A life full of stains

224 12 2
                                    

A life full of stains

-la prega mi faccia parlare subito con il commissario o con qualcuno più competente di lei, non lo capisce che io sono in pericolo, non posso lasciare mia figlia da sola a casa perché ho paura che quel pazzo la possa sfiorare-

gridò esasperata Charlotte, una povera donna e mamma che non ne poteva più del suo ex compagno che non riusciva ad accettare il fatto che tra di loro fosse finita e si stava comportando come uno stolker ma come al solito la polizia non è in grado di fare un cazzo fin quando non si trovano di fronte ad atto compito.

-dovete aspettare che mi uccida o che faccia del male a me o a mia figlia per poter fare qualcosa ma vi rendete conto-

continuava a gridare arrabbiata la giovane donna stanca di tutto ciò che doveva subire con sua figlia come minimo avrà dovuto cambiare città o stato una decina di volte e lui era sempre a lì ad aspettarla per poterle far passare l'inferno.

-signora cerchi di calmarsi io sto soltanto eseguendo gli ordini-

si difese il povero poliziotto come un agnellino era impietrito di fronte alla furia della donna e in quel momento i suoi pensieri mi arrivarono come coltelli “perchè mi tocca sorbirmi questa squinternata se ha tutta questa energia di attaccare me perché non va ad attaccare così il suo famoso stolker?” se avessi avuto una bocca o un volte in quel momento mi sarei fatto scappare di sicuro un sorriso beffardo ma il mio superiore non mi ha fornito di ciò e neanche di un corpo.

Ed eccomi qui a parlavi di nuovo di un altro avvenimento che io dalla mia postazione per così dire superiore ho ammirato e studiato. Mi dispiace, non più di tanto in realtà, che voi non vi ricordiate di me, per quante volte io vi possa aver incontrato un istante dopo voi vi sarete già dimenticati della mia esistenza o forse credete che io esista ma come un qualcosa di mistico o di impensabile qualcosa che c'è e non c'è, che c'è ma nessuno mai potrà vedere finché rimane nello stato attuale in cui è ora. Di sicuro pensate a me come pensate ad un angelo custode ,per lo meno per chi crede in Dio, solo che nell'arrivo di un angelo custode ci sperate, vorreste che lui ci sia sempre invece con me credo proprio che sia il contrario non credo proprio che nessuno di voi voglia incontrarmi presto a meno che non sia infinitamente depresso o stia patendo sofferenze atroci. È ovvio che vi chiediate chi sia io, ma credo che non ci sia bisogno di presentazioni un giorno vi incontrerò tutti a meno che voi non siete vampiri o creature mistiche e immortali.

Sappiate che sono poche le persone che mi colpiscono e che mi dispiace incontrare davvero. Di solito mi limito a fare il mio lavoro di cui ovviamente non posso parlarvi.

Ma come tutti voi anche io sono dotato di curiosità e come alcuni di voi umani mi piace osservare le vite di alcuni di voi, voi vi limitate alle vite delle celebrità perché sono le uniche che potete osservare dato che su di loro c'è spesso molto gossip invece io posso infiltrarmi nelle vite di ognuno di voi. Detto così potrebbe sembrare davvero molto brutto ma vi assicuro che non lo è, voi non ve ne accorgete neanche quando io vi osservo. In ogni caso ora vi vorrei parlare di una celebrità che anche dovreste conoscere Billie Joe Armstrong se siete appassionati di musica, buona musica e non la solita roba commerciale di sicuro dovete conoscerlo e se non vi dice nulla almeno il nome della sua band, ovvero Green Day, dovrebbe ricordarvi qualcosa.

Billie è sempre stato molto attaccato ai suoi figli e a sua moglie ma a tutti a volte può scappare un amante anche a lui il problema e se poi quell'amante rimane incinta, che cosa deciderà di fare e che cosa ne sarà del bambino?

Direi che la cosa migliore sia farvi conoscere la faccenda dal punto di vista sia della figlia che del padre perché sono due universi differenti. Billie ha una vita abbastanza OK cioè un famoso cantante/chitarrista infondo più di tanto la cosa non gli sconvolge la vita questa cosa, a prima vista, non è costretto a soffrir per mille cose, ovviamente non sto dicendo che la vita di un musicista sia tutta rose e fiori, tutt'altro so benissimo che è piena di stress e controversie ma la vita di Kimberly era molto peggio, la madre veniva perseguitata da uno stolker e lei era costretta sempre a cambiare città dopo un po' di cambiamenti capì che non doveva fare amicizia o che non si doveva comunque affezionare a nessuno per il bene di entrambi, diventò così sempre più fredda. I ragazzi la prendevano in giro e non poteva vivere una vita normale, innamorarsi, fare amicizia, fare quei piccoli litigi che poi sfociavano in dolci abbracci, guardava gli altri ragazzi avere vite così e lei era infinitamente invidiosa perché per colpa di quello stronzo lei non poteva avere quel genere di vita in più la madre le aveva fatto credere che suo padre si fosse suicidato, ormai però lei aveva 17 anni era ora che lei gli dicesse la verità ma non voleva.

I will be...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora