8. Celyaphin

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Urlava a pieni polmoni.

Ogni ferita che veniva curata le faceva male.

Secondo Madja era un effetto collaterale del tipo di ferite. Quelle più superflue guarivano velocemente e procuravano solo un leggero fastidio.

Ma quelle più grandi e più precise... Quelle facevano un male cane, dannazione.

Ringraziò di nuovo mentalmente Feyre, che reagì con un sorriso. Era lì in quel momento. Restava sempre quando poteva. A tenerle la mano. A invitarla a resistere.

<<Mi dispiace, tanto.>> Si scusò per l'ennesima volta la guaritrice.

Celya era stanca. Gli incubi erano tornati a tormentarla la notte, ma aveva impedito a chiunque di aiutarla. L'unica cosa che aveva fatto era stato chiedere a Madja qualcosa per dormire meglio.

Non aveva funzionato. La notte i suoi demoni continuavano a tormentarla, ma ora che sapeva che erano solo incubi, Celya riusciva a gestirli. Più o meno. Più meno che più.

<<Il tuo corpo sta reagendo bene. Mancano solo un paio di ferite.>> Madja andava da lei da due settimane ormai.

In realtà avrebbe dovuto farle visita una volta a settimana per darle l'opportunità di riprendersi, ma Celya voleva risolvere la cosa il prima possibile.

Non ricordava l'ultima volta che era riuscita a camminare. Non ricordava l'ultima volta che era riuscita a respirare senza sentire dolore.

Qualsiasi cosa facesse, le procurava dolore. Perciò basta. Meglio quel dolore lancinante tutto insieme, senza pause. Poi tutto sarebbe svanito. Tranne gli incubi, ma ci avrebbe pensato poi.

Le ultime due ferite erano tanto gravi, che Feyre dovette intensificare lo scudo nella sua mente per non trasmettere il dolore nei pensieri di Rhys o Nyx o qualsiasi Daemati nel giro di... Non lo sapeva. Non aveva la più pallida idea di dove sarebbero arrivati i suoi pensieri. Non sapeva niente.

<<Il corpo è apposto, ma hai bisogno di riposo, Celia.>> Madja cominciò a spargere un unguento per lenire il dolore sulle ferite guarite quel giorno. Lo faceva sempre quando aveva finito.

<<Grazie.>> Disse ansimando.

<<E le ali?>> Non era stata lei a chiederlo, ma Feyre.

Lei non aveva pensato alle ali. Per lei erano... Estranee. L'unica cosa che le avevano procurato era stato altro dolore. Più di quello corporeo.

E per come erano messe... Era quasi certa che Madja, come chiunque, non avrebbe potuto fare niente.

<<Sono ridotte troppo male, mia signora. Potrei tentare, ma...>>

<<No. Va bene così, Madja. Ti ringrazio di tutto.>> Interruppe lo scambio tra le due bruscamente.

<<Posso prescriverti qualcosa per il dolore. Potrebbe aiutarti.>> Aggiunse però Madja.

Celya resto a pancia in sotto, come era da una settimana ormai. Avevano lavorato prima sulle ferite anteriori del corpo e poi erano passate alla schiena, la parte più martoriata insieme alle ali.

Amarantha aveva insistito in quei punti per impedirle di volare. Ora ne era certa.

Madja le aveva spiegato ogni cosa. Ogni ferita che scopo avesse. Quale parte, guarendo, avrebbe potuto utilizzare al meglio.

E le spalle e la schiena, così come le ali stesse, servivano per volare. Amarantha doveva saperlo o non avrebbe insistito.

<<D'accordo. Grazie per tutto.>> Disse distaccata.

A Court Of Light And Darkness {ACOLAD 1}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora