XIX Capitolo
Quella notte fu magica e per quanto Liv fosse timorosa, non avrebbe cambiato una singola virgola di ciò che era successo. Per quel poco che era riuscita a dormire, il sonno era stato perfetto e senza incubi o preoccupazioni come non accadeva da tempo, ma per tutti prima o poi arriva il momento di svegliarsi da quei sogni unici e bellissimi.
Quando riaprì gli occhi, il giorno dopo, si trovò tra quelle coperte ancora sgualcite senza nulla indosso e sorrise ricordando quei momenti.
"Alla fine è successo" pensò continuando a sorridere senza conoscerne bene il motivo è passandosi le dita sulle labbra per ricordare tutte quelle emozioni.
Quando si fu davvero svegliata, si girò verso la parte opposta per vedere ancora una volta il volto di Loki, sperando che stesse ancora dormendo così da poterlo guardare senza che lui se ne accorgesse, ma lui non c'era. Si guardò in giro, ma la grotta era piccola e di lui non c'era alcuna traccia. Non c'era lui, non c'erano i suoi vestiti ne tantomeno i pugnali che portava sempre con se, ogni traccia che lui fosse stato in quella grotta era sparita come per magia, come se lui non fosse mai stato lì con lei.In principio Liv continuò a guardarsi intorno spaesata, poi qualche lacrima solitaria cominciò a rigarle le guance senza lasciar uscire alcun suono. Prese le coperte con cui si copriva e le portò anche sul seno come per abbracciare qualcosa o qualcuno, continuando a fissare quel vuoto silenzioso.
"Che stupida" si disse mentre chiuse gli occhi lasciando cadere qualche lacrima in più.E all'ora tutte quelle bellissime emozioni che aveva custodito con tanta gelosia, si tramutato in qualcosa d'altro, in qualcosa di molto più oscuro e triste, in quel qualcosa che portava le persone nel baratro. Tutto il mondo le cadde sulla schiena troppo esile per poterne sopportare il peso e quindi pianse con quella delusione negli occhi che solo chi si era fidata della persona sbagliata poteva avere.
"Era tutto falso..." pensò con gli occhi troppo colmi di lacrime per poter vedere bene ciò che la circondava <<...Era tutto un inganno!>> gridò a se stessa con voce così alta da spezzarsi nell'aria come una frustata in pieno volto, facendo male allo stesso modo.
La giovane era stata troppo ingenua a fidarsi di un uomo che di donne ne aveva conquistate mille, tropo pura per poter capire un inganno simile e troppo spontanea per riuscire a concepire una meschinità del genere. Tuttavia questo era il suo carattere e non quello di Loki, che invece era tanto diverso da lei.
<<Cosa mi aspettavo...>> disse al nulla con voce bassa e triste mentre anche il collo iniziava ad essere bagnato dalle lacrime <<...questo è quello che è: un ingannatore>> disse ancora, ma questa volta la voce tremò a quell'ultima parola che tanto la feriva.Cercò di fare un lungo respiro e quando ne ebbe la forza, si alzò da quel freddo giaciglio e prese l'abito che giaceva ancora a terra insieme alla cintura. Li mise con mani tremolanti non curandosi del suo aspetto o di come fossero posizionati e col dorso della mano cercò di asciugarsi gli occhi al meglio che poteva.
Si perse a contemplare i resti del fuoco che ormai rimanevano l'unica traccia del passaggio di Loki in quella grotta ed era l'unica cosa che le faceva ricordare quei momenti felici, tramutatisi in orribili ricordi da gettare via insieme a tutti gli altri. Quella povera ragazza era stata usata e gettata via come si fa con gli abiti vecchi e nulla le poteva ridare ciò che ormai aveva donato all'uomo sbagliato.
"Ho voluto cavarmela da sola e questo è il risultato. Avrei dovuto capirlo prima che sarebbe andata in questo modo, ma lui era così convincente ieri che mi sono fatta abbindolare come una stupida bambina e ormai non si può più tormentare indietro. Mi toccherà convivere con un altro peso, sperando di riuscire a cavarmela completamente sola" pensò tra se e se mentre distolse lo sguardo da quel fuoco spento ormai da ore.
Tuttavia, qualsiasi cosa fosse successa o sarebbe successa di lì in avanti, rimanere chiusa in quella grotta non le sarebbe servito a nulla ne tantomeno le sarebbe servito piangere ancora fino a sentirsi male, quindi decise di farsi forza e uscire da quell'altro, diretta chissà dove. Durante quel breve tragitto le emozioni che l'accompagnarono furono tutte diverse, ma quelle più prepotenti al suo cuore furono la tristezza di quell'errore, la delusione di quella fiducia mal riposta e l'amarezza di quell'amore non corrisposto.
Quando finalmente uscì dalla grotta rocciosa, lo scenario che si presentò ai suoi occhi fu quanto di più incredibile avesse mai pensato di vedere. Tutti i suoi pensieri, tutte le sue emozioni uscirono come un tornado spazzando via la ragione che non riusciva a capire quello che stesse succedendo realmente.
C'erano una ventina di soldati asgardiani in pieno assetto di guerra, tutti schierati all'ingresso della caverna pronti ad aspettare che uscisse, con le lance sguainare nella sua direzione e alla loro sinistra Liv vide il dio del tuono che cercava di tener fermo il fratello che tentava di divincolarsi dalla sua forte presa.
<<Thor, fratello ascoltami ti prego...>> disse Loki al fratello che continuava a portare a termine il suo compito senza preoccuparsi delle conseguenze.A Liv quelle parole arrivarono come un sussurro, perché la sua mente era troppo impegnata a mettere in evidenza il fatto che Loki non l'avesse abbandonata come invece aveva pensato, ma che anzi era lì che cercava di far ragionare il fratello. Ad un solo cenno di Thor, una sola delle guardie rinfoderò le armi e si avvicinò alla ragazza che per istinto indietreggiò di qualche passo <<Devi venire con noi>> disse soltanto il soldato e senza darle il tempo di dire o fare alcunché, la prese per il braccio con forza e la trascinò via con violenza, senza preoccuparsi di farle male.
La giovane cercò di divincolarsi, ma era tutto inutile la stretta di quell'uomo era troppo forte per lei che non potete fare altro che seguirlo lamentandosi del dolore al braccio.<<Lasciatela le fate male!>> urlò Loki che, come Liv, veniva scortato a palazzo con poca gentilezza.
Le guardie non prestarono minimamente attenzione a ciò che il dio aveva detto loro, tuttavia obbedirono subito ad una voce che udirono poco dopo <<La ragazza è pur sempre una nobile, trattatela con rispetto>> aveva ordinato Thor che fece l'unica cosa che poteva per aiutare i due in quell'orribile situazione, che sembrava senza via d'uscita.
"Mi dispiace..." pensò Thor che non sapeva come aiutarli.
"Non riuscirò mai ad essere libera..." si disse la giovane mentre nuove lacrime le bagnarono gli occhi.
"Farò il possibile affinché tu possa vivere come vuoi..." pensò Loki mentre vedeva la giovane, che sino a poche ore prima era stata sua, venir trascinata come una qualsiasi donnetta.
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La volontà (Loki)
FanfictionLoki, il principe non accettato e allontanato da tutti deve affrontare il suo carattere problematico e le relazioni irrisolte con il padre e il fratello. Liv, una giovane ragazza che è costretta a convivere con il fardello della sua nobiltà che la...