6. "Paura di soffrire" significa vivere a metà.

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                                                    Marzo 2009

Sono le ore venti, ho da poco lasciato l’ufficio e mi ritrovo in centro città direzione casa.
Ultimamente era diventata abitudine incontrarmi con Andrea e mangiare insieme. Una routine che si è interrotta la sera del suo compleanno.
Lì è cambiato tutto.
Avevamo terminato di cenare sullo yacht e parlavamo del più e del meno quando lui si espose un po’ più del dovuto per baciarmi e io d’istinto lo respinsi.
Devo ammettere che desideravo baciarlo, ma qualcosa di più forte mi ha portata a rifiutarlo. Non so cosa sia stato.
Forse la paura.
Forse la diffidenza che sento nei suoi confronti.
Forse entrambe.
Non lo so!
È più di un mese che ci penso ma non trovo una soluzione al mio comportamento. Inoltre ho discusso anche con l’amico di Giada, la mia coinquilina, o meglio l’altro Andrea. Quella sera l’ho cercato in quanto sentivo il bisogno di confrontarmi con qualcuno e invece è scomparso per giorni per poi apparire dicendomi che era in trasferta ed era preso dal lavoro.
Così in un colpo solo ho perso entrambi.

Sento il suono di un nuovo messaggio, sblocco il telefono e vedo che mi ha scritto Giada:
stasera andiamo a ballare io, te, Lara e Daniel. Non si accettano scuse.”

Accenno un sorriso e rispondo “ok”.

Ho proprio bisogno di un po' di svago.

Arrivata a casa faccio una doccia, mangio un pezzo di pizza e inizio a prepararmi per la serata. Opto per un abito nero aderente che lascia la schiena scoperta e sopra mi metto un giubbotto di jeans, ai piedi un paio di décolleté nere. So che saranno tutti sorpresi in quanto non esco mai con loro e soprattutto non vestita in questo modo. Ogni volta che mi proponevano di andare a ballare io mi inventavo una scusa.

«hai deciso di fare stragi di cuori» annuncia Giada entrando in casa.

«pensi che ho esagerato?» domando preoccupata.

«no, va benissimo. Dammi mezz’ora e sarò pronta» dice mentre si avvia verso il bagno.
«ah Lara non si sente bene viene solo Daniel» aggiunge prima di chiudere la porta.


                                🖤

Arrivati in discoteca Giada si butta in pista a ballare mentre io e Daniel ci prendiamo un drink.

«mi è mancato passare un po’ di tempo insieme» annuncia Daniel.

«anche a me Dani, però sono contenta che hai ritrovato la tua felicità con Lara.»

«guarda come si scatena Giada! Ti va di raggiungerla?» esclama cambiando discorso.

«certo!» dico trascinandolo per la mano e trascurando il fatto che lui abbia ignorato il discorso su Lara.

Ci ritroviamo in mezzo alla pista a ballare, le mie braccia intorno al suo collo e le sue avvolgono il mio bacino.

È di questo che avevo bisogno, spensieratezza, staccare la spina o meglio è ciò che vorrei vivere, ma nel profondo continuo a pensare ad Andrea. Mi dispiace ci sia rimasto male per quel rifiuto.
Non volevo ferirlo.

Dannazione quanto mi sento in colpa.

Vorrei avere la possibilità di riparare al mio errore e invece è completamente sparito.

«è Andrea?» grida Daniel per farsi sentire.

«in che senso?» chiedo mentre lui ripete la domanda indicando oltre le mie spalle.

Mi volto e lo vedo che ci viene incontro.

Ma quanto è bello? Penso appena il mio sguardo si incrocia al suo.

Indossa un jeans e una maglia nera.

«potevi dirlo che avevi altri interessi» mi dice all’orecchio, senza nemmeno salutarmi.

Corrugo la fronte senza capire a cosa stia alludendo. Lo invito ad uscire in modo che possiamo parlare più tranquillamente.

«a cosa ti riferivi?» chiedo appena usciti.

Lui inizia a ridere mentre io sono serissima, con le braccia incrociate in attesa di una risposta. Non vedevo l’ora di incontrarlo fino a pochi attimi prima mentre adesso lo prenderei a schiaffi.

«ti ho vista come ti lasci andare con Daniel, le sue mani sul tuo corpo, non ti dispiaceva affatto.»

Alzo gli occhi al cielo di fronte alla sua affermazione carica di gelosia. Ha la vista offuscata a causa dell’insicurezza che gli ho creato rifiutandolo e ora vede Daniel come suo rivale.

«questi sarebbero i miei interessi?» domando avvicinandomi.

«Julia tutto bene?» sento la voce di Daniel e lo sguardo di Andrea diventa una furia.

«hai paura che te la porto via? Stai tranquillo cugino non è me che vuole ma te»

«Andre di cosa parli?»

«ma che problema avete voi due? Perché continuate a negare di fronte all’evidenza?» chiede in tono alterato.

«Andre non so di cosa stai parlando» dice Daniel avvicinandosi a lui e in risposta riceve un pugno.

«cazzo Daniel ti avevo chiesto se ti interessava e mi avevi giurato che per te era solo un’amica.. Dannazione» sbraita strofinandosi il volto con le mani.

Daniel si allontana senza fiatare e io rimango in silenzio mentre Andrea continua a rimproverarsi.

«scusa, ho fatto un casino scusa» annuncia prima di allontanarsi e lasciarmi sola.

Sale sulla sua macchina e mi lascia qui, sola, in mezzo a questo piazzale.

Vedo passare un taxi e decido di fermarlo.

«segua quell'auto per favore» dico al tassista appena salita sul mezzo.

Non so cosa sia successo stasera, non so di cosa parlasse con Daniel e non mi spiego il pugno e tantomeno il silenzio da parte di quest’ultimo.
Non ho proprio capito nulla, neanche le sue misere scuse.
“Scusa” e se ne va.
Ma cosa significa?
Pensa che con una parola risolve tutto?
Scusa per stasera o scusa per essere sparito?
Scusa per non avere nemmeno salutato dopo oltre un mese di assenza?
Per che cosa mi ha chiesto scusa?
Per quale delle mille infinite domande che tormentano la mia testa?

Sto impazzendo per le sue ultime parole mentre il tassista mi riporta alla realtà.
«Signorina l’auto ha appena parcheggiato lì» dice indicando il parcheggio e il mio sguardo va su Andrea che sta attraversando la passeggiata che porta allo yacht.
Scendo dal taxi e decido di seguirlo.

Quando lo raggiungo è accanto alla barca e parla al telefono.

ho fatto un casino mamma, ho tirato un pugno a Daniel davanti a lei. Ho perso la lucidità perché l’ho vista abbracciata a lui. Sono al porto tranquilla, mi schiarisco le idee e poi torno, a dopo.”

«mi sei mancato» comunico dietro le sue spalle.

Lui si volta e mi osserva sorpreso.

«non pensavo di essermi legata tanto a te, o probabilmente non volevo ammetterlo a me stessa per paura di soffrire» continuo avanzando il passo verso lui.

«ma ho capito che la paura di soffrire mi stava portando a vivere a metà»
«quella paura che mi ha portato a fare ciò che in realtà non volevo fare» prendo un respiro.. avvolgo il suo viso tra le mani e porto le sue labbra sulle mie.

È un bacio desiderato, voluto e cercato da parte di entrambi. Quella sera il mio cuore voleva proprio questo, ma ha prevalso la ragione.
Ha prevalso il passato.
Quel vissuto che ha costruito tante barriere intorno al mio cuore, ma Andrea con la sua presenza costante e i suoi modi di fare era riuscito ad abbatterle. La ragione ha provato a ricostruirle ma con scarsi risultati.

«quindi non sei innamorata di Daniel?» chiede staccandosi dalla mia bocca e inchiodando il suo sguardo al mio.

«NO»
«è solo il mio migliore amico.»

«pensavo mi avessi rifiutato per lui, ti ho ignorata per tutto il tempo perché l’idea che tu pensassi a lui mi faceva tanta rabbia. »
Avvolge il mio corpo con le sue braccia e mi stringe al suo petto.

«devo confessarti tante cose, ma la più importante è che sono cotto di te come mai prima d’ora» sussurra al mio orecchio per poi lasciarmi una scia di baci al collo.

Il mio cuore felice fa le giravolte.
È pazzo d’amore.

Spazio autrice:
Eccoci qui con un nuovo aggiornamento.
C'è l'amore nell'aria 🥰🥰

Buona domenica delle Palme.

Al prossimo capitolo.
❤.

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