Prologo

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JACK THE HUNTER

PROLOGO

Era una brutta giornata per Jack Thompson, non era ancora mezzogiorno e aveva già perso le tracce della sua preda quattro volte, era quindi stato costretto a tornare sui suoi passi, era veloce quel bastardo. Aveva impiegato settimane a rintracciarlo dopo le sue uccisioni nella contea di Nevada. Circa mezz’ora prima era quasi riuscito ad agguantarlo, quell’essere si trovava nel bel mezzo di una piccola radura mentre si stava cibando di un alce. Purtroppo proprio mentre stava per premere il grilletto una lepre gli era sfrecciata davanti spezzando un arbusto che giaceva a terra, l’improvviso rumore aveva rotto il silenzio innaturale che si era creato ed aveva attratto l’attenzione del succhiasangue che si trovava a pochi metri di distanza. Questo girandosi con un’agilità e una grazia sovrumana si era accorto del cacciatore ed era scappato velocemente abbandonando la carcassa dell’alce. Jack cercò di colpirlo ma colpì solo alcuni tronchi delle sequoie che si frapponevano tra lui e il succhiasangue, il quale dal canto suo era ormai riuscito a mettersi al riparo e a fuggire risalendo l’altura balzando da uno spuntone di roccia all’altro. Jack aveva subito cercato di recuperare terreno ma ormai era troppo tardi.

Aveva continuato ad inseguirlo all’interno della boscaglia, seguendo le tracce la creatura, che passando tra gli alberi aveva lasciato dei segni, che un normale escursionista non avrebbe notato, ma un cacciatore ormai esperto come J sapeva riconoscere. Inoltre lasciava una scia di un odore molto particolare, un aroma che ormai aveva imparato a riconoscere facilmente, dopo anni di allenamento con suo padre William.  

Ormai il suo respiro cominciava a diventare affannoso, nonostante gli anni passati nella palestra nella villa di famiglia a Truckee. Ad un tratto sentì vibrare la tasca dei suoi pantaloni, estrasse il suo telefono e guardò lo schermo era sua sorella Lucy, era stato talmente concentrato nella ricerca che non si era reso conto dello scorrere del tempo, l’orologio sul display indicava le 14:17. Scorse il dito sullo schermo e rispose:

-          Ehi Lucy! – il suo cuore stava pian piano tornando a battere al ritmo regolare.

-          J fammi sapere se devo prepararti qualcosa per pranzo?

-          No, non disturbarti arrivo tra una mezz’oretta. Piuttosto ricordati di riempire la ciotola di Black.

-          Si si – dopo un secondo sentì nel microfono una risata spontanea – Ehm scusa ti devo salutare sta distruggendo i cuscini. Vedi di tornare tutto intero.

-          Ok ciaoo, torno il prima possibile finisco la perlustrazione e arrivo.

Dopo avere riattaccato riprese la ricerca dopo qualche minuto decise di rinunciare, il suo stomaco iniziava a brontolare nonostante l’abbondante colazione.

Ritornò sul sentiero e lo ripercorse a ritroso, non si era reso conto di avere percorso così tanta strada.

Risalì sulla sua Volvo V 40 ed estrasse un pacchetto di Fonzies e si rilassò finalmente sul sedile di pelle. L’orologio sul cruscotto segnava le 15:32.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 16, 2015 ⏰

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