Capitolo 19

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- TIMMY! - urlò Kate inginocchiandosi sul corpo dell'amico. Tony e Jetrod avevano tirato fuori le pistole e Nate era al telefono

- 911? Abbiamo bisogno di soccorso. Agente federale ferito, colpevole non individuato. Ferita allo stomaco, perde molto sangue! - sbraitò lui al telefono.

- Kate, togliti, io ho un minimo di competenze mediche - disse Jetrod passando la pistola all'amica e chinandosi su Timmy. Si tolse la maglietta, la premette sulla ferita cercando di arrestare l'emorragia. Nate cercò di calmare i clienti del bar, ma senza troppo successo. Da lontano si sentivano già le sirene dell'ambulanza.

Kate corse fuori per indicargli la loro posizione. Le lacrime le rigavano il volto, le mani sporche del sangue dell'amico stringevano convulsamente la pistola.

Appena rientrò, seguita da due paramedici, corse da Timmy

- Lo lasci stare signorina, ci pensiamo noi, lei prenda l'auto e vada in ospedale - disse uno dei due.

- Io vengo in ambulanza con voi! - protestò lei

- Non è consentito, mi spiace - disse il ragazzo scuotendo la testa.

Tony la prese per mano e la condusse fuori, seguito da Jetrod e Nate.

***

L'attesa fuori dalla sala operatoria durò tre ore. Tre ore di silenzio, di sguardi vuoti, di abbracci e di pianti. Le tre ore più brutte della vita di Kate. Si avvicinò a Tony e Jetrod, che la strinsero in un abbraccio.

- Kate - la chiamò una voce

- Direttore - disse lei, senza nemmeno cercare di asciugare le lacrime - non abbiamo ricevuto ancora nessuna notizia - la informò.

Il direttore annuì e si sedette.

Cinque minuti dopo la porta della sala operatoria si aprì e usci il chirurgo

- La signorina Beckett? - chiese. Kate si alzò

- Sono io! Come sta Timmy? -

- Il proiettile gli ha perforato lo stomaco, causando una grave emorragia interna... -

- COME STA???!!! - urlò lei

- Abbiamo fatto il possibile...ma non è bastato. Mi dispiace signorina - e con queste parole l'uomo lasciò la squadra lì, a cercare di convivere con il dolore e l'incredulità.

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