ｌａｓｓｉｔｕｄｅ || ｎｃｔ ｄｒｅａｍ

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lassitude

/ˈlasɪtjuːd/noun

a state of physical or mental weariness; lack of energy

Feci un ultimo tiro per poi spegnere la sigaretta sul muretto su cui ero seduto. Erano le due del mattino e la musica suonava a palla nelle mie orecchie.

Come d'abitudine, d'altronde. Il ciclo era sempre lo stesso.

Il vento soffiava facendo alzare i miei capelli, sentì la temperatura abbassarsi ulteriormente quindi decisi di ritornare a casa. I miei pensieri erano piuttosto vuoti quel giorno, sorprendentemente. La musica dalle cuffiette riuscì a distrarmi dal resto. La usavo come via di fuga.

Tirai fuori le chiavi dalla tasca e entrai nel piccolo appartamento che chiamavo casa.

" Sono le due del mattino Hyuck, devi smetterla di rientrare così tardi. "

" Aw, ti preoccupi per me, Renjunnie? "

Vidi il ragazzo seduto sul divano sbuffare per poi girare di nuovo la testa verso il computer sul quale probabilmente stava finendo di svolgere dei compiti per l'università. Lui era Renjun, il mio coinquilino. Quando la gente pensa alla parola "introverso", pensa sempre al classico stereotipo di persona che non parla ed è timida. Renjun era molto più di così, a lui non è mai piaciuto relazionarsi con gli altri, era un lupo solitario che odiava dal profondo del proprio cuore il branco. Ovviamente io ero l'eccezione. Da sempre noi due eravamo assieme, ci siamo conosciuti all'asilo, io il canonico bambino che parlava con tutti e lui quello che se ne stava in un angolo a giocare con le sue macchinine esonerandosi dal gruppo. Un giorno, il mio istinto eroico mi fece andare da lui per poi chiedergli l'emblematica frase di tutti i bambini di cinque anni: "posso giocare con te?". E da quel momento partì tutto, non so precisamente cosa l'abbia fatto parlare con me visto che ero abbastanza fastidioso, ma è successo. Durante gli anni ci siamo avvicinati sempre di più fino ad arrivare a vivere insieme.

Clichè direste, vero? Avete ragione parzialmente. L'unica particolarità di questa storia è che si tratta di una storia passata.

Perchè io sono morto due mesi fa.

Non si tratta di cancro o infarto o una delle tante malattie che ci sono in giro. Si tratta di suicidio. Beh se vogliamo essere totalmente sinceri, anche quello potrebbe essere la conseguenze di una malattia che non consiglio a nessuno, non giriamoci intorno, penso abbiate capito tutti che stiamo parlando di depressione.

Prima di andarmene del tutto vorrei raccontare la mia storia. La storia di un ragazzino che ha fatto di tutto per uscire dal male che lo circondava, ma purtroppo, la sua vita era troppo monotona e ripetitiva per riuscirci.

La sua vita era una gabbia.

Ma partiamo da tre mesi fa, quando tutto iniziò.