Giovedì 04-04, 16:44
-Fa freddo per essere aprile. - dico rompendo il silenzio mentre mi rannicchio sulla panchina.
Ormai a furia di venire qui al pomeriggio questo è diventato il nostro tavolo.
-Se vuoi domani andiamo al cinema, così oltre al film stiamo anche al caldo.
-Sí, certo. Ah no, cazzo. Domani non posso.
-Cosa ci sarà di così importante da rinunciare a un film con me?
-È l'anniversario di 5 mesi con il mio ragazzo, Pietro. Quello che mi viene sempre a prendere, dai, hai capito.
-Ah, no, non ho capito. Quindi sei fidanzata.
-Mi sembrava ovvio dopo che ci siamo baciati davanti a te un giorno.
-No. Non vi ho visti. Non lo sapevo.
-Beh, ora lo sai.
-Mmm, okay. Allora domani niente. - ed ecco che dicendo questa frase tira fuori il solito pacchetto di sigarette.
Pensavo sapesse di me e Pietro... vabbè, ma non devo sentirmi in colpa, insomma, noi due siamo solo amici. Cerco di sorridergli mentre lui mantiene uno sguardo impassibile e porta la sigaretta alle labbra. Che apatia di merda. Allungo il braccio e appoggio la mano sulla manica del suo giubbotto nero. Sento che si irrigidisce.
-Devo tornare a casa, sta diventando tardi. - so che di sicuro non è l'orario il problema. Sono io. Sono io che mi sono comportata come se non fossi fidanzata, come lui fosse di più per me. Sono io che mi sono "tirata indietro" a questo punto e ho cambiato la sua realtà. Capisco che ce l'abbia con me, anche se spero che il nostro rapporto non finisca solo per questo. Lui per me è importante, davvero.
-Ok... - e detto questo ci alziamo e torniamo verso casa con un silenzio imbarazzante ad accompagnarci.Venerdì 05-04, 13:12
Suona il citofono, è sicuramente Pietro.
Dopo aver risposto gli apro e lo faccio salire.
Oggi a casa mia non c'è nessuno, i miei genitori lavorano e mia sorella è uscita con le sue amiche, quindi passeremo il pomeriggio a casa mia.
-Cia... - non faccio in tempo a salutarlo che mi bacia.
-Stiamo insieme da 5 mesi Mad, ti rendi conto! - dice entusiasta mentre mi prende in braccio e mi fa fare un giro.
Lo bacio a mia volta e ci fissiamo per qualche secondo finché non scoppiamo a ridere insieme.
Mentre tornava da scuola ci ha preso il pranzo dal McDonald's, così, dato che oggi c'è il sole, ci sediamo sul tavolo che c'è sul mio balcone e stiamo lì a mangiare.
Mi ruba una patatina.
-Che cazzo fai?! Molla la mia povera piccolina! - ed ecco che se la mette in bocca.
-Stronzo. - lo guardo male mentre lui sorride mentre mastica il MIO cibo.
Finiamo di mangiare il resto della roba e andiamo a sederci dentro sul divano.
-Hey, aspetta vado a prendere il tuo regalo. - mi dice, così anche io vado a prendere il suo. Gli ho preso una felpa rosa cipria e gli ho stampato una nostra foto in una cornice.
-Che bella questa foto! E la felpa... è del tuo colore preferito, ora ogni volta che la metterò ti penserò, sappilo. - dice sorridente prima di baciarmi. Ora apro il mio. È una collana con un ciondolo a forma di cuore che si apre e su un lato c'è una nostra foto e sull'altro la scritta "P&M".
-Wow... È... È bellissima! - dico prima di saltargli addosso e baciarlo. Lui ride.
-Sapevo ti sarebbe piaciuta. Dai, vieni che te la metto, ora tutti sapranno che sei mia.
-Tua? Ti ricordo che non sono di nessuno. - dico mentre mi avvicino.
-Bene, allora sapranno che sei la mia ragazza, così va meglio? - mi chiede sorridendo mentre io annuisco.
-Ora però allora tu devi metterti la mia felpa! - dico lanciandogliela.
-Ok, ok. - dice mentre si sfila la sua e mette quella rosa.
-Ho scelto proprio bene.
-O forse è l'indossatore che la rende migliore. - dice ammiccando. Scoppiamo a ridere e usciamo di nuovo sul balcone, ascoltando la musica. Ed ecco che vedo una ragazza che va verso la porta di Nicolas. Vabbè non voglio saperne niente, alla fine può stare con chi vuole.
-Hey, ti va se entriamo e ci vediamo un film? - chiedo, e dopo che lui annuisce entriamo e iniziamo a vederlo stando abbracciati sul divano.Venerdì 05-04, 16:02
Abbiamo appena finito il film, decidiamo di andare a farci un giro e prendere un gelato per mangiarlo a casa.
Torniamo con la vaschetta da un chilo e ci andiamo a sedere fuori dato che tra poco tramonterà e quindi sarà ancora più bello. Ci sediamo a fianco e io affondo il cucchiaio nel mio amato gelato alla nocciola. Dopo un po' mi viene freddo, forse anche a causa del
gelato, e Pietro mi offre la sua felpa.
-Vuoi questa rosa o quella rossa della squadra di calcio? - e me lo chiede anche?
-Quella rossa, ovvio.
-Così andrai in giro con il mio cognome sulla schiena, fantastico. - dice ridendo.
Faccio una smorfia e lui si alza e va a prenderla. Ed eccola, è una di quelle proprio da squadra sportiva, non so come dirlo, rossa con le maniche bianche e qualche dettaglio giallo senape e bianco.
-A proposito, domenica prossima ho una partita, verrai a fare il tifo? - mi chiede mentre me la lancia.
-Certo. - dico mentre la indosso e annuso il suo profumo.
Stiamo là per tipo un'oretta mentre il sole tramonta. Vedo due figure scure che camminano per la strada, Nicolas...
Vedo che alza lo sguardo verso casa mia e ci vede. Faccio finta di star guardando il cielo e mi appoggio a Pietro. Che stia pure con la sua amica, in fondo non deve mica stare solo con me.
Dopo un po' fa buio e rientriamo.
-Mad, io devo tornare a casa.
-Aspetta che ti ridò la felpa.
-Nono, tienila. Così l'avrai anche alla partita. - dice facendomi un occhiolino, sorrido scuotendo la testa mentre esce.
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Quel giorno di pioggia.
Romansa"E ora mi ritrovo a pensare a quel giorno. Quel giorno di pioggia. Quando ci siamo incontrati per la prima volta. Se non avesse piovuto, o se io avessi rifiutato di stare con lui sotto all'ombrello, niente di tutto questo sarebbe successo."