Capitolo 86

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Busso o no?
No, datti alla fuga meglio.
Ma ormai sono arrivata.
Non ci ha viste nessuno, facciamo ancora in tempo.
Ascoltami una buona volta. Fuggi dalla parte opposta e non tornarci mai più.
Non ho fatto tutta questa via per nulla. Io entro.
Io ci rinuncio.

Prendo un respiro profondo e busso, aspettando che quel qualcuno venga ad aprire la porta dell'appartamento 19.

Batto il piede a terra agitata e penso che effettivamente sto sbagliando.
Già. Questa sarà una delle più grandi stronzata che hai mai fatto.
Maledizione ora ho i senti di colpa.

Ma non faccio in tempo ad escogitare un piano di fuga perché la porta si spalanca. La prima cosa che noto sono i suoi occhi, che si spalancano non appena si rendono conto della figura che ha davanti.

"Jyllian?"
Sussurra. Accenno un sorriso non sapendo come rispondere.

"Sí è il mio nome"
Cerco di alleggerire la situazione.
Che battuta di merda.
Senti, è già molto se ho parlato senza balbettare. Accontentati.

"Cosa ci fai qui?"
Domanda, poi focalizza la sua attenzione sulla grande busta ai miei piedi.

"È il tuo compleanno"
Sussurro come a giustificarmi.
"E poi -mi dondolo sui talloni- anche io vorrei che fossimo almeno amici"
Sono imbarazzatissima, lo ammetto. La verità è che voglio vedere questa sera come una sorta di festa d'addio. Vorrei vivere delle ultime ore di tranquillità con Andrew, prima che le nostre vite si separino definitivamente.

"Non sapevo cosa regalarti quindi sono andata sul sicuro, anche se mi rendo conto che sia piuttosto stupido come regalo"

Mi mordo il labbro, smettendo quando lo vedo osservarmi.
Sposta lo sguardo e i suoi occhi sembrano illuminarsi quando capisce. Mi sorride, poi si sposta per farmi entrare.

Non credevo che avrei mai oltrepassato l'uscio di casa in uno stato di totale imbarazzo, considerando che il fatto che ne ho combinate di tutti i colori, ma la vergogna non mi è mai appartenuta.

"So che hai pranzato in un ristorante con i tuoi, ma sono sicura che tu non abbia mangiato granché. Quindi ho pensato di rimediare"
Sistemo la grande busta del McDonald's sul tavolo e inizio a tirarne fuori le varie cose, ovvero tutto il cibo che abbiamo comprato dopo essere fuggiti dal gala di mia madre.

"È fantastico"
Sussurra divertito, poi alza lo sguardo e mi sorride dolcemente.

"Tanti auguri Andrew"
Lo stringo in un abbraccio, chiudendo gli occhi quando ricordo che probabilmente è l'ultimo. Sento le sue mani aprirsi e stringermi più a sé, come se anche lui volesse assorbire questo momento, questa sensazione. 

Rimaniamo così per davvero troppo tempo, nessuno dei due vorrebbe allontanarsi. Ci separiamo dopo un tempo interminabile e lui sorride più tranquillo, poi si sfrega le mani.
"Mangiamo?"

Annuisco felice e lo aiuto a tirar fuori tutte le varie buste. 

"E questi?"
Chiede indicando i bicchieri contenenti due gusti differenti di gelato. 

"Volevo aggiungere il mio tocco"
Faccio l'occhiolino cercando di essere seducente, ma dal fatto che si morde un labbro credo che voglia scoppiare a ridere. 

Prendo il mio panino e lo apro, aggiungendoci delle patatine in più. Andrew mi passa una scatolina. 
"Provala"
Mi dice con la bocca piena di patatine, facendomi ridere. 

Leggo cosa c'è scritto: Salsa alle cipolle. 
"Scordatelo, è proprio fuori discussione"

"Fidati"

Il Rumore Del SilenzioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora