La mia luce in fondo al tunnel

193 7 0
                                    

Levi era in hotel con la mora, dopo la retata nel bordello Persefone era stata sottoposta ad un interrogatorio da Erwin in cui aveva fornito nomi e cognomi di tutti i coinvolti sia nel traffico di droga che in quello di esseri umani , seppe dire qualcosa anche sul traffico d'armi che Yelena cercava di nasconderle senza successo . Tutte queste informazioni a patto che sua sorella fosse tenuta al sicuro, di sé si importava poco ma c'era chi , sotto copertura , per lei aveva perso la testa.
Lei che da quando aveva quindici anni incontrava uomini .
Lei che ancora a venticinque anni faceva quel lavoro squallido per pagarsi gli studi in psicologia e aiutare la sorella con gli studi in medicina .
Lei che non credeva nel lieto fine.
Lei che non credeva nell'amore e non aveva mai cercato di amare nessuno in vita sua.
Lei che non si fidava di nessuno e aveva smascherato Levi la prima notte che si presentò nel bordello " So chi sei, ma non ti dirò assolutamente niente di quel che vuoi sapere" , questa era stata la prima cosa che lei gli aveva detto e il corvino non potè far a meno di apprezzare quella perspicacia , quella personalità fredda e incredibilmente con i piedi per terra .

Non fu amore a prima vista .

Ma con il progredire dell'operazione Levi riuscì a far breccia in quella corazza e a conoscere dai file in ufficio la storia di quelle due ragazze .... si intenerì, domandandosi cosa ,una splendida donna come Persefone, avesse fatto per finire lì.
Persefone era bassa per la sua età , arrivava al metro e cinquantacinque senza tacchi , aveva i capelli d'onice lunghi fino a metà della schiena mossi e due occhi di ghiaccio che avrebbero fatto trattenere il respiro a chiunque senza contare le sue forme : il seno prosperoso, fin troppo invitante per non essere guardato e il sedere tondo, sodo esaltato ancora di più dalla vita stretta .

- Vieni qui, stringimi, ne ho bisogno. - Levi se la trovò davanti e dette voce a quel desiderio.

Non aspettava quella visita la corvina, dormiva beatamente quando aveva sentito bussare alla porta, un po' assonnata era andata ad aprire e non aveva esitato a buttargli le braccia al collo e a trascinarlo dentro con sé.
- ci sono, va tutto bene - gli disse la ragazza amorevole in punta di piedi.
Per stare sicuri Erwin aveva messo le ragazze nello stesso hotel e aveva mandato con loro in un primo momento un agente comune con Persefone, poi Levi l'aveva raggiunta finite di sbrigare alcune pratiche .

Entrò in camera sua e si sdraiò accanto a lei.
Non voleva dire niente, non voleva fare niente.
Voleva solo sentirla lì, stretta, sotto il suo corpo.
L'accarezzava e la teneva tra le sue braccia.

- Grazie.-
Bisbigliò sulle sue labbra.

La donna si accoccoló sul letto contro il corvino, gli fece posare la testa sul proprio seno e gli accarezzó i capelli con dolcezza mentre gli teneva la mano.
La corvina non ci pensava di certo a far domande, sapeva che era per Kenny, non sapeva come fossero collegati ma quello non era momento per chiedere.
Gli posò un bacio sulla fronte - vedrai che andrà tutto bene - non ci credeva ma in qualche modo sentiva il bisogno di rassicurarlo.
- Perché non ti metti più comodo? Ho visto che c'è una vasca da bagno, se hai piacere mentre sei in vasca potrei farti un massaggio alle spalle, vuoi? -

Levi preparò la vasca per poi immergersi completamente.

-Vieni dentro. -

Disse mentre si stava denudando, rimase solamente con il pantalone mentre accendeva delle candele lì nella stanza di quell'hotel studiato sicuramente per le coppie.
Osservava l'acqua bollente riempire la stanza di vapore.
L'acqua saliva e quel rumore lo rilassava come la presenza della mora: la voleva vicina, incollata lì nell'acqua.

Persefone si tolse la maglietta e il paio di mutande che aveva usato come pigiama e fece come le aveva detto il corvino, prima di entrare lo abbracciò da dietro dandogli un bacio su una spalla.
Attese pazientemente che anche lui entrasse in acqua e non appena entrò lo fece sedere in modo che poggiasse la testa sul proprio seno e cominciò a massaggiare le spalle tese dell'uomo mentre di tanto in tanto gli lasciava qualche bacio sulle tempie.

Il moro si stava rilassando sentendo il tocco della mora: l'acqua bollente scioglieva quelle antiche tensioni e non gli rimaneva che chiudere gli occhi e sperare che quel momento fosse durato tutta la lunga notte.

- Chi te lo fa fare. -

Chiese senza pensare, forse pensando ad alta voce.

- Stare dietro i complessi di un agente con un passato di merda. -

- come nessuno ti ha chiesto di stare con una ex prostituta assassina, se sto con te è perché sto bene e se hai bisogno di parlare delle tue preoccupazioni forse sono la persona più indicata - sospiró con un sorriso amaro mentre interrompeva il massaggio e lo abbracciava da dietro lasciandogli un bacio sui capelli corvini.

- Kenny è il mio unico parente in vita.-

Il moro si lasciava stringere dalla ragazza senza alcuna remora: era sfinito, sfiancato da quel passato che a tratti spariva e a tratti emergeva.

- E come sempre mi ricorda da dove vengo. -

Persefone ricordò che Kenny era nel giro della prostituzione da prima che lei arrivasse al fianco di Yelena, ma come poteva essere lo zio di Levi?
Riportò alla memoria una vecchia conversazione avuta con Kenny la prima volta dopo aver ricevuto un cliente " non fare come mia sorella Kuchel, evita di mettere al mondo marmocchi di cui poi si devono occupare gli altri"

- non dovrei chiedertelo... Tua madre, lei si chiamava Kuchel? - Persefone azzardó cercando i suoi occhi e stringendolo più forte, cominciavano a tornarle diverse cose... Lui era figlio di una prostituta, non capiva però se fosse stato Kenny a costringerla o semplicemente avesse cominciato da sola.

Il moro la osservò, con la bocca lievemente aperta dal sentire il nome della madre.
Gli si strinse il cuore ripensando alla madre e per questo rispose alla stretta della giovane.

- Sì. -
Non sapeva bene che altro avesse da dire, non c'era altro da dire.

Persefone lo strinse forte in quella vasca, l'acqua ormai tiepida avvolgeva i loro corpi , se lui non si sentiva di parlare lei non lo avrebbe costretto per questo rispettò quel silenzio riprendendo a massaggiargli le spalle ancora fino a che l'acqua non si freddò definitivamente costringendoli ad uscire .
Lo vide silenzioso quasi sotto shock dalla domanda fatta tanto che era uscito senza nemmeno un accappatoio o un asciugamano a coprirlo , gli occhi persi nel vuoto e le ciocche di capelli adese al viso ancora bagnate fradice.
Si tolse rapida l'accappatoio non troppo umido e lo guidò a sedere sul letto tenendolo per mano amorevolmente , recuperò un asciugamano e prese ad asciugargli i capelli con cura mentre sul corpo le andava venendo un po' di pelle d'oca dovuta al freddo .

- Levi, sei al sicuro e mi dispiace tanto di aver fatto quel nome... se solo avessi saputo non avrei aperto bocca ....-sospirò sfregando ancora le ciocche dei capelli corvini dell'uomo con l'asciugamano pulito .

Si lasciò asciugare le ciocche ribelli e le prese la mano per baciarla.
No, non dovevano fare così.
Non dovevano concentrarsi sul passato, loro avevano un futuro.
Un altro bacio su quel dorso.

-Pensiamo al futuro Persefone, costruiamocene quello migliore e non facciamo vivere a nessuno ciò che abbiamo vissuto noi. -

Disse per poi baciarla.

- Creiamoci un rifugio solo per noi due. -

Rispose al bacio senza esitare e poi si staccò per guardarlo negli occhi, in quegli occhi lei riusciva a vedere tutto un mondo che forse a pochi era noto : la sofferenza di quello sguardo la si poteva toccare con mano , il dolore che le arrivava era un dolore profondo .

Loro non erano un passato .
Loro vivevano in un presente .
Loro sognavano un futuro .

Ora anche Persefone finalmente riusciva a vedere una luce in fondo a quel tunnel e in quella luce ad aspettarla c'era il suo Levi .
- Sai che non potrei mai dirti di no, senza contare che ti seguirei in capo al mondo ! - Asserì mentre gli accarezzava con il pollice della mano libera la guancia mentre un sorriso compassionevole le si dipingeva in volto .
- Ti amo Levi Ackerman e voglio vivere la mia vita con te - le parole uscirono da sole dalla bocca e quando realizzò di averle dette divenne rossa come un peperone, " ti amo" non l'aveva mai detto a nessuno , non si era mai soffermata sul significato di quelle due paroline ma adesso pesavano .
Adesso finalmente avevano senso.
Il cuore galoppava nel petto e i muscoli erano tesi, trepidanti , un bagno d'adrenalina le investì il corpo mentre continuava a perdersi in quei due pezzi di cielo notturno in attesa di una risposta .

L'uomo appoggiò la mano della ragazza sopra il suo petto e le baciò la fronte per poi abbracciarla.

- Anche io. -

Bisbigliò sulla sua spalla, con le labbra quasi adese in un bacio su quella pelle delicata.
Lui l'avrebbe seguita ovunque, difesa da ogni scheletro che poteva sbucare in ogni momento: lui avrebbe vissuto per lei e ci sarebbe perfino morto per lei.

- Persefone. -

Disse per poi guardarla dritta negli occhi con le sue dita intrecciate a quelle della ragazza.

- Ti prometto che avrai la famiglia che non hai avuto.-

Gli occhi della corvina erano lucidi , il cuore stava per esploderle lì .

La luce finalmente la stava investendo.

Il tunnel nero si era concluso.

Ora c'era luce anche per lei , non era più costretta a nascondersi e ad avere paura .

La libertà aveva bussato alla sua porta nel momento in cui quell'uomo dai capelli d'ebano si era presentato in quel bordello e per caso era capitato nella sua camera .
Si sforzò di trattenere le lacrime ma scoppiò a piangere con il sorriso sulle labbra, sentendo finalmente quella libertà, sentendo finalmente di poter amare senza rimpianto , sentendo che ormai quella storia era solo un brutto ricordo che le era dato di seppellire .
Gli saltò tra le braccia e fece aderire le labbra contro quelle del corvino mentre gli circondava e stringeva di più a sè il suo corpo ancora avvolto dall'asciugamano .

- Voglio darti tutto l'amore che ti è mancato , voglio riempire la tua solitudine e voglio restare al tuo fianco anche quando le cose saranno brutte o litigheremo perchè sono disordinata - tra un singhiozzo e l'altro anche lei prometteva mentre con la mente vagava già in un futuro prossimo : si immaginava la loro splendida famiglia magari un bambino o due gemelli , lei mamma con una bella carriera di psicologa e lui un ottimo investigatore .
Forse anche lei stava divenendo Cenerentola e lui era il suo principe , forse le favole dopotutto esistevano davvero e i sogni potevano divenire realtà per tutti anche per gente come lei .

- Persefone. -

Disse tenendole il volto con due dita.

- Non devi riempire alcun vuoto, alcuna mancanza. Tu sei una cosa nuova, bella, bellissima, nella mia vita forse vuota, forse infelice. Ma non sei un riempitivo, tu ne sei la sostanza. Io ho creato anche coi buchi una base solida, tu consolidi il tutto e mi fai andare avanti. -

Forse quel discorso non era ben argomentato ma era importante per quell'uomo che aveva gestito un'intera vita sul dolore, sui vuoti e sulle mancanze ma ce l'aveva fatta.

- E se sarai disordinata io saprò riordinare e farti trovare le cose per casa. -

Erano sdraiati sul letto, con gli asciugamani che bagnavano il copriletto. Una lieve luce fuori dalla finestra colorava pallidamente i loro corpi ancora umidi. La osservava, si chiese se una bambina avrebbe preso tutto da lei, o almeno un dettaglio suo, uno solo per confermare la loro unione.
Le teneva la mano, le dava dolci carezze e a volte cancellava delle lacrime dolci.
Chiuse gli occhi dopo essersi assicurato che anche lei si fosse addormentata , assopendosi con il suo respiro regolare che solleticava il suo petto : la giornata era finita al meglio per una volta nella sua vita.

Questa storia non l'ho scritta da sola, parte dei meriti di questa piccola meraviglia vanno a una   mia carissima amica che ho conusciuto per caso su EFP .

La mia luce in fondo al tunnelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora