Eravamo sul tetto della casa di Ginevra a guardare le stelle, nella mente raccolglievamo sogni infranti con scopa e paletta, ci sentivamo piccoli ma pieni di cose troppo grandi da gestire, me la sentivo con tutto il peso addosso nonostante non ci stessimo toccando, lei iniziò ad arrotolare le dita nei lacci delle scarpe senza dire una parola, la mia testa scoppiava ma stavo zitto, non volevo rovinare il momento; non me la sentivo di entrare dentro i suoi pensieri perché non sapevo cosa aspettarmi, volevo solo guardare l'immensità che ci circondava e sentirmi leggero; per sbaglio le sfiorai una gamba ma rimanemmo così, guardandola lessi nei suoi occhi ciò che provava, la stavo capendo, lei voleva che la capissi; si avvicinò a me piano piano e appoggiò la testa sulla mia spalla, io le misi il braccio intorno al collo quasi abbracciandola, avevamo entrambi bisogno di starci vicino, senza mostrare il casino che avevamo dentro, non ce n'era bisogno, era già tutto chiaro, stavamo bene nei nostri castelli di problemi.
Ginny dopo un po' disse: << Non ti fa paura il cielo?>> Sinceramente non capivo il senso della domanda e dopo qualche secondo di riflessione risposi: <<Per quale motivo dovrebbe spaventarmi?>>
<< Perché tutta questa immensità è come se ci prendesse in giro, ci fa sentire piccoli apposta.>>
Io amavo il cielo e la sua grandezza al contrario di Ginevra, mi faceva sentire libero urlare e dimenarmi sapendo che tanto in quell'immensità non sarebbe cambiato assolutamente nulla, mi sentivo trasparente e mi piaceva,
<< Non ci prende in giro, mica ha deciso lui di nascere così grande.>>
<< Nemmeno io ho deciso di nascere così piccola e insignificante.>>
<< Ma se hai un mondo dentro di te non hai bisogno di essere grande anche fuori, chi ti vuole bene apprezza l'immenso cielo che hai dentro.>>
Mi stavo già pentendo di aver detto quella frase, avevo paura della risposta, ma inaspettatamente Ginevra mi abbracciò e io feci lo stesso, rimanemmo lì, io guardavo il cielo e lei offesa da quell'immensità chiudeva gli occhi e si accucciava sul mio petto.
STAI LEGGENDO
Forse Un Giorno Sulle Stelle Sarà Inciso Il Nostro Nome
Teen FictionSituazioni tra Elia e Ginevra, ragazzi con sogni infranti e incubi di adamantio.