16. Nyx

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Quando Nyx aprì gli occhi, dovette schermarli con una mano. Il sole entrava dalla finestra. Le tende erano aperte.

Cos'era stato a svegliarlo? Non il sole.

Toc. Toc.

La porta. Qualcuno stava bussando. Un attimo dopo era spalancata. Nesta e Cassian sulla soglia.

Nesta guardò Nyx e sospirò. Cassian sparì dalla visuale.

<<Tu, fuori di qui. Subito!>> Nesta non parlava con lui, ma con la Fae al suo fianco. Terrorizzata si alzò e si portò via i vestiti e il lenzuolo. E lui era nudo. Sotto lo sguardo di Nesta.

La Fae si chiuse la porta alle spalle, mentre sua zia si avvicinava al letto e lo guardava con quello sguardo severo che la caratterizzava.

<<Sono nudo.>>

<<Ti ho cambiato i pannolini per 3 anni, Gnometto.>> "Gnometto" era il soprannome che gli aveva dato Nesta. Solo lei poteva chiamarlo così.

<<Sono cresciuto. E... Dannazione sono nudo!>> Si alzò dal letto e si mise i pantaloni accanto al letto.

<<Sei mio nipote. Sono altri i maschi che mi eccitano, Gnometto.>> Uh... Quel tono nervoso non andava bene.

<<Qual è il problema?>> Gli chiese.

<<Sei piombato qui. Ubriaco. Con una ragazza che non era Celya e ci sei andato a letto. Hai dato fastidio. Molto fastidio.>> Lo stava rimproverando.

Nyx sorrise e si girò verso di lei spalancando le ali. <<A chi ho dato fastidio? Alla casa o a te e Cassian?>>

<<Non è questo il punto, Gnometto.>> Stava mostrando i denti ora. E i suoi occhi si erano accesi. Quando sbatté le palpebre le fiamme d'argento che aveva visto sparirono. Nesta sospirò. <<Tuo padre e tua madre ti hanno lasciato con Celya. Tu hai il compito di proteggerla e di aiutarla. Sai quanto mi ci è voluto per convincere tuo padre a darti due giorni da solo con lei?! E tu che fai? Il primo giorno la lasci per farti un'altra!>>

<<Non vedo il problema, Nesta. Io e Celya non stiamo insieme. Ho passato tutto il giorno con lei. La notte posso passarla con chi voglio!>> Dentro di sé sentì il suo potere vibrare, ma lo assopì come sapeva fare da anni ormai.

<<Nyx, ti senti quando parli, almeno? Sei tu quello che una settimana fa è venuto da me e mi ha parlato di Celya e di quanto fossi preoccupato per lei. Sei tu quello che mi ha chiesto di trovare un modo per lasciarvi soli.>> Le ricordò sua zia.

Sì, l'aveva fatto. Andava sempre da lei quando aveva bisogno di una mano o di un consiglio. Con lei poteva parlare sempre e di qualsiasi cosa. La sua prima volta, la sua prima sbronza, la sua prima scazzottata. Persino la prima sega. Quanto si vergognava di quello.

<<Cosa è successo tanto da farti scopare una sconosciuta da ubriaco?>> Nesta aveva abbassato al voce. Ora era più dolce, più preoccupata. Era sua zia, ma quella che aveva parlato in quel momento era la sua confidente, la sua amica.

<<L'ho desiderata. È caduta su di me, ha guardato le mie ali, era preoccupata per me. E poi ho sentito la sua eccitazione e il mio sguardo è caduto sulle sue labbra e lei si è spaventata.>>

<<Era eccitata?>> Nesta si era seduta sul letto e lo guardava dal basso, ma le parve il contrario, come se fosse lui quello seduto e lei quella in piedi. Nesta era in grado di farlo.

<<È stato un momento e non credo lei abbia capito che cosa stava provando, ma era eccitata. Il suo corpo, i suoi occhi... Non sono entrato nella sua mente, ma... Era eccitata, Nesta. E io mi sono lasciato tentare. Le ho accarezzato il volto e le ho guardato le labbra. E lei si è eccitata di più. E poi si è ritratta impaurita.>> Si maledì, come aveva fatto la sera precedente e durante tutta la notte, mentre sfogava l'eccitazione di quel momento.

A Court Of Light And Darkness {ACOLAD 1}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora