*Attenzione questo capitolo contiene contenuti forti*
Molto tempo prima:
Quel bastardo di Tsukishima gli aveva rovinato la vita esattamente 7 giorni prima. Lo shock iniziale lo aveva stravolto a tal punto che quella settimana non solo non si era presentato a scuola, ma neppure lo aveva fatto agli allenamenti. Si sentiva perso, a disagio anche solo a guardare in faccia i suoi compagni, figuriamoci stare li con loro per ore.
Più volte aveva tentato di mettersi in spalla il borsone, scendere le scale dove però ad ogni scalino il piede pesava sempre più per poi arrendersi alle lacrime sull'uscio di casa. E sua madre lo guardava preoccupata ma non aveva il coraggio di chiedere perché ogni volta che lo faceva, riceveva come risposta la porta sbattuta in faccia e un vattene urlato. Nessuno poteva capirlo.
Ogni sera invece si recava in un locale nuovo, entrava, si sedeva sullo sgabello del bar, si prendeva qualche drink e come se fossero acqua fresca, ne ingurgitava un quantitativo esagerato. Quando poi il livello di euforia era quasi arrivato al limite si recava in pista, ondeggiava con i fianchi, sinuoso, la musica che rimbombava attorno a lui, le luci, il fumo, gente a destra, gente a sinistra, la testa leggera, le braccia molli lungo il corpo, l'alcool giù per la gola quasi fosse l'unico sollievo a quel dolore che lo distruggeva dentro.
Quella sera però vi era stata un'eccezione alla sua ormai consolidata routine che aveva intrapreso da li ad una settimana, non si era fatto pregare molto, aveva accettato quel contatto ad occhi chiusi, lo sconosciuto si era avvicinato al suo collo mentre solitario ballava tra la folla lasciandogli un bacio leggero proprio li, dove una goccia di sudore scendeva serafica.
Yamaguchi aveva continuato a danzare, strusciandosi involontariamente con il sedere contro quel ragazzo dai modi di fare dolci e sensuali, ballava come se fosse sotto ipnosi, le gambe molli, la testa leggera, muoveva il suo corpo come se nulla gli importasse, come per dire a quello sconosciuto che poteva continuare a fare ciò che più lo aggradava e che a lui sarebbe andata bene qualsiasi cosa, non gli importava più di nulla, si sentiva così vuoto che quelle labbra e quelle mani gli facevano a malapena il solletico.
Si era girato di scatto dopo qualche minuto che le mani del suo interlocutore viaggiavano incontrollate sul suo corpo agganciando le proprie braccia attorno al suo collo facendo finta di cadere come il più banale dei cliché, avvicinandosi subito dopo pericolosamente alle sue labbra.
"Neppure le presentazioni ci facciamo?" aveva puntualizzato l'altro, mentre la musica gli rimbombava nelle orecchie e i loro corpi sudati e accaldati si strusciavano indecentemente l'uno sull'altro.
"Yamaguchi Tadashi piacere.." infilandogli subito dopo la lingua in bocca in bacio appassionato. Il suo primo bacio, quello che sarebbe stato riservato ad una persona speciale e invece, eccolo li, buttato all'aria come carta straccia.
"Puoi chiamarmi Adam, vieni con me andiamo in un posto un po' più comodo.." l'alcool in circolo aveva fatto si che neppure si accorgesse che Adam o come diavolo si chiamasse, lo aveva sollevato di peso facendogli agganciare le gambe al suo busto come una scimmietta per poi trascinarlo in un tavolo riservato poco distante in cui vi erano già sedute diverse persone.
Si erano baciati a lungo una volta seduti, ogni tanto Tadashi si staccava, riprendeva fiato, ingurgitava il contenuto di un bicchiere qualunque sul tavolo e riprendeva nuovamente quel suo dolce naufragare. Perché non se ne stava accorgendo ma stava colando a picco passo dopo passo e l'unico a cui dare la colpa era proprio a se stesso.
lo baciava con volgarità mentre rivoli di saliva andavano a scontrarsi sulle loro labbra, e lo baciava con foga, quasi con fame, incapace di controllare ogni istinto. Passò subito dopo a baciargli il collo, il petto appena scoperto dalla camicia per poi senza alcuna vergogna, posare le sue mani sulla cinta dei suoi pantaloni tesi.
"Fammi dimenticare ti prego, fammi dimenticare" gli aveva sussurrato mentre ubriaco gli slacciava la cinta dei pantaloni
"Hei ragazzino! FERMO!- prendendolo poi per i capelli e tirandolo indietro- Sei ubriaco marcio!"
"Fammi dimenticare.." lo pregò nuovamente il moro in preda alle lacrime che tentavano di uscire dai suoi occhi.
"Ragazzi questo qui è tutto matto, vuole farmi un pompino qui davanti a tutti!" riferendosi agli estranei attorno a loro generandone l'ilarità.
"Ehi ragazzino, solo perché mi piace la tua arroganza non vuol dire che ti permetto di farlo, non qui perlomeno" aguzzando un sorriso malizioso sul volto e prendendolo poi per una mano trascinandolo dall'altra parte della discoteca nel primo cunicolo libero dei bagni per poi sedersi su un water consunto.
Si baciarono nuovamente, ancora una volta, in modo spinto, quasi osceno e a Yamaguchi poco importava se poco prima il ragazzo in fronte a lui si era infilato in bocca una piccola pastiglietta rosa per poi passargliela. "Ti aiuterà vedrai" gli aveva sussurrato all'orecchio suggendone poi con sensualità il lobo.
"Ora inginocchiati, da bravo cagnolino e vieni qui" come una macchina il moro eseguì, sentiva la testa girare, il mondo intorno a se farsi leggero, gattonò sul pavimento sudicio fino ad arrivare alla patta dei suoi pantaloni aperti.
"E' tutto tuo tesoro, fai quello che vuoi"
Con la mano tremante, Tadashi, non proprio nel pieno delle sue facoltà mentali, tirò appena appena indietro i boxer del ragazzo seduto davanti a lui cominciando a suggere e leccare con malizia il membro turgido madido di umori.
"Lo sai che sei veramente pessimo a succhiare? Non usare i denti!" Afferrandolo poi per la nuca e spingendogli il pene fino in gola.
"Ahhh" un gemito roco uscì dalla sua bocca svuotandosi senza troppe cerimonie nella sua cavità.
Yamaguchi quasi si soffocò, ma l'ebrezza che gli diede quel momento gli fece dimenticare per un attimo di secondo tutto il dolore che stava irrimediabilmente provando.
Le serate successive non furono diverse se non per il particolare che Tadashi era finto in un vero e proprio circolo vizioso, ogni sera finiva per vendere droga e se il comprare era anche disposto a dare qualcosa in più in termini di denaro, si trovava pure a fare la puttanella.
Adam aveva visto in lui la disperazione, aveva visto che la luce nei suoi occhi si era spenta, che non si sarebbe mai e poi mai tirato indietro, sapeva cosa voleva e come ottenerlo senza troppo sforzo, lo faceva ubriacare a tal punto da non saper neppure ricordarsi il suo nome e poi lo vendeva al miglior offerente come la sua prostituta, si baciavano avidamente prima di fargli capire qual'era il fortunato di quella sera, gli passava tramite quell'ultimo bacio la solita pastiglietta rosa che non solo lo faceva sballare, ma gli donava una sensazione di benessere che lo faceva stare bene e quella era l'unica cosa che gli importava.
"Ti aiuterà, fidati di me.." gli ripeteva spesso e come una pecorella indifesa Yamaguchi annuiva al suo pastore che non era altresì che un lupo travestito.
Una volta finito il suo lavoretto usciva da quel bagno con la testa leggera, tornava al solito tavolo riservato come una piccola scimmietta si aggrappava al suo petto come se fosse la sua unica ancora di salvezza.
Capitolo Lungo, lunghissimo 😱
L'ho dovuto dividere in due (o più chi lo sa, NIENTE SPOILER) parti perché altrimenti mi avreste mandato a quel paese. Come avrete capito si tratta del passato di Tadashi, come vi sentite? come vi è sembrata la storia fino a qui? forse sono stata un pochino cattivella ma ahimè un po' di angst non guasta mai.
Fatemi sapere come sempre cosa ne pensate, i vostri commenti sono sempre stupendi 🌹 baci stellari 💕
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Freckles - [YamaguchixTerushima]
FanfictionL'immagine che gli si era parata davanti gli dava letteralmente il voltastomaco, non solo per i sentimenti che provava per la persona coinvolta, ma bensì per il modo in cui volente o nolente, avrebbe dovuto accettare quella situazione inaspettata. T...