Friday Night Wars

Elia non è mai stato all'altezza di Radio Osvaldo. Secondo lui, Silvia stava provando troppo a farne una cosa sola, grande "oh, ci amiamo così tanto, siamo amici per la vita e amiamo passare il tempo insieme". E quella non era sicuramente la sua tazza di tè. Per prima cosa, non era interessato alla radio stessa. Non era un membro e sicuramente non aspirava a esserlo. Non aveva nemmeno sentito la metà degli episodi del programma. 

In secondo luogo, Silvia stava cercando di rendere questi suoi incontri intimi il più possibile analcolici. Perché gli incontri radiofonici erano di due tipi: feste abbastanza normali (in cui "normale" sta per "c'era molto alcol") e incontri simpatici, dove c'era poco o niente alcol e spoiler: noiosi come l'inferno.

Una di quelle noiose riunioni erano le riunioni dei giochi da tavolo. Ed Elia si assicurava di non frequentare nessuno di loro, per quanto Martino e Niccolò cercassero di persuaderlo. Sfortunatamente, c'è stata questa volta in cui non poteva fuggire dalla serata.

Tutto è iniziato martedì con le ragazze che si sono avvicinate a Martino per chiedergli se venerdì lui e Niccolò saranno presenti all'incontro radiofonico.

"Certo, siete tutti benvenuti," disse Silvia, guardando Elia, Gio e Luca. I primi due hanno condiviso uno sguardo divertito. Non erano interessati a nessuno degli eventi di socializzazione della radio. Hanno frequentato forse due di loro, soprattutto perché Martino è venuto con ragioni abbastanza buone per loro di dedicarci effettivamente il loro tempo. E questi erano solo eventi di quantità normale di alcol. Riunione di giochi da tavolo? Non c'è modo.

Tuttavia, non includevano un elemento chiamato Luca. 

Luca, che ha visto in questi incontri un'occasione per avvicinarsi a Silvia, soprattutto di recente con ragazzi che hanno cercato di metterlo in contatto con lei e lui molto entusiasti. Quindi, prima che Gio o Elia potessero parlare dicendo che no, hanno progetti molto importanti per questa sera, ma grazie per avermelo chiesto, ha risposto Luca.

"Ci saremo!" Ha annunciato, sorprendendo tutti. "Siamo liberi questo venerdì."

"No, non lo facciamo," intervenne Elia, cercando di salvare la situazione. "Non ti ricordi? Abbiamo questa festa da Peccio ..."

"Cosa? Ma Peccio ha questa faccenda di famiglia, non sarà nemmeno a Roma."

"Voleva dire Galvani. Sai, questa festa da Galvani," chiarì Gio, cogliendo lo sguardo inorridito di Elia. Luca tende ad essere denso, ma quello era sicuramente un nuovo livello di densità. Ed essendo disperato. Per quanto a Luca piacesse Silvia, non aveva mai nemmeno preso in considerazione l'idea di partecipare a nessuna delle riunioni radiofoniche.

"Cosa? Ma ricordo che Elia ha detto che Galvani non può organizzare feste a casa sua da quando ha dato fuoco al letto dei suoi genitori e ..."

"Ci saremo tutti", ha deciso Martino. Dopo che lui e Nico hanno deciso di prendere sul serio questa cosa della radio, sono quasi sempre pronti alle riunioni della radio. Sebbene invece di socializzare effettivamente con altre persone, stavano per lo più socializzando tra loro. E un po 'con le ragazze. Ma principalmente l'uno con l'altro.

La testa di Elia colpì il tavolo. Lui e Gio avevano circa quattro giorni per trovare una scusa per evitare quella festa.

Spoiler: non l'hanno fatto.

Era venerdì sera presto ed Elia era davanti alla porta della Sava. Per alcuni motivi. La maggior parte di loro erano motivi per cui mi hanno tradito i miei amici di merda. Martino e Niccolò in genere non vedevano nulla contro il venire ai giochi da tavolo con la troupe di Radio Osvaldo. Martino ha sostenuto che potevano scegliere il loro gioco, contrabbandare alcolici e berli in un posto che le ragazze non vedessero e divertirsi un po 'da soli senza badare al resto delle persone. Proprio come durante i loro incontri FIFA, ma con un po 'meno alcol. Niccolò pensava lo stesso (soprattutto perché era più o meno segretamente un grande fan dei giochi da tavolo, ma era difficile convincere i ragazzi a giocarli). Luca è stato davvero deliziato dalla visione di passare l'intera serata con Silvia mentre la impressionava con le sue brillanti capacità di gioco da tavolo. Non che ne avesse.