EVA
Appena sbatto la porta di casa, mi ci appoggio accanto, mi sento ancora scossa e frastornata dalla notizia ricevuta solo poche ore fa. Ancora non mi capacito del fatto che lui volesse affrontare tutto da solo, mi sono sentita tradita e per niente comprensiva. E' più forte di me, non riesco a stare incazzata con lui, soprattutto adesso, ma il suo comportamento mi ha ferita. Capisco che lo abbia fatto solo per "proteggermi" come dice lui, ma ha ricevuto l'effetto contrario.
Comunque penso che sia meglio trasferirmi qui per qualche giorno, non sarà facile dirlo ai miei e dovrò trovarmi anche un lavoro, perché non voglio che Elia o Tommaso mi mantengano, economicamente parlando. Ma Elia ha bisogno di me, e devo stargli accanto ventiquattrore su ventiquattro, sette giorni su sette.
Sono incazzata con Tommaso però, la nostra relazione è appena iniziata e lui già mi tiene nascosta una cosa del genere. E' vero sì, Elia gli ha chiesto esplicitamente di non dirmelo, ma Tommaso poteva almeno avvertirmi di qualcosa, mettermi al corrente anche della minima stronzata.
Non so come sarà questa "convivenza" tra noi tre, soprattutto perché dovrò studiare, lavorare, prendermi cura di Elia e della casa. Ovviamente non sono Cenerentola, dovranno collaborare come hanno sempre fatto, ma io sono estremamente meticolosa sulle pulizie.
Tra l'altro, Tommaso deve anche dirmi perché è andato a Milano, mi ha tenuto nascosto anche questo e sinceramente, non vorrei che ci fosse qualche altro segreto che mi scombussolerà la vita. Ancora una volta. La notizia del cancro mi tiene col fiato sospeso, non so come andrà a finire e sinceramente, non voglio nemmeno pensare che Elia potrebbe non esserci più...ma se dovesse esserci altro, oltre a questo, non reggerei. Probabilmente andrei in contro ad un attacco di pazzia e dovrebbero rinchiudermi in un ospedale psichiatrico. E non sto esagerando. Non tollero molto le frustrazioni, né le brutte notizie in generale, la mia sanità mentale, ora come ora è completamente scomparsa.
Arrivata finalmente a casa, varco la soglia della porta con il batticuore. So già che dovrò litigare con i miei genitori e non so se confessare loro la verità o meno. Trovo mia madre alle prese con i fornelli e appena mi sente schiarirmi la voce, si volta a guardarmi e mi sorride.
<<Tesoro, pensavo rimanessi a dormire da Elia.>> Mi dice mentre lava un pomodoro.
<<Volevo parlarti proprio di questo, papà non c'è?>> Domando, appoggiandomi al frigo e cercando di tranquillizzarmi un po' per non destare sospetti.
<<Sì, è in doccia, è successo qualcosa?>> Smette di fare quello che stava facendo e mi viene vicino. Mi mordo l'interno della guancia per ingoiare il groppo pesante che ho in gola ed evitare che le lacrime escano.
<<In realtà sì.>>
<<Tu ed Elia avete litigato?>> Mi domanda preoccupata, accarezzandomi un braccio.
<<Non proprio.>> Non piangere Eva, non piangere. Dille che devi restare da lui per un paio di giorni perché ha bisogno di una mano con la casa.
<<E allora dimmi, non farmi preoccupare.>> Mi prende la mano e mi fa sedere accanto a lei. Non mi lascia la mano e questa cosa mi tranquillizza un po'.
<<Devo restare qualche giorno da Elia, ha bisogno di una mano.>> Dico tutto d'un fiato. Non mi piace mentirle, ma sono combattuta, non so se accennarle della malattia.
<<Ma dai, Elia se la cava da solo senza problemi. Ormai vive da solo da quanto? 3 anni? E poi c'è anche Tommaso. Dimmi la verità Eva.>> Mi guarda negli occhi e finalmente cedo, le lacrime cominciano a ruzzolare via come se non ci fosse un domani e mi butto tra le braccia calorose di mia madre.
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17 Metri sopra il livello del mare
Genç Kız EdebiyatıEva è una ragazza pronta a varcare la soglia del "mondo dei grandi". Il suo sogno è fare la psicologa ed è pronta a tutto pur di realizzarlo. E' sostenuta dal suo migliore amico, Elia e dalla sua famiglia. Eva scoprirà che la vita però, è imprevedib...