Aprì la porta dell'appartamento di suo zio subito dopo essere tornata da scuola. Li sentì discutere, poi silenzio. Entrò velocemente, vagamente preoccupata che potesse essere successo qualcosa. Invece trovò una sorpresa. Miguel riusciva a stare in piedi.
«Ce l'ho fatta!» disse il ragazzo, quasi emozionato, per poi abbracciare Johnny e Morgaine.
«Bravissimo!» si congratulò, stringendolo a sé felice.
«Miguel...posso chiederti una cosa?» domandò poi, staccandosi, mentre suo zio si dirigeva verso il frigo.
«Si» alzò le spalle lui, buttandosi sul divano.
«Potresti baciarmi?» esordì, diventando rossa come un pomodoro maturo.
«Uhm io...io non...sto con Sam e...non prenderla male...» cercò di dire lui, probabilmente fraintendendo la richiesta. Morgaine rise.
«Non per quello! Devo capire cosa provo per una persona e...mi serve qualcuno per comparare» spiegò, ancora più imbarazzata.
«Ah...allora va bene...ma chi è la persona?...» si informò, curioso.
«Uhm...vieni con me. Zio andiamo a fare un giro!»
«Ok! A dopo!»
«E lasciami una Boor!»
«Non prometto nulla!»Raggiunsero un vicolo poco frequentato. Nessuno doveva sentirla.
«Non dirlo a nessuno. Lo sapete tu, Yas e il diretto interessato» sussurrò, benché fossero soli.
«Si, va bene. Ma cosa?»
«Ho fatto...con Falco» ammise, nascondendo il viso tra le mani.
«Cos? Tu...lui! Voi! Oh santo...!» balbettò.
«Ecco. Lo sapevo. Io non capisco cosa provo e devo baciare un altro per capire. Mi fido di te, quindi zitto e dammi un bacio»
Miguel annuì, le loro labbra si scontrarono, così fecero le loro lingue. Era una bella sensazione, Miguel baciava molto bene, ma Morgaine non sentiva la passione. Si staccò.
«Grazie, ho capito» sorrise, abbracciandolo.
«Quindi?» chiese lui, curioso.
«Quindi domani gli parlerò» alzò le spalle, poi lo accompagnò a casa e prese in prestito l'auto di suo zio per andare a prendere il fratellino di Tory.«Com'è andata oggi a scuola?» gli chiese, prendendolo per mano per accompagnarlo in macchina.
«Bene» sorrise lui, meno timido del giorno precedente.
«Ti siedi davanti, campione?» chiese, aprendogli la portiera. Lui annuì e si mise seduto, allacciandosi la cintura diligentemente.
«Oggi hai molti compiti?» si informò, voleva portarlo a fare un giro sulla spiaggia dato che era una bella giornata.
«No. Ma questa non è la strada di casa tua»
«Ho preso la macchina allo zio, stiamo da lui e ti riporto io stasera» gli spiegò, per poi imboccare una curva.
Parcheggiò e scesero. Il bambino si mise subito a fare i compiti, così da finirli velocemente. Allora Morgaine approfittò per chiamare suo cugino al telefono. Sarebbe uscito il giorno seguente dal riformatorio, voleva sapere se sarebbe stato da lei.
«Non so, Morgaine. Non credo. Starò...da un amico» rifiutò l'offerta, facendola sentire uno schifo.
«Non...ti trovi bene con me?» gli chiese, cercando di tenere salda la voce.
«Mi trovo benissimo, ma veramente, dopo quel che ho fatto, non me la sento di venire da te: mi sentirei in colpa ogni secondo» cercò di giustificarsi.
«Fanculo Robby» gli attaccò in faccia.
«Che ha fatto?» chiese Johnny, che aveva capito stesse parlando con suo figlio.
«È uno stronzo» alzò le spalle lei, arrabbiata.
«Non lo so... è arrabbiato con me e con chiunque, lascialo stare. Quando chiarirà le idee si scuserà»
«Non capisce quanto gli vogliamo bene...» alzò le spalle, per poi andare a controllare i compiti al piccoletto.
«Sei stato bravissimo. Vuoi andare un po' in spiaggia?» gli chiese, tornando improvvisamente tranquilla. Lui annuì. Così lo prese per mano e si avviarono a piedi. Era parecchio, ora che ci pensava, che non andava in spiaggia. Quando il bambino le sembrò stanco, lo prese in braccio. Era molto leggero.~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~
«Morgaine, ma Tory e la mamma non vogliono stare con me?» le chiese, mentre passeggiavano sulla sabbia. Lei si sentì subito intenerita.
«No, è solo che...tua mamma ha bisogno di riposo e Tory ha da fare tante cose» spiegò accarezzandogli i capelli.
«Dov'è Tory?»
«Si sta allenando»
«Posso vederla?»
«Si, ma da fuori. Non possiamo disturbarla» gli sorrise. In verità non voleva andare al dojo. Aveva paura di Kreese. Sapeva che la rivoleva tra loro.
Camminarono un po' per Receda, poi Morgaine permise al piccolo di vedere per un po' sua sorella.
«Perché è con quell'uomo cattivo?» chiese lui, mentre tornavano a casa di Johnny. Morgaine non sapeva rispondere. Perché Tory stava nel dojo di Kreese?
«Perché...non è cattivo. No, no. È...il suo finto nonno» mentì, prendendolo in braccio. Non credeva che fosse convinto, ma non sapeva proprio cosa dire.
«Quindi è anche il mio finto nonno?» le chiese, col visino pensieroso.
«Vuoi che lo sia?»
«Uhm...no...»
«Allora non lo sarà»
Quel bambino sembrava molto intelligente. Ovvio, faceva ragionamenti adatti alla sua età, ma rifletteva e rispondeva solo dopo averlo fatto. Comportamento che denota una grande intelligenza. Anche Tory, pensò, era molto intelligente, ma era stata costretta a crescere troppo in fretta per dimostrarlo.«Dai, fatti la doccia. Quando hai fatto e ti sei vestito ti asciugò i capelli» ordinò, mentre si buttava sul divano di suo zio. Il bambino obbedì.
«Zio, io dormo da te oggi» informò Johnny, che le passò una birra in tutta risposta.
«Zio c'è un bambino in casa» rise, prendendo in mano la bottiglietta.
«Ma non ci vede» alzò le spalle lui, sorseggiando la sua allegramente.
«Va bene...prepari tu la cena eh»
Miguel entrò nell'appartamento. Camminava con le stampelle e Morgaine ne fu sinceramente felice.
«Mamma chiede se Cenate da noi»
«Farò tardi, devo lasciare il fratellino di Tory a casa» spiegò.
«Ti lasciamo da parte qualcosa, non ti preoccupare. Johnny vieni?»
«Sicuro»Caricò il bambino in auto e partì. Tory sarebbe rientrata a casa a breve, quindi non avrebbe dovuto aspettare.
Parcheggiò l'auto e vide l'amica rientrare in casa. Il piccoletto si era addormentato, così lo prese in braccio cercando di evitare di fargli sbattere la testa ovunque. Suonò al campanello e attese che le venisse aperta la porta.
«Oh, eccovi. Ah, dorme. Vieni, portalo a letto» la salutò Tory, guidandola verso la stanza del fratellino.
Lo lasciarono nel letto, gli tolsero le scarpe e lo coprirono per bene.
Tory si mise seduta su una sedia, massaggiandosi le tempie.
«Stai bene?» chiese Morgaine, avvicinandosi.
«Si, sono solo stanca...»
«Vedo...hai cenato?»
«No. Ma salterò la cena come quasi sempre» alzò le spalle.
«No. Tu ora ti fai la doccia e torni qua a mangiare» le ordinò. Era preoccupata. Non era normale condurre una vita del genere. Doveva essere veramente complicato e stancante. Da parte sua, Morgaine aveva sempre avuto tutto appena le serviva, ma non pensava che fosse così per tutti. O meglio, all'inizio si, poi aveva conosciuto persone in situazioni differenti. Rovistò in frigo e preparò la prima cosa che le capitasse sotto mano.
Quando Tory tornò, rimase con lei finché non ebbe finito, per essere sicura che stesse veramente bene.
«Grazie Morgaine...» le sorrise stanca.
«È il minimo. Lo sai che se ti serve aiuto per qualsiasi cosa ci sono» alzò le spalle.
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•Cool Kid•
Fanfic•TRAMA🌺 Sempre perfetta per tutto e per tutti, questa è la vita che deve condurre Morgaine. Ma la distanza dai genitori le darà il permesso di liberare un po' il suo vero essere. Vedrete da vicino la vita dei Cool Kids della West Valley High e sc...