Questa immagine mostra un paesaggio splendido nonostante non sia piuttosto semplice e lineare: si vede un fiume che taglia come una ferita d'acqua una landa verde, il tutto arricchito dai giochi di luce del tramonto. A fare da padroni sono l'acqua e la luce, principali elementi dell'immagine. Il fiume cade da una breve rupe, diviso in tre cascate, per poi riunirsi sotto il salto. Lì si divide ancora, tagliato da un'isola erbosa, e si ricongiunge dopo di essa. L'erba dietro al fiume sale prima dolcemente, poi diventa un pendio ripidissimo fino a trasformarsi in un'altura di forma quasi conica. Sembra il cappello di una vecchia strega, che per i troppi anni di servizio è ormai spuntato. Osservando con attenzione, si nota che il manto erboso che copre il suolo a perdita d'occhio non è uniforme, bensì intervallato qua e là da sottili pennellate brune di terra nuda o di grigia roccia.
Ma il vero protagonista della foto, quello che la rende decisamente spettacolare, è il sole. Il fotografo ha fatto in modo che il disco di luce combaci con la cascata più lontana. L'astro del giorno è un piccolo punto bianco appena sopra la linea dell'orizzonte, resa rossa-arancio dal tramonto. Qualche raggio di luce arancione si dirama dal sole sopra le cascate. Intorno al sole il cielo si fa prima giallo, poi vengono le nuvole color albicocca e infine la coltre di un indefinibile tonalità scura, con punte di marrone dove c'è più luce e sfumature blu-viola altrove. Vicino al sole, le nuvole scure presentano delle venature serpeggianti di un colore tra l'arancio e il salmone, come una rete di vene e arterie il cui sangue è la luce. Ultimo tocco di classe del fotografo, la corrispondenza tra la cima del monte e un'apertura tra le nubi, come se la coltre avesse provato ribrezzo di quella cima e si fosse ritratta, lasciando filtrare la luce candida.
315 parole