Capitolo Uno: Credo Che Stesse Parlando Di Sé Stesso

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Faccio cadere il mio raccoglitore.

Non perché qualcuno mi abbia messo lo sgambetto, facendomi cadere e sparpagliare tutti i miei compiti e appunti sul pavimento del corridoio.

Giuro che non sono il tipo goffo. Non ho mai rotto un piatto in vita mia. Non posso dire che il motivo per cui sono inciampata sia stato un piede davanti a me mentre cercavo di trovare dei compiti nel raccoglitore. Innanzitutto, non stavo nemmeno camminando. Stavo soltanto mantenendo il raccoglitore mentre cercavo la combinazione per aprire il mio armadietto.

Non devo ignorare le risate e i commenti su di me che gattono sul pavimento per raccogliere la mia roba. Non ci sono persone che mentre passano la calciano più lontano da me e ci camminano sopra lasciando le impronte delle loro scarpe. È il primo giorno di scuola dopo le vacanze invernali qui alla Dartwell High, casa dei draghi, e non vengo più maltrattata come un tempo.

Mentre mi allungo per prendere l'orario che è scivolato fuori dal raccoglitore, qualcuno lo prende per me.

Mi rialzo e lo vedo porgermi il raccoglitore.

"Hey Nomi," Dice con un piccolo sorriso.

Mi sento tesa appena sento quel nome e mi riprendo il raccoglitore, stringendolo contro il petto. "Ciao Dominic."

Noto un leggero cipiglio sul suo volto, probabilmente ha notato che non l'ho chiamato "Domi", lo stupido soprannome che ci siamo dati da bambini. Mi trasmette un senso di nostalgia per quei tempi migliori.

C'è un pausa imbarazzante. Insomma, capisco l'imbarazzo, non ci vediamo da anni. Ma averlo adesso davanti a me, mi sembra surreale.

Non vedo il mio amico d'infanzia con i suoi capelli neri spettinati, i suoi vivaci occhi grigi e il suo grande sorriso. Al contrario, vedo un perfetto estraneo, con i capelli arruffati un po' più calmi e degli occhi grigio scuro che non riconosco. Nonostante il piccolo sorriso che ha in viso, sono consapevole del fatto che sia forzato, dato che preferisce rivolgermi un sorriso piuttosto che qualsiasi altra espressione. Indossa una giacca di pelle perché fa ancora un po' fresco, e al di sotto di essa una camicia di flanella a quadri rossi e neri e una t-shirt di una band che conosco e che non sapevo gli piacesse, se messa a confronto con le canzoni orecchiabili da bambini con cui siamo cresciuti.

"Da quanto tempo," Mi dice lentamente e con la voce bassa per l'atmosfera che si è creata.

La disinvoltura nella sua voce mi irrita. Come può agire in modo così, beh, disinvolto durante questa riunione? Parlando della sua voce, la pubertà l'ha colpito come un missile.

"Non direi," Ribatto. "Dato che ti ho visto ad Halloween."

Ho un flashback riguardante la festa di Halloween. I ragazzi vestiti da Moschettieri, io da Alice nel Paese delle Meraviglie, e lui da Zorro. I suoi occhi grigi sotto la maschera e il suo sorriso impertinente erano le uniche cose che riuscissi a vedere di lui. Il nostro ballo- è un ballerino niente male.

Ridacchia. "Mi hai fregato."

I ragazzi sono proprio di fianco a me. Per una frazione di secondo mi sento tranquilla perché sono con me. Ma la sensazione svanisce quando mi rendo conto che sarà una situazione del tutto diversa da ciò che abbiamo affrontato in passato. Si capisce che lo stiano squadrando. Ciascuno lo guarda dalla testa ai piedi. Notano la sua postura dritta e sicura, che lui cerca di nascondere mettendosi le mani nelle tasche per sembrare noncurante.

Bennett fissa Dominic con uno sguardo inquietante, uno di quelli che sgretolerebbe chiunque sia nel suo campo visivo. Nonostante ciò, Dominic resta imperturbabile davanti ai penetranti occhi blu di Bennett. Sembra che abbia lo stesso atteggiamento di Bennett.

The Good Girl's Bad Boys [Secondo Libro della Serie TGGBB] (Traduzione Italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora