No Nì, non andare

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C'è una brusca, orrenda svolta, dietro l'angolo del palazzo di Gio, l'ultimo ad essere riaccompagnato, e subito prima di una rotatoria.

Qualcuno non si ferma al semaforo rosso.

Un urto improvviso, e poi è solo una sfocatura.

"No Nì, non andare!" 

È tutto troppo luminoso per essere reale. 

Il dolore però, quello sembra vero. 

Sbatte le palpebre un paio di volte per abituarsi alla strana luce. 

"No Nì, non andare!" 

Non ha idea di dove si trovi, del perché sia qui. 

Sembra un ospedale. 

A giudicare dal bip che gli giunge alle orecchie e le pareti troppo bianche e questo fastidioso fischio continuo che sente all'orecchio sinistro, si sovrappone alla voce di Martino, gli martella in testa. Dove non riesce a girare il collo. 

Andare dove?

Dov'è Martino? 

Una strana sensazione di panico si insinua nella sua mente e gli fa rivoltare lo stomaco in modo spiacevole. 

E se..? 

Ha avuto uno dei suoi episodi e l'hanno rinchiuso. 

È l'unica spiegazione. 

Altrimenti perché si trova qui. 

"No Nì, non andare!" 

C'è una donna china su di lui adesso. Non la conosce, sembra giovane e anche leggermente preoccupata. 

Gli punta una luce negli occhi. 

Instintivamente sbatte le palbebre.

È tutto troppo fastidioso. Gli fa male tutto. 

"Amore, mi senti?" 

La sente. Certo che la sente. 

Mica è diventato sordo all'improvviso. 

"Dove sono?" 

Riesce a sbiascicare con un filo di voce, confuso. 

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