I.
Era l'inizio di un nuovo mese ed Harry aveva aperto gli occhi, ancora una volta, ancora un'altra mattina, come le trecentosessantacinque precedenti del resto; e probabilmente non gli sarebbe stato consentito dirlo in altre circostanze, ma essendo un malato terminale in un freddo e grigio ospedale, tutto gli era concesso: poteva annunciare pertanto di essere ancora vivo - solo questo - solo per l'oggi
Purtroppo, aggiungerebbe, se solo Niall non gli avesse ripetuto circa quaranta volte al giorno quanto dovesse continuare ad essere positivo, ottimista e accogliere la vita con il sorriso – o qualche idiozia del genere insomma.
Harry a volte voleva solo che smettesse di credere in una sua miracolosa guarigione, si ripeteva che se solo avesse deciso di arrendersi – Niall come tutta la sua famiglia – forse avrebbero potuto iniziare ad abituarsi all'idea di vivere senza di lui.
Non avrebbe dovuto essere così difficile, infondo era solo un ragazzino di diciassette anni che stava morendo, poteva succedere a chiunque – ed era così, capitava davvero spesso anche a persone più giovani di lui che avevano tutta la vita davanti. Un'esistenza intera piena di scelte e sbagli.
Harry Edward Styles – per tutti solo Harry – aveva appena sedici anni quando gli venne diagnosticato quel male apparentemente incurabile. Una serie di infiniti errori aveva già avuto modo di commetterli, ma non abbastanza, non affinché potesse averne abbastanza.
Dopo diverse procedure, all'età di diciassette anni, venne trasferito al St. Thomas Hospital nel reparto dei malati terminali, di quelli che sicuramente non ce la faranno ma ugualmente i dottori tentano di salvare dal baratro della morte – o almeno questo è ciò che Harry pensava ma non poteva dire a nessuno.
Niall Horan era il suo migliore amico, i due si consideravano fratelli di madri diverse, si conoscevano sin da piccoli, da quando era ancora usanza scambiarsi i doppioni delle figurine prima di entrare in classe.
Quando Harry aveva sei anni, Niall ne aveva già sette, venne integrato nella classe del più piccolo dopo essersi trasferimento a Londra a causa del lavoro del padre, era originario dell'Irlanda, Harry ricorda di essere rimasto affascinato dal suo accento marcato e l'aspetto fin troppo allegro per un bambino che aveva dovuto da poco abbandonare la terra nella quale era nato. Niall era il compagno più divertente che avesse mai avuto, ma gli altri lo prendevano spesso di mira e per questo all'inizio aveva faticato molto ad integrarsi e socializzare.
Harry dopo aver osservato ripetutamente quelle scene alla ricreazione, un giorno si avvicinò a Niall e gli offrì metà della sua merenda. Era sempre cresciuto con l'inconsapevole idea che sono coloro che vengono considerati diversi quelli che poi si rivelano essere i migliori ed era felice di non aver sbagliato affatto quella volta.
Così senza neppure rendersene conto lui e Niall diventarono inseparabili, non esisteva l'uno senza l'altro. Erano passati dal simulare lotte di cuscini sul divano di casa sua all'essere sempre segregati in una stanza d'ospedale: Harry sempre toppo stanco e Niall fin troppo fiducioso. Il suo migliore amico ha avuto speranza sin da quando gli diagnosticarono la malattia - leucemia mieloide cronica – ed Harry si chiedeva solo come potesse farlo, quando si sarebbe stufato di tutto quello. Niall però non andava mai vita, ogni mattina si presentava alla sua porta, con il sorriso di sempre, e allora Harry sospirava, scuoteva forte la testa e semplicemente gli dava il buongiorno; come se dentro di sé il cuore non si stringesse un po' all'idea di non essere ancora rimasto da solo a lottare.
All'inizio non aveva idea di cosa potesse essere il male che sentiva, ricorda vagamente il giorno in cui lo scoprirono; era svenuto all'improvviso e sua madre lo portò immediatamente al pronto soccorso. Dopo essersi ripreso si lamentò molto con lei, le ripeteva che era troppo apprensiva e che forse aveva avuto solo un calo di zuccheri.
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La genetica dei nostri cuori rotti
FanfictionAvete mai pensato alla possibilità genetica di ereditare anche un cuore rotto? Harry no, eppure l'avrebbe scoperto molto presto, forse grazie all'aiuto di qualcun altro. Benvenuti al St Thomas Hospital, Vi presento l'intrecciarsi disordinato e caoti...