Capitolo 58

2K 65 7
                                    

Questo Alessandro non mi convince fino in fondo, ho brutti precendenti con dei ragazzi con quel nome. Quando ci vede camminare verso di lui, mi sorride di nuovo. O è estremamente gentile, oppure porta guai.

Ste: Ale, lei è Sofia -

Ale: Ciao! La fidanzata? -

Ste: Sì -

Per rimarcare il concetto allungo il braccio per cingere i fianchi di Stephan.

Io: Come si sta qui rispetto a Torino? -

Ale: Benissimo, spero di farmi presto degli amici! -

Ste: Ci siamo io e Mario, siamo simpaticissimi! -

Io: Fa sempre così, lascialo perdere. La modestia non è il suo forte -

Ale: Mi avevano detto che stare al Milan è come stare in una grande famiglia, vedremo! -

Ste: Dove rimani adesso? Hai già preso casa? -

Ale: No, per ora sto qui come voi -

Ste: Perfetto! La camera di fianco alla nostra è anche libera! -

Ale: Benissimo! -

Ecco, ci mancava solo questo. Già non mi ispira fiducia, in più devo anche beccarmelo come vicino di stanza. Stephan lo aiuta a portare in camera le sue cose e poi ci ritroviamo nella nostra stanza.

Ste: Tutto a posto? -

Io: Sì -

Ste: Va bene, anche se so che c'è qualcosa che non va -

Io: Non chiedermelo, tanto non te lo dico finchè non ne sono sicura -

Ste: Okkey, tanto lo scopro prima o poi -

Io: Hai simpatizzato anche con Alessandro a quanto ho visto! -

Ste: Sì, è simpatico! Un po' timido, ma simpatico -

Io: Timido? Non mi è sembrato -

Ste: Lo scopriremo.. Comunque, parliamo di Ricky. Quanto è disponibile? OMG -

Io: Ecco, adesso sfasa. -

Per circa mezz'ora mi parla della sua chiacchierata con Ricardo, durata appena 10 minuti. In ogni frase c'è "Oddio, lui a me", è il suo mito che ci posso fare?

Ste: Quando gli ho detto che a cantare sotto la sua finestra c'ero anche io in quella notte di Gennaio, ha fatto una faccia! .... Tipo la tua adesso. Che succede? -

Io: No, è che c'ero anche io quella sera -

Ste: Stai scherzando? -

Io: No, adesso che ci penso ricordo uno che ti assomigliava -

Ste: Mmmh.. Io no -

Io: Ero sulle spalle di mio.. Papà, quando ancora ci parlavamo -

Ste: Non è necessario parlarne se non vuoi, eravamo insieme già da allora e basta -

Io: Non mi dà fastidio parlarne.. Eri quello spaccone col cappellino? -

Ste: Oddio, sì -

Io: Sappi che ti ho odiato in quel momento. Eri troppo un gradasso, ha ragione Manuel a dire che sei cambiato! In meglio ovviamente -

Ste: Tu non devi sapere come ero prima. Ti allontaneresti da me -

Io: Non potrei mai, lo sai -

Ste: Non voglio che tu lo sappia comunque -

Io: Non voglio forzarti, ma semmai vorrai parlarne io ci sono. E stai tranquillo che non me ne vado -

Ste: Però hai visto? Siamo predestinati -

Io: Già, era scritto -

Si avvicina e mi abbraccia, sussurrandomi all'orecchio "Era scritto che dovessi amarti così tanto".

Passa qualche giorno e si avvicina la prima giornata di campionato del nuovo anno, Catania fuori casa. Tra i convocati ci sono sia Stephan che Kaka, povera me, dovrò sopportare i suoi scleri per settimane. E domani tra l'altro comincia anche la scuola.

Il giorno dopo torno stracarica: cartella, sacca delle scarpe e la borsa con del materiale dei miei compagni per un progetto che devo finire. Non vedo l'ora di essere in camera, anche se so che non ci sarà nessuno, dato che sono già partiti tutti per la trasferta. Appena metto piede nella sala comunitaria vedo arrivare Alessandro. Cavolo. Lui non lo poteva convocare, no? Mi salva il fatto che sia fidanzato e non ci avevo pensato prima.

Ale: Ciao! -

Io: Ciao -

Ale: Tornata da scuola? -

Io: Così sembra. Tu non giochi domani? -

Ale: No, non mi hanno ancora convocato. Vuoi una mano? Sembri un po' stanca -

Io: No grazie, ce la faccio -

Ale: Almeno la borsa dei libri, dai! -

Io: Okkey -

Saliamo le scale, apro la porta con la mano libera e gli faccio segno di lasciare pure la borsa sul letto. E' strano far entrare un estraneo qui, mi sembra come se qualcuno stesse invadendo la mia privacy.

Io: Grazie mille! -

Ale: Figurati! Devo rimettermi in forma dopo i panettoni! -

Io: Metterti in forma? Tu? Stephan si sarebbe già buttato sul divano dicendo "Basta amore sono stanco, gioco alla play" Ma penso che con Federica lo faccia anche tu! -

Ale: No, non più. Ci siamo lasciati! -

Io: Scusa, non lo sapevo! Davvero, mi dispiace -

In realtà no che non mi dispiace. Ci sta provando, lo vedo da come mi guarda.

Ale: Tranquilla, è passato del tempo ormai. L'ho lasciata io, non ci vedavamo mai! Io a Torino e lei a Milano per tutta la settimana -

Io: Ma adesso sei a Milano anche tu... -

Ale: Lo so, ma ho altro per la testa. Al momento -

Io: Capisco. Scusa se ti chiedo di andare, ma non ce la faccio davvero più, ho bisogno di dormire per sopravvivere alla prima settimana di scuola -

Ale: No tranquilla.. Ci vediamo stasera a cena? -

Io: Ehm.. Sì! -

Scusa stupida e banale, ma non dava segno di volersene andare. Appena esce mi infilo in doccia e comincio a pensare a cosa fare stasera per non cenare qui. Niente macchina, niente Stephan, niente cena. Eppure me lo sento, Alessandro non me la racconta giusta e devo passarci insieme meno tempo possibile. Alla fine mi addormento davvero sul divano e mi sveglio perchè bussano alla porta.

//

Sono tornata due ore fa da scuola. Ma ho scritto lo stesso perchè vi voglio bene aw

Domanda di oggi: siete mai state a San Siro? Io sì, ma purtroppo non ancora per vedere un partita. La prima volta all'incontro dei cresimandi (ero in Curva Sud aw) e l'ultima a Giugno per un concerto, sul prato aw. xx -G.

Predestined || Stephan El ShaarawyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora