Marcus.

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La valle si estendeva dinanzi a me, un luogo segreto e protetto. Le catene montuose formarono questa conca millenni fa e per molto tempo era il luogo delle riunioni dei branchi albini.
La neve scendeva lentamente accumulandosi sul terreno, gli abeti ricoperti fino alla punta davano un tocco maestoso mentre, le vette delle montagne guardavano lo scenario restando solenni nella loro altezza e sul suolo lupi enormi che si scatenavano correndo o stando attorno ai pochi falò accesi. Un falò per ogni branco, per ora sono solo quattro visto che il mio branco è appena arrivato.
-perché combattono?- Addy mi distoglie dai miei pensieri, seguo il suo sguardo che punta verso un gruppo di giovani lupi che stanno lottando
-per dimostrare di essere più forti o per conquistare qualche femmina- Addy fa una smorfia per poi scuotere il muso
-tranquilla, nessuno ti si avvicinerà- sussurro convinto mentre avanzo verso uno spazio libero
-combatterò io per te se vuoi- si intromette Luke, sbuffo
-tu vedi di non imboscarti con qualche lupacchiotta- lo zittisco mentre mi giro per controllare che non manchi nessuno
-ah ma guarda un po' chi abbiamo qui- una voce mi giunge alle mie orecchie, mi giro e un enorme lupo nero mi guarda compiaciuto. Marcus.
-sempre ultimi, strano per un piccolo branco- avanza con quel suo fare altezzoso, come risposta lo fronteggio ignorando il suo branco che ha ormai accerchiato il mio
-le tue entrate inscena infastidiscono tutti- rispondo, i suoi enormi occhi blu mi scrutano e dopo vari minuti di tensione lui posa lo sguardo dietro di me e emette un breve ringhio. Mi sorpassa senza calcolarmi
-e chi abbiamo qui? Samantha- sibila il suo nome mentre le mie zampe affondano nella neve mentre la rabbia si impossessa di me
-un giorno di questi potremmo andare a cacciare insieme o fare altro- sussurra il bastardo al orecchio della mia lupa, con un salto mi giro pronto ad aggredirlo. Ma Samantha mi precede e con una mossa veloce lo afferra per il collo senza stringere troppo, Marcus come risposta tira una zampata sul volto della bianca. Mi faccio avanti per difendere Sam, ma una voce solenne interrompe la lite
-Marcus! Fermo- interviene il capo del concilio. Abram McGrey. Un altro bastardo
-ha iniziato lei e Alan non sa tenere a bada il suo branco- lo sguardo del capo passa prima si Samantha e poi si di me
-lascia stare la signorina Collins e in quanto a te Alan non solo il tuo branco è in ritardo, ma anche è anche pronto ad attaccar briga con gli altri- i suoi occhi castani fissano i miei verdi e se non fosse per la sua importanza avrei già messo fine alla sua vita.
-le prometto che d'ora in poi non daremo alcun fastidio- sussurro a denti stretti per poi girarmi e gridare agli altri di muoversi. Mi seguono fino al punto che sarà il nostro accampamento, accendiamo un enorme falò e congedo gli altri.
Cammino osservando i vari branchi, ben inizio per me.
-Alan- un lupo magro e slanciato attira l'attenzione. È Samuel, capo branco di uno dei due branchi provenienti dal sud America. Il suo pelo cioccolato e folto mette in risalto i suoi enormi occhi gialli, delle piume azzurre gli pendono da un orecchio. Credo rappresentino il suo rapporto con i gli indigeni della foresta Amazzonica.
-Samuel- oltre ad essere un personaggio saggio è anche un ottimo amico. Mi avvicino a lui e come segno di rispetto l'uno verso l'altro abbassiamo il capo
-ho sentito cosa è successo, Marcus cerca sempre di provocare- annuisco e insieme camminiamo, mi porta a visitare il suo branco. Numerose cucciolate vivacizzano l'accampamento, due cuccioli di sei mesi circa corrono verso Samuel
-papà papà! Abbiamo trovato una pigna- tra i denti del più gracile c'è una pigna enorme
-ma che bravi segugi, usatela come passatempo in questi giorni- sussurra e poi li saluta strusciando il muso contro il loro pelo, i cuccioli corrono via felici per il loro bottino
-sono lo specchio del padre- affermo ironico mentre guardo l'altro alpha
-ovviamente, Alan ti stai facendo vecchio dovresti anche tu fare un pensiero per una cucciolata- potrei intravedere un ghigno sul suo volto
-No...non voglio complicarmi la vita- affermo deciso. Io con dei cuccioli? NHA....finirei per affogarli dopo due giorni
-attento però! Quando li vorrai sarà troppo tardi, ti avranno già soffiato tutte le femmine da sotto il naso- trotta andando più avanti con aria giocosa
-oh io non credo, amico mi hai visto sono affascinante- assumo una posa da l'alpha Figo, ma come risposta ricevo della neve sul viso
-oh questa me la paghi Samuel- così tra noi inizia una lotta giocosa tra noi.

**
I giorni stanno scorrendo veloci, dal nostro arrivo sono passati quattro giorni e non accade nulla di interessante.
Me ne stavo seduto su un enorme masso innevato ad osservare il panorama mozzafiato. Li tutto si univa, suoni della flora con quelli della fauna, cervi e caribù pascolavano tranquilli tra i boschi fitti, una così dolce armonia. Una puzza di bruciato arriva a pizzicarmi il naso, è strano questo odore sembra come se bruciasse della plastica.
Con velocità e maestria inizio a correre tra gli alberi per cercare la fonte di quel orribile odore, dopo alcuni minuti mi fermo restando tra i cespugli e quello che vedo è Marcus nella sua forma umana. Sta conversando con un altro umano

-è tutto pronto?- il ragazzo con i capelli neri scompigliati guardava l'uomo difronte a se
-si, abbiamo radunato una bella squadra. Con i soldi si può fare tutto- l'uomo panciuto alzo le braccia in aria mentre una risata perfida gli usciva fuori dal profondo
-e dei compratori? Che mi dici..- afferma l'alpha nero cercando di strappare più informazioni
-è tutto pronto, loro si intendono di queste faccende. Non è la prima volta che si occupano di creature come voi, poi quelli sono molto ricchi e sanno cavarsela- sussurra l'ometto. Marcus si lascia scappare un breve ringhio
-non devono sottovalutarci, ma questo scambio porterà alla sicurezza di tutti i branchi più o meno. Il mio sicuramente è al sicuro. E se dovessero esserci malintesi, riferisci al tuo capo che lo verrò a cercare e io stesso gli spezzerò l'osso del collo- Marcus riprese la sua forma animale e volto le spalle all'altro uomo per poi lasciarlo solo nel bosco.

Alan prese una decisione, da quel giorno avrebbe tenuto gli occhi aperto e avrebbe tenuto al sicuro il suo branco. Ma qualcosa non lo convinceva, dopo aver ascoltato la breve conversazione uscì dal cespuglio e vago per il bosco in attesa della notte.
Voleva consigli dalla luna, ma in quella notte buia e nuvolosa non arrivarono. La madre non si fece vedere.
Brutto segno

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