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POV DANIEL

"DANIEL MUOVITI CHE LA MAMMA CI STA ASPETTANDO IN MACCHINA", gridò mia sorella dal piano terra, "ARRIVO" urlai di rimando.

Era passato quasi un anno dalla morte di mio padre e tutto era, più o meno, tornato alla normalità.

Stavamo per andare in un ristorante qua vicino, non siamo mai andati spesso a mangiare fuori tutti assieme, tranne quando i nostri genitori dovevano dirci qualcosa di importante, non avevo la minima idea di cosa mi sarei dovuto aspettare, e questo un po' mi spaventava. L'ultima volta che eravamo usciti tutti assieme, papà aveva detto che sarebbe dovuto andare per un anno a Londra, per lavoro, quindi adesso non so proprio cosa aspettarmi.

Mi misi le mie Air Force bianche e corsi al piano di sotto, per poi uscire. Chiusi la porta di casa a chiave e corsi verso la macchina dove mia madre e mia sorella mi stavano aspettando.

"HALLELUJA", canticchiò mia sorella, " HAHAHA molto divertente" dissi facendole una smorfia,  "Sei peggio di una ragazza, dio santo, non ti devi manco truccare, come cavolo fai a metterci così tanto", disse di rimando alzando gli occhi al cielo. " Non è mica semplice essere così belli", risposi a mia volta indicandomi con il dito. " Sei molto modesto devo dire" sbuffò lei.

"Smettetela di fare i bambini", "MA HA INIZIATO LEI/LUI" risposi io e Emily all'unisono, indicandoci con il dito, per poi scoppiare tutti e tre a ridere.

"Okok, mi arrendo" disse sorridendo nostra madre.

Ed eccoci qua, tutti seduti al tavolo, ad aspettando le ordinazione, immersi in un silenzio imbarazzante, guardai mia sorella, e notai che pure lei era agitata, sapevo che c'era qualcosa che non andava, mia madre era molto nervosa e quello non ci aiutava a calmarci.

"Vi devo dire una cosa!" mia madre spezzò il silenzio infernale che ci circondava. Le feci cenno di continuare a parlare e lei fece un respiro profondo e continuò,  "Mi hanno promossa come Manager della mia azienda", "Congratulazioni mamma", dissi io e  mia sorella all'unisono. Però qualcosa non mi quadrava, perché era così agitata se era una bella notizia? "Ma.." ed ecco il ma.., cosa c'era sotto..

"Dobbiamo trasferirci tra due giorni a Miami", "COSA??", sbottai alzandomi di colpo dalla sedia e facendo quasi cadere il bicchiere di fronte a me. " Mi dispiace, ma non potevo rifiutare.." rispose mantenendo la sua posizione," CAZZO MAMMA E A NOI CI HAI PENSATO? DOBBIAMO LASCIARE I NOSTRI AMICI, LA NOSTRA SCUOLA, LA NOSTRA CASA, PRATICAMENTE DOBBIAMO LASCIARE TUTTA LA NOSTRA VITA, PER UNO STUPIDO LAVORO? " , gridai senza fregarmene delle persone che si erano girate a guardarci, mia sorella mi mimava di abbassare la voce e sedermi ma non ce la facevo, avrei dovuto lasciare i miei migliori amici, la mia città, la mia squadra di basket, non ci posso credere.

" Potrai farti dei nuovi amici, sei bravo a socializzare, e nella nuova scuola c'è un ottima squadra di Basket con cui potrai giocare", disse guardandomi negli occhi.

"NONONO, DITEMI CHE E' UN FOTTUTO SCHERZO, VI PREGO", mia madre mi guardò dispiaciuta.

" E TU, TU SEI D'ACCORDO?" chiesi a mia sorella, sperando mi appoggiasse. " Non mi fa piacere lasciare tutta la mia vita qui e riniziare da zero, ma è un'opportunità fantastica per la mamma e non possiamo essere egoisti, se la merita" disse, mia madre le sorrise leggermente.

" MA INVECE LEI PUO' ESSERLO EH.. CAZZO", dissi dando un pugno al tavolo, presi il mio telefono che era appoggiato sopra e mi diressi verso l'uscita del ristorante con passo spedito.

Lì avevo i miei migliori amici, la mia scuola, il basket, il parco dove mi vedevo sempre con i miei amici, la mia casa, avevo tutto, e mi mancavano solo due fottuti giorni per lasciare tutto quello. "CAZZO" gridai dando un pugno al muro bianco del ristorante, lasciando l'impronta delle mie nocche con il sangue che iniziò a fuori uscire.

CynefinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora