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Gocce di sangue scesero lungo il mio collo. Le zanne sguainate di Laito ancora esposte e sporche del mio sangue, vennero ben presto ripulite con la lingua.

"Bitch-chan~... Che...?"

Non ascoltai nemmeno una parola proseguendo lungo il corridoio per raggiungere il giardino. La testa mi scoppiava e sentivo un peso sul petto, mentre scendendo i gradini trovai appisolato il maggiore dei fratelli.
L'angoscia e il dolore che provavo era un fardello che portavo con me da tempo ormai. Pur essendo tornata, sapevo in cuor mio che i ragazzi non mi avevano perdonato pur dicendo l'incontrario. Ben presto quel dolore sparirà ed io redimerò il loro perdono trovando pace reclamando il sonno eterno che tanto desiderano i vampiri.

Chiusi gli occhi, sospirando proseguendo lungo le scale. Senza guardare dove mettessi i piedi. In una frazione di secondo capi che stavo cadendo giù per le scale, dalla sensazione di vuoto creatasi attorno a me.

"Problematico..."

Il suono di quella voce mi portò ad aprire gli occhi. I nostri viso erano così vicini che potevo perdermi in quelle iridi blu cobalto, che tanto amavo e avrei sempre amato.

"Shū."

Lui mi guardò senza dire una parola, guardandoci in silenzio per un tempo a me indefinito.
Infine snudò le zanne, avvicinandosi al mio collo, chiusi gli occhi aspettando che bevesse il mio sangue.

"Ngh!"

Il morso fece più male della prima volta, sentivo il mio sangue lasciare il mio corpo. Sentendolo sempre più pesante, mentre le mani di Shu si fecero più salde sul mio corpo. La vista si stava offuscando, sospiro pronunciai il suo nome sentendo la sua lingua passare sulla ferita. Chiusi gli occhi, stringendo le mani a pugno. Non mi lasciò andare, rimase fermo ad osservarmi.

Mi risvegliai di soprassalto, disorientata e stordita. Osservai con attenzione tutto quello che mi circondava, per mia fortuna nessuno dei vampiri era nella mia camera. Come biasimarli. Scesi dal letto, andando verso l'armadio a prendere una maglia pulita. All'improvviso sentì il bisogno di cambiare tutto l'outfit, presi un pantalone nero e una canottiera con la manica larga togliendo al volo le vans prendendo gli scarponcini. Dirigendomi frettolosamente verso la scrivania, dove tenevo alcuni elastici dentro una pochette prendendone uno. Subito dopo essermi catapultata fuori dalla camera andai in bagno a darmi una rinfrescata prima di cambiarmi gli abiti e legarmi i capelli in una coda alta. Lungo il corridoio incontrai Reiji, che senza dire una parola si fermò a guardarmi, sistemandosi gli occhiali sul naso con un gesto elegante. Scambiandoci uno sguardo complice, carico di parole che non vennero dette.

Tornai a guardare dritta davanti a me il corridoio, che percorsi fino ad uscire dalla villa. Camminai fino ad addentrarmi nel bosco, fino a ritrovarmi a correre attraverso gli alberi verso la casa dei Mukami dove sulla soglia della loro porta ad attendermi c'era Helsinki.

Rimanemmo in silenzio per un breve lasso di tempo.

"Queste parole costano caro a me."

Inarcai un sopracciglio, trattenendo il respiro.

"I ragazzi sono come bambini piccoli. Senza mamma, sono persi."

"Eh?"

"I ragazzi sono stati presi."

"Rapiti!? Com'è successo!?!"

Rimasi basita alle sue parole, sbattei più e più volte le palpebre credendo che a momenti gli asini avrebbero iniziato a volare.

Risi nervosamente credendo che quella fosse una misera scusa da parte sua di farmi tornare in missione, quando lo guardai continuando a ridere smisi all'istante capendo che non stava affatto mentendo.

𝔅𝔞𝔡 𝔏𝔦𝔢𝔯𝔰 2 🌹Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora