capitolo 1

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Pov Ayle:
Ayle si alzò dal letto presto ,come tutte le mattine e si diresse in bagno per farsi una doccia. Dopo essersi fatta la doccia si infilo la divisa della scuola, si trucco leggermente; misse un pò di mascara , il correttore , l'eyliner ed era pronta. Si guardò allo specchio; i capelli ramati scendevano con morbide onde sulle spalle, la sua pelle chiara faceva contrasto con l'uniforme  blu, uniforme che nascondeva tutte le sue forme quasi inesistenti. Aveva sempre avuto un fisico abbastanza asciutto e slanciato, con delle forme delicate e discrete. Vedendo che non poteva fare di meglio  prese la borsae e il telefono; poi scese al piano di sotto. -Buongiorno mamma , buongiorno papà- disse entrando in cucina , -Buongiorno tesoro- risposero i genitori - la colazione è pronta- annunciò la domestica. Ayle si sedette è la signora Jane le portò la colazione -grazie Jane- le sussura lei. Dopo aver aspettato che anche i suoi genitori fossero serviti , inzio a mangiare le sue uova con bacon , quella era una delle sue colazioni preferite. -Andrew ti sta aspettando- gli annunciò la madre prima che lei potesse aprire bocca, -certo- disse lei palesemente delusa da quella affermazione, poi si alzo e senza replicare attraverso la sala, passo per il corridoio e trovò Andrew ad aspettarla davanti alla porta. -Buongiorno Andrew- disse cordialmente -buongiorno Ayle- rispose lui aprendole la porta. Ayle era così aveva molta confidenza con i domestici, erano parte della famiglia per lei e li trattava come tali. Si diresse verso la macchina e sali , sedendosi sui sedili posteriori. -Mi dispiace che sua madre abbia rifiutato la sua richiesta- le disse Andrew dal posto del guidatore ; -pensa che sia inopportuno, che io vada a scuola guidando la mia macchina- lo informò lei cercando di replicare la voce della madre. Dopo si infilo le cuffie e si estraneo dal mondo come suo solito,in quei momenti le sembrava quasi di volare ;la musica la rendeva libera dalla realtà.

Poi come tutte le mattine prese a guardare dal finestrino il paesaggio sfumare intorno a lei ,mentre ascoltava la sua musica ; le sarebbe piaciuto molto avere un pò più di libertà e a volte guardando quegli adolescenti per strada le sembrava quasi di essere un mondo apparte da loro. Anche lei avrebbe voluto farsi un giro in moto, prendere la metro, ridere sconsideratamrnre senza essere ripresa, uscire con un ragazzo, proprio per questo a volte infrage le regole . Non si può considerare una ribelle ma ogni tanto qualche piccola trasgressione la faceva pure lei . Ayle vuole solo essere normale . L'indomani sarebbe stato il suo compleanno e avrebbe tanto voluto organizzare una festa semplice con degli amici, amici che però non possedeva o comunque l'unica che aveva non sarebbe stata approvata dai genitori. Diciamo che Rebecca è abbastanza particolare , fuori dall'ordinario decisamente troppo strana per dei genitori nell'ordinario come i suoi. Ma ad Ayle; Rebecca piace proprio per questo, lei è unica nel suo genere. E poi non deve sottostare a nessuno standard , non di deve preoccupare di deludere le aspettative di qualcuno se non le sue. Invece Ayle doveva essere perfetta in tutto ciò che faceva a detta dei genitori, ma Ayle non voleva essere perfetta per i suoi genitori ;non vuole essere perfetta per nessuno, insomma tutti sbagliano . Ma sembra che a lei non sia concesso, ecco lei vuole solo la possibilità di essere se stessa; vuole la libertà.

La macchina si ferma e lei capi di essere arrivata; quindi tiro un sospiro ,si tolse le cuffie e si preparò ad un'altra noiosa giornata. Ignara dell'incontro che di li a poco avrebbe fatto; scese dall'auto, salutò Andrew e si diresse verso l'ingresso della scuola. Vide vicino all'ingresso Rebecca che la aspetta come tutte le mattine, appena fu abbastanza vicina la salutò -Buongiorno- ,Rebecca le sorrise e abbracciandola rispose -ti vedo allegra- poi scoppio a ridere. -Ridi pure dei miei problemi, sei molto d'aiuto- disse stizzita Ayle prima di alzare gli occhi al cielo. Iniziò ad osservarsi con noia intorno in attesa che Rebecca si decidesse ad entrare e per sbaglio incrocio due occhi freddi come il ghiaccio che la fecero rimanere di stucco. Non riusciva a staccarsi da quello sguardo magnetico, quegli occhi erano di un azzurro ghiaccio , erano freddi e le fecero venire i brividi perché le ricordarono troppo i suoi. Quello non era solo uno sguardo magnetico era identico al suo ma trasmetteva diverse emozioni, rimasse li impalata e incredula fino a quando Rebecca non inizio a passarle una mano davanti agli occhi per assicurarsi la sua attenzione -ehi, ci sei?- le chiese preoccupata. Non fece in tempo a vedere a chi apparteneva quello sguardo, i, tempo di girarsi per vedere ,da chi Rebecca l'aveva distolta che quella persona era già sparita. Era rimasta più tosto delusa sa aperta scoperta e soprattutto non era riuscita a dimenticare quegli occhi ;che per tutta la mattinata l'avevano tenuta prigioniera nei suoi pensieri. In quell'istante lei aveva incontrato quegli occhi azzurro ghiaccio; così simili hai suoi ma così diversi , ma quello di cui era inconsapevole è che anche quegli occhi avevano incontrato lei.

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