e non sapeva nemmeno se riuscisse a dirglielo. Non avrebbe potuto usare la cattiveria come sua maschera per nascondere tutto, era privato e messo a nudo davanti ai suoi occhi. Ma non riusciva più a farne a meno, che lo avesse odiato o meno necessitava di averla per sé per qualche minuto. Dopo poco si alzò, con un cenno impercettibile del capo le disse di seguirlo e così fece.

«Hermione, dove vai?» domandò Harry, sfogliando il suo libro di pozioni trovato nell'armadietto della classe. Anche Ron si risvegliò dal suo sonno, pulendosi la bocca dalla bava che gli era scesa per aver dormito con la bocca semiaperta sul banco, in attesa che Hermione finisse i suoi compiti e riuscisse a copiarli.

«Ho dimenticato una cosa.» rispose semplicemente, infilandosi il suo mantello. Piegò con attenzione ma di fretta e furia le pergamene per infilarle nella borsa, poi afferrò la cartella e la posizionò sulla sua spalla.

«Ma cosa? Hai tutto qui...» continuò ma Hermione aveva già lasciato la sua voce altrove, come se avesse deciso di escluderla dalla sua attenzione e dalle sue orecchie. Strinse il libro al petto mentre camminava veloce – lontana di pochi passi – seguendo lui quasi con le gambe tremanti, come se quella fosse la prima volta. Salì le scale quasi con l'affanno, sentiva dolore mentre si obbligava a correre con le farfalle nello stomaco. Quello andava oltre il legame, andava oltre ogni cosa, era irrazionale.
Draco si fermò fuori la porta della torre d'astronomia, poi si guardò intorno giusto per controllare che non ci fossero altri al di fuori di loro in quel corridoio ed apri, tenendo la porta aperta giusto il tempo per farla passare, poi la chiuse con un incantesimo. Anche se in quel momento erano soli ed erano finalmente vicini, non riuscì a dire nulla, Hermione attese che fosse lui a parlare, cosa che non fece. Riprese a camminare, risalendo le ultime scale per raggiungere la balaustra, poi controllò di nuovo che non ci fosse nessuno.

Venere e Marte; Dramione.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora