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«Hyung, onestamente non ne vedo la ragione» si stava lamentando Taehyung.
Aveva appena ricevuto dal suo segretario - nonché migliore amico - Yoongi una notizia che avrebbe preferito non ricevere.

Entro una settimana ci sarebbe stato un incontro con tutti i più grandi capi delle industrie musicali in Corea.
Non ci sarebbero stati problemi per Taehyung, se Yoongi non gli avesse detto che ci sarebbe stato anche Park Jimin.
Park Jimin era un noto ceo nell'industria musicale, la sua sede era Busan e sia lui che Taehyung, fin dal loro primo incontro, avevano sentito che non ci sarebbe stato un rapporto rose e fiori tra di loro.
Non c'era nemmeno una motivazione precisa, forse era il fatto che l'industria di Busan e di Daegu erano sempre state in competizione. Forse era la loro età, essendo nati lo stesso anno entrambi erano tra i più giovani proprietari di industrie ed entrambi ambivano ad essere i migliori nel proprio settore.

Fatto sta che Taehyung non voleva vedere Jimin soprattutto in quei giorni, erano i giorni più importanti per la sua impresa e vederlo avrebbe probabilmente causato distrazioni.

«Taehyung-ah, te lo dico come migliore amico. Lascia perdere la tua faida con Jimin, questo va ben oltre. Hai l'occasione di poter promuovere maggiormente il tuo nome, la tua impresa e tutto ciò che ti circonda» gli aveva detto Yoongi.

Yoongi riusciva sempre a far ragionare Taehyung, si conoscevano da una vita ormai ed conoscevano i punti deboli e forti l'uno dell'altro.
E come sempre il maggiore aveva ragione, il solo motivo per cui Taehyung sarebbe andato a Seoul sarebbe stato il lavoro, avrebbe ignorato Jimin e sarebbe diventato lui il migliore.

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Era passata la settimana, con Taehyung che nonostante tutto continuava a sentirsi in ansia per l'imminente incontro con Park e Yoongi che ogni volta lo rassicurava.

I due erano in auto, il conducente di Taehyung, Jaehyuk, cercava in tutti i modi di aiutare Yoongi a rilassare il più piccolo e ce la stavano facendo entrambi.
Taehyung era sicuro che sarebbe andato tutto bene, uno dei suoi gruppi aveva da poco fatto comeback e stava raggiungendo risultati esorbitanti. Tutto sembrava filare liscio.

E per Jimin, lo avrebbe ignorato, come sempre.

Si sistemò meglio la cravatta e l'orologio al polso, prese una sigaretta e dopo aver aperto il finestrino la accese.

Da un lato era anche felice di quell'incontro.
Era stato tanto preso dalla notizia che avrebbe rivisto Jimin, che si era quasi dimenticato che ci sarebbe stato anche Hoseok.

Jung Hoseok si occupava di danza, era ballerino e maestro di danza nella capitale coreana e fin da subito aveva stretto una forte amicizia con Taehyung e Yoongi.
Spesso uscivano tutti e tre insieme, si divertivano e Taehyung era felice perché in Hoseok aveva trovato un vero amico, cosa che non si sarebbe mai aspettato.

Sorrise mentre espirò il fumo della sigaretta e si mise ad ammirare il panorama fuori dal finestrino, accompagnato dal silenzio di Yoongi e Namjoon e dalla musica leggera che si sentiva in radio.
Se non si fosse trovato a gestire l'impresa del padre, probabilmente Taehyung sarebbe diventato un fotografo perché amava la natura e tutti gli aspetti più delicati che quasi nessuno notava.

Spense la sigaretta nel posacenere e si sistemò per l'ennesima volta i capelli, voleva apparire impeccabile.
Scese dall'auto, venne affiancato da Yoongi e dopo aver salutato Namjoon entrambi si diressero verso il grande edificio che sovrastava il quartiere principale di Seoul.

«Ci siamo. Sei tranquillo, Tae?» gli chiese Yoongi.
Glielo stava chiedendo in veste di suo migliore amico, non di segretario.

«Sì hyung, posso affrontare tutto» rispose sicuro.

i hate him ? || k.th + p.jm OSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora