2. Rhysand

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La guerra era finita. Le Regine sconfitte, il Calderone al sicuro.

La sua famiglia era felice. Sua moglie e compagna, al suo fianco. Feyre che aveva salvato Prythian da Amarantha, da Hybern. Feyre che aveva dato alla luce il loro erede, il loro figlio, la loro luce e prova del loro amore. Nyx, lo avevano chiamato, come la Dea della Notte. Anche se era maschio.

Ora Nyx aveva 22 anni. Era giovane ancora. Inesperto e di certo i suoi zii non erano dei grandi esempi.

Cassian e Azriel lo portavano per i locali quasi ogni sera. Lo facevano bere, ballare e conoscere qualche femmina.

Madre quando l'aveva saputo la prima volta! Il suo ringhio si era sentito per tutte le terre della Corte della Notte, persino in Illyria.

Ma Feyre gli aveva sfiorato il braccio e sussurrato qualcosa all'orecchio. Aveva respirato, sgridato i suoi fratelli e messo in punizione Nyx. Che poi non era durata molto.

Cassian e Azriel avevano fatto pressione sul suo passato. Anche lui in gioventù era... Dedito alla libertà più assoluta e al piacere del corpo. Perciò aveva ceduto.

Nyx era giovane, avrebbe avuto tutta la vita davanti per capire che l'amore è più importante del piacere fisico. Era giovane per tante cose. Molte delle quali non aveva dovuto conoscere. Perché tutto si era concluso prima che lui potesse capire, prima che lui avesse imparato a ricordare.

Ma l'aveva visto, l'orrore della guerra, le cicatrici di quei tempi bui. Perché come lui e come Feyre, Nyx era un Daemati. Leggeva il pensiero, entrava nelle menti, le leggeva e le comandava. Ma lui e Feyre erano stati chiari, gli avevano insegnato bene: mai violare una mente. Fa male, è pericoloso e orribile.

Nyx era cresciuto bene. La Cerchia Interna, la loro famiglia, era un'ottima famiglia e un flagello a volte. Ma erano uniti dall'amore e dai valori del rispetto l'uno per l'altro.

Erano lontani ormai gli anni della guerra e di Amarantha. Ma Rhysand li ricordava e alcune notti quei ricordi gli riempivano la mente. Le atrocità che aveva fatto tornavano ad oscurare la sua anima, i sensi di colpa più forti di qualsiasi cosa.

Ma Feyre lo svegliava. Era lì, al suo fianco. Lui era a Velaris, circondato dall'amore.

<<Un altro incubo?>> Lo sapeva, ma glielo chiedeva lo stesso. Voleva sapere se stava bene, se voleva parlarne.

<<È passato.>> Rhysand la guardava, quei suoi occhi grigio-blu lo rilassavano. Tornava a respirare con calma, la abbracciava, la baciava, sfiorava la sua pelle e si addormentava tra le sue braccia. Ogni notte. Da anni ormai.

Ma quella sera, no.

Era una notte di mezza estate. Il 13 luglio.

Feyre, Amren, Morrigan, Elain, Nesta, Gwenyth e Emerie erano alla Baita. La casa sulle montagne dove lui e Feyre si erano uniti accettando il loro Legame.

Raduno tra femmine. Così lo avevano chiamato. E quindi lo avevano fatto anche Rhysand, Cassian, Azriel e Nyx. Raduno tra maschi.

Era finita che si erano ubriacati di brutto, avevano vomitato, sceso le scale della Casa del Vento, vomitato, risalito le scale e vomitato ancora.

Poi avevano calcolato la propria apertura alare. Entrambe le aperture. Ovviamente aveva vinto lui. Ma per gli altri non era così. Ed era finita che si erano picchiati. Era saltato qualche dente, ma erano interi. Tutti quanti.

Quando si erano addormentati, non sapevano bene esattamente dove. Ma Rhys sapeva di star dormendo.

E quando vide Celyaphin e quello che stava facendo con il suo corpo... Rhys strinse i denti e si mosse nel sonno. Era agitato. Quei ricordi li aveva rimossi, forse perché erano troppo dolorosi.

A Court Of Light And Darkness {ACOLAD 1}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora