Prologo

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In un universo ribelle privo di regole, la normalità vive al di fuori, si vive in un angolo oscuro in cui ciò che è cattivo regna senza una fine, la preda è il  trofeo da recuperare, la preda vive senza riposo nelle menti dei maligni, impressa come carne succosa da azzannare, come tesoro nascosto in piccoli angoli dell'universo oscuro. È l'inizio della fine dei tempi, un tempo remoto nascosto in un passato mai venuto alla luce, in un passato mai partorito, in un passato che risorge misteriosamente, che ha vissuto nascosto dalle nuove regole moderne. Al giorno d'oggi si pensa di conoscere tutto, ma c'è qualcosa di astratto, di non tangibile, di non umano che va oltre gli schemi imposti dalla società di questo secolo. È il secolo della guerra.Una guerra spietata fine a ottenere quella preda, ad ottenere il regno dell'universo ribelle.

Quando pensiamo di conoscere tutto in realtà conosciamo ciò che ci è permesso vedere ,sentire, ascoltare, toccare. Quando pensiamo di conoscere tutto in realtà non conosciamo nulla di ciò che è nascosto in una profonda coscienza umana, che dà vita a una realtà disumana. L'ignoto ci affascina, cattura la nostra attenzione, risveglia le menti più pigre. Il nostro conoscere è il nostro desiderio più profondo. In un mondo in cui se non sei superiore non sei nessuno, un piccolo Medioevo nascosto che forse non è mai cambiato.

            

Stanotte non ci sono stelle, il cielo è scuro, la luna è piena e illumina le pagine di un libro ingiallito, segno di una nuova scoperta che fa parlare la quiete, un ululato che da inizio alla guerra.

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