"Che facciamo ora?" domandò Nam.
"Non ne ho la più pallida idea." rispose Yoongi.
"Ehi ragazzi non venite?" chiese loro Egea, i due ragazzi si voltarono a guardarla pallidi in volto.
"Egea mi daresti il numero di tuo padre, per favore?" chiese Yoongi.
"Perché lo vuoi? Che è successo?" gli chiese avvicinandosi seguita dagli altri. Lui non rispose, le indicò solo l'interno dell'auto, lei si chinò a guardare e sgranò gli occhi.
"Non ci credo!" disse Kookie non sapendo se ridere o piangere.
"Ma come ha fatto a salire senza che nessuno di noi se ne accorgesse?" chiese Jimin.
"Cielo ragazzi, questo sì che è un bel problema!" disse Bobby.
"Sua madre e suo nonno saranno preoccupati." osservò Jin.
"Già!" convenne Egea.
"Io sinceramente non so se ridere o piangere." disse Hobi.
"Che si fa ora?" chiese Nam.
"La portiamo in casa con noi, non possiamo mica lasciarla qui. Bobby prendi tu il trasportino per favore, così Yoongi può prenderla in braccio." disse Egea.
"Che facciamo? La svegliamo?" chiese Tae.
"È meglio di no!" disse Egea.
"Posso avere il numero di tuo padre, per favore?" chiese nuovamente Yoongi.
"Sì certo." rispose Egea prendendo il cellulare e dettandogli il numero.---------------------
"Speriamo che sia davvero nell'hotel." disse Do-Yoon preoccupato, mentre si dirigevano verso la casa.
"Tranquillo, ti aiutiamo noi a cercarla." gli disse il fratello.
"Mi chiedo come ha a fatto ad allontanarsi senza essere notata." disse Iroshi prendendo il cellulare che aveva cominciato a squillare.
"Chi è?" chiese Do-yun.
"Non lo so, è un numero che non conosco." rispose chiudendo la chiamata, ma prima che potesse rimetterselo in tasca, cominciò a squillare di nuovo.
"Forse è meglio se rispondi." disse Do-yun.
"Pronto?... Oh, Yoongi dimmi... Cosa?... E come ha fatto a salire sulla tua auto?... Ma sta bene?... Come dorme?... No, non ho il numero di Nimpeu, ma sono con il commissario Kurosawa... Sì tranquillo, la faccio avvisare subito... Ma dove siete ora?... Sì, ho capito, va bene... No, ha ragione Egea, è meglio se la porti in casa senza svegliarla... Sì tranquillo, grazie per avermi chiamato subito... A più tardi." disse riagganciando.
"Che è successo?" chiese Do-Yoon, mentre erano fermi ad un semaforo.
"Young-soon sta beatamente dormendo nell'auto di Yoongi." rispose.
"Cosa? Scusate!" chiese Do-yun cominciando a ridere.
"E come ci è salita?" chiese Do-Yoon sbigottito.
"Yoongi crede che abbia approfittato del trambusto che si è creato in casa di mia figlia quando si stavano preparando a partire." disse Iroshi.
"Come hanno fatto a non vederla?" chiese ancora Do-Yoon.
"Yoongi mi ha detto che si era nascosta sotto il suo cappotto." rispose Iroshi, Do-Yoon rimase a fissarlo a bocca aperta.
"Ma sta bene almeno?" chiese Do-yun.
"Sì, la stanno portando in casa cercando di non svegliarla. Yoongi mi ha chiesto di avvisare Nimpeu." rispose Iroshi.
"Lo faccio subito, almeno si tranquillizza." disse Do-Yoon prendendo il cellulare.----------------------
"Calmati Nimpeu per favore, vedrai che la troveremo." stava dicendo Dae.
"Non ci riesco Dae, chissà dov'è ora, avrà sicuramente paura!" disse Nimpeu piangendo disperata.
"Che razza di madre sei? Affidare mia figlia a degli estranei!" disse Chul freddamente.
"Non ti permettere di parlare in quel modo a mia figlia! Non hai il diritto di giudicarla! Parli proprio tu che le hai rinnegate!" intervenne Bong-cha furioso.
"Mi permetto e come! Cos'è hai colto la palla al balzo per farti sbattere da quel cantantucolo? Speravi forse che quel damerino ti prendesse in casa sua con le bambine? Comincio a pensare che..." sbraitó Chul.
"Basta! Smettila Chul!" intervenne Dae.
Nimpeu si alzò di scatto e diede uno schiaffo in faccia all'ex marito, cogliendolo di sorpresa.
"Come osi fare simili luride insinuazioni? Non sono né come te né come quella sgualdrina con cui vivi! Se non fosse scoppiato l'incendio, ora MIA FIGLIA sarebbe con me all'hotel! Non osare accusare falsamente Yoongi e i suoi amici! Non ti permettere minimamente di insinuare falsità su di loro! Ha passato più tempo lui con le bambine che te! Ci ha giocato, le ha coccolate, le aiutate a mangiare, le ha messe a dormire e ha dato loro il bacio della buonanotte! Cose che tu non hai mai fatto!!! Se qui c'è un estraneo, quello sei tu!! Parli così solo perché sei geloso ed invidioso!" gridò Nimpeu furiosa.
"Calmati Nimpeu o spaventerai le bambine." intervenne Dae.
"Scusa Dae, è che..." non finì la frase, il suo cellulare aveva cominciato a squillare.
"Chi è?" chiese Bong-cha.
"Mio zio." rispose Dae per lei.
"Pronto?" disse Nimpeu cercando di sembrare calma.
"Nimpeu, so dove si trova Young-soon." disse Do-Yoon
"Dov'è papà?" chiese in preda all'angoscia più totale, quando lui glielo disse sgranò gli occhi per la sorpresa. "Come ha fatto a salire sull'auto senza essere vista?... Come hanno fatto a non accorgersi di lei?... Come si era nascosta sotto un cappotto?... Ma sta bene?... Piangeva?... Come dormiva?... Io vorrei andare a Seoul a riprenderla, mi accimpagneresti per favore?... Grazie, papà... Sì, ti aspetto qui, a tra poco" disse e riagganciò.
"Che ha detto Do-Yoon?" chiese Bong-cha.
"Young-soon è a Seoul sembra che approfittando del trambusto creatosi stamattina durante i preparativi per la partenza dei coniugi Kim, sia sgattaiolata fuori dal cancello e sia salita sull'auto di Yoongi, nascondendosi sotto un cappotto." rispose Nimpeu sospirando.
"Cosa?" chiese Bong-cha incredulo.
"O mamma!" esclamò Dae cominciando a ridere come un matto.
"Dae!" lo rimproverò Bong-cha, anche se gli era difficile restare serio.
"Scusa Bong-cha, ma Young-soon è una vera macchietta!" disse Dae cercando di tornare serio.
"Ma sta bene almeno?" chiese l'uomo, mentre Chul assisteva in silenzio al loro discorso, meditando vendetta.
"Sì, si è addormentata durante il viaggio verso Seoul, appena arriverà papà, andrò a riprenderla." rispose Nimpeu.
"Dove si trova ora?" chiese Dae.
"A casa di Suga." rispose lei.
"Ciuga? Andiamo da Ciuga? Young-mi mamma ci potta da Ciuga!" disse Young-il, che aveva sentito solo l'ultima parte del discorso.
"Davveo? Che bello! Andiamo da Ciuga! Andiamo da papà Ciuga!"esclamò young-il saltellando.
"Voi due non andrete da nessuna parte!" intervenne Chul secco.
"Sì invece! Noi andiamo da Ciuga con mamma!" disse Young-il.
"Giutto! Noi andiamo da papà Ciuga!" concordò Young-mi.
"Ho detto di no!" urlò Chul.
"E invece sì!" disse Young-mi.
"Tu non sei nottro padre, quindi non puoi vietacci nulla!" aggiunse Young-il. Nella stanza calò il silenzio, mentre le due bambine si avvicinavano alla mamma.
"Mamma, mamma, ci potti da papà Ciuga veo?" chiesero in coro.
"Ma io vado solo a riprendere vostra sorella!" rispose Nimpeu .
"Peffavoe!" la supplicarono.
"Portale con te." disse Bong-cha.
"Ma papà!" esclamò Nimpeu.
"Figlia mia, credo che tu debba portarle con te e rifarti una vita a Seoul. L'hotel ormai è perso e tu lo sai. Non abbiamo i soldi sufficienti per ricostruirlo. Qui non ci sono molte opportunità di lavoro e le bambine hanno bisogno di un padre." disse Bong-Cha.
"Ma che dici? Dovrei lasciarti qui da solo? Non se ne parla! E poi non..." cominciò Nimpeu.
"È permesso?" chiese Sook entrando.
"Sook come hai fatto ad entrare?" chiese Nimpeu sorpresa.
"Semplice, il cancello e la porta sono spalancati!" rispose Sook.
"Scusate, colpa mia, mi sono dimenticato di chiuderli!" disse Dae in tono di scusa.
"Sook! Sook! Sai andiamo da Ciuga con mamma e nonno Dodo!" disse Young-il correndole incontro.
"Davvero? Sono contenta per voi. Ma dov'è Young-soon?" chiese Sook, quando Bong-cha glielo disse, lei scoppiò a ridere.
"Ci aiuti a fae le valigie?" chiese Young-mi.
"Volentieri!" rispose Sook.
"Non servono le valigie, vado solo a riprendere Young-soon." disse Nimpeu.
"Smettila di preoccuparti per me, ragazza. Cogli quest'occasione e resta a Seoul. Trovati un lavoro e un uomo che si prenda cura di te e delle bambine. Io qui starò benissimo. Hai sprecato troppo tempo qui, vai tranquilla." insistette Bong-cha.
"Non se ne parla! Non ti lascio qui da solo!" ribadì Nimpeu.
"Non sarà solo, ci saremo io e Shasta con lui;" intervenne Sook.
"Ma Sook!" esclamò Nimpeu.
"Niente ma Nimpeu. Sai bene che io non ho più nessun parente in vita, l'hotel era la mia unica casa, tu e tuo padre siete sempre stati e siete per me la famiglia che non avevo più. Quindi parti pure tranquilla." disse Sook.
"No, Sook non lascerò Danyang!" disse Nimpeu.
"Devi, per te stessa e le tue bambine. Non preoccuparti per tuo padre, vivremo io e Shasta con lui. Ora vai a preparare le valigie e parti in cerca di una vita migliore. Ricordati solo di invitarci al tuo matrimonio!" disse Sook.
"Sposarmi? Io? Tu sei matta! Sto tanto bene sola!" disse Nimpeu.
"Oh, sì che ti sposerai amica mia e il bello è che il marito te lo ha trovato la piccola Young-soon!" disse Sook ridendo.
"Ora basta! Non permetterò a quel cantantucolo da strapazzo di far loro da padre!" scattò Chul.
"Tu non lo permetterai? Questa sì che è bella! Non hai nessun diritto di parlare in quel modo o di proibire qualcosa!" sbraitò Bong-cha.
"E invece il diritto ce l'ho! E voi due da oggi vivrete con me signorine! Entro stasera voglio anche Young-soon a casa mia! Se non me la porti denuncerò te e quel damerino per sequestro di minore! Tu sei una madre indegna!" disse Chul afferrando le bambine per le braccia e tirandole verso di sé.
"Lasciale! Così gli fai male!" gridò Nimpeu.
"No, da adesso sono mie! Tu non le riavrai più! Ti impedirò perfino di vederle!" urlò Chul.
"Lattaci! Lattaci! Mottro!" urlavano le bambine piangendo mentre cercavano di liberarsi dalla sua stretta.
"Zitte voi! Da oggi farete quello che dico io!" urlò loro strattonandole.
"Chul smettila! Lasciale andare!" intervenne Dae.
"No!" sbraitó Chul trattenendole con la forza
"Lascia subito le mie nipoti, vigliacco!" disse Bong-cha avvicinandoglisi.
"Scordatelo vecchio inutile e fallito!" rispose Chul dandogli una spinta, Bong-cha perse l'equilibrio e cadde a terra violentemente. Nimpeu e Sook urlarono terrorizzate mentre Dae correva verso l'uomo per cercare di aiutarlo.
"Aaah! La mia gamba! Credo che sia rotta!" si lamentò Bong-cha.
"Ben ti sta vecchio, così impari a stare al tuo posto! Vi ho detto di stare zitte!" urlò poi alle bambine strattonandole nuovamente, ma le piccole piansero ancora più forte.
"CHUL!!!!" tuonò Do-Yoon entrando di corsa seguito dal fratello ed Iroshi, attirati dalle urla delle piccole.
"Nonno aiuto! Ci vuole pottare via da mamma!" dissero le due bimbe piangendo disperate.
"COSA? LASCIALE ANDARE ORA!" tuonò nuovamente Do-Yoon.
"No, verranno a vivere con me e Byeol, Nimpeu non è una buona madre! Si è fatta portar via una delle mie figlie da quel cantante da strapazzo, ma non le permetterò di portarmi via anche loro!" urlò Chul.
"Ciuga no è cantante da ttapasso!" disse Youn-il mordendogli il braccio.
"E tu non tei nottro padre!" disse Young-mi imitandola. Colto di sorpresa Chul lasciò andare la presa e le bambine corsero a nascondersi dietro il nonno.
"State bene piccole?" chiese loro Iroshi inginocchiadosi.
"Sì, ma lui ha ppinto il nonno e l'ha buttato per terra!" disse Young-il.
"Chul, stavolta hai davvero esagerato!" disse Do-Yoon furioso.
"Zio, Bong-cha ha una gamba rotta, bisogna portarlo in ospedale subito!" disse Dae.
"Papà! Papà aspetta che ti aiuto!" disse Nimpeu cercando di sollevarlo con l'aiuto di Dae.
"Non preoccuparti per me, prendi le bambine e vai a Seoul." disse Bong-Cha.
"Ma papà!" protestò Nimpeu.
"Niente ma, qui non siete al sicuro con lui. Non stare in pena, hai sentito Sook, resterà lei qui con me." disse Bong-Cha indicando Chul.
"Non puoi chiedermi questo papà!" disse Nimpeu.
"Dae dammi una mano a farlo sedere sul divano!" disse Do-yun facendo scansare Nimpeu.
"Subito papà." disse Dae.
"L'ambulanza sta arrivando " disse Sook riagganciando, ancora sconvolta per quello che era appena successo.
"Con te farò i conti quando torno da Seoul! Ora sparisci dalla mia vista, subito!" disse Do-Yoon furioso al figlio, indicandogli la porta.
Chul lo guardò in silenzio poi si diresse verso la porta. Le bambine vedendolo avvicinarsi si rifugiarono dietro Iroshi tremanti di paura, ma lui passò oltre ignorandole. Dopo che se ne fu andato, le piccole corsero piangendo dalla mamma che le abbracciò dolcemente cercando di consolarle.
"Ti chiedo scusa vecchio mio." disse Do-Yoon.
"Ultimamente non fai che scusarti." osservò Bong-cha divertito.
"Come stai?" chiese Do-Yoon.
"Starò meglio quando loro saranno a Seoul, lontano da lui. Tu non hai colpa di quello che è accaduto." disse Bong-Cha.
"Papà smettila! Non vado da nessuna parte senza di te!" disse Nimpeu.
"Sì invece, io resterò qui. I signori Kim mi hanno assunto per prendermi cura del giardino e della casa, non ho intenzione di lasciare il mio nuovo lavoro." disse Bong-Cha.
"E come farai con la gamba ingessata?" chiese Nimpeu.
"Lo aiuterò io, tranquilla! Ecco le tue cose, fai buon viaggio e chiamami quando arrivi. Ti prometto che quando starà meglio verremo a trovarvi. Su vai ora." disse Sook porgendole le valigie.
"Ma se non hai la patente!" esclamò Nimpeu.
"Hanno inventato i treni, sai?" disse Sook prendendola in giro.
"Guiderò io, così finalmente andrò a trovare la mamma, prima che mi disconosca!" disse Dae.
"Ma..." provò ad obiettare Nimpeu.
"Signore credo che queste borse siano sue!" disse Sook ignorando le proteste dell'amica.
"Grazie." rispose Iroshi prendendole.
"Le affido a te, consegnale sane e salve a quel ragazzo." disse Bong-cha mentre veniva messo sulla barella.
"Mi chiedi molto vecchio mio, ma farò come vuoi " disse Do-Yoon.
"Papà io seguo l'ambulanza." disse Dae.
"Vengo con te!" disse Sook seguendolo.
"Va bene, noi ti seguiamo, così diamo ad Ayumi la sua borsa e poi partiremo per Seoul." disse Do-yun dirigendosi verso la propria auto con Iroshi.
"Va bene papà." disse Dae.
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Un amore venuto da Ovest
FanficEgea è una ragazza di 22 anni, nata e cresciuta in Grecia con il nonno paterno, noto apicoltore e produttore di miele. Un giorno l'uomo decide di riportarla in Corea, ma poco dopo il loro arrivo lui muore e la ragazza si ritrova sola. Pur potendo vi...