CAPITOLO EXTRAศูนย์.2 (soon.2)

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(Kao e Lhong stanno insieme da pochi mesi spaventati ed eccitati dalle loro emozioni sono pronti a viverle)

Baci, carezze e la lingua del ragazzo che percorreva tutto il suo corpo assaggiandolo senza sosta. I gemiti dell'altro steso sotto di lui a godersi quelle paradisiache attenzioni. Un piccolo morso all'altezza dell'ombelico e poi giù verso il piacere assoluto.

Il più grande si fermò un secondo incatenando con lo sguardo malizioso gli occhi del più piccolo ai suoi per poi abbassare volutamente i boxer di quest'ultimo con una lentezza infinita assicurandosi che l'elastico provocasse il giusto attrito verso quel sesso in attesa.

Nello stesso istante in cui quella lingua irriverente stava per posarsi sulla sua erezione il bip della sveglia cancellò dalla mente di Kao quel volto e quell'organo pronti a regalargli l'estasi.

"MMMM" un gemito ben diverso da quelli vissuti in sogno lo riportò alla realtà, spalancando gli occhi, ancora gonfi di sonno e pieni di quell'immagine così reale, si costrinse a far vagare lo sguardo per la stanza nel tentativo di ritornare in possesso del suo corpo.

"Whaaa" gridò frustrato allungando la mano sul comodino per recuperare il telefono e, una volta spento quel fastidioso suono, lanciare con rabbia l'oggetto sul letto.

Un altro sogno bagnato si disse Kao portando lo sguardo sotto le lenzuola per verificare i danni che, quelle immagini e quelle sensazioni così reali gli avevano provocato ancora una volta.

Poteva notare come la sua virilità fosse ancora lì, in attesa di essere soddisfatta, purtroppo, come ogni volta, non sarebbero state le labbra di P' Lhong a pensarci ma bensì la sua mano.

Kao iniziò a pensare al ragazzo mentre la sua mano piano piano, accompagnata dalla sua mente e dal cercare di rendere il più concrete possibili quelle immagini, gli regalava quel brivido mattutino di cui ormai non avrebbe potuto più fare a meno.


"Che aria sbattuta che hai questa mattina P' Kao" lo canzonò suo fratello Phun mentre si versava un'abbondante dose di cereali nel latte caldo.

Una colazione molto occidentale per i gusti del fratello maggiore, merito delle abitudini introdotte dal marito della loro sorella maggiore che, da poco, si era sposata con un giovane ragazzo di origini italiane.

"Ho dormito poco" rispose il più grande sorseggiando il suo caffè al caramello.

Na May, la madre dei ragazzi, osservò curiosa il figlio maggiore, erano diversi giorni che il suo piccolo Kao non riusciva a riposare adeguatamente e, la donna immaginava di conoscerne il reale motivo.

Da quasi due mesi il suo bambino, come amava ancora chiamarlo affettuosamente, aveva ufficializzato la sua relazione sentimentale con un ragazzo più grande che, la donna, approvava totalmente. Lhong le aveva fatto sin dal loro primo incontro, avvenuto oramai l'anno precedente, un ottima impressione.

Timido, riservato e rispettoso.

La donna, con il tempo, da quando i due ragazzi avevano iniziato ad uscire insieme come fidanzati, aveva iniziato a scoprirlo giorno dopo giorno e quello che stava scovando, dietro a quegli occhi desiderosi di essere accettati, le piaceva sempre di più.

Lhong per lei era diventato un altro figlio, si preoccupava per lui, gli scriveva per accertarsi che mangiasse regolarmente, vista la sua magrezza, cucinava per lui, sapendo di fare cosa gradita spedendo Kao nel suo dormitorio con pietanze preparate apposta per rimetterlo in salute e, visto cha la famiglia del giovane risiedeva in un altro stato gli proponeva spesso di passare le feste nazionali con lei e la sua famiglia.

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