I - Festa di fine estate

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Ma forse il sole non serve,
chi ha la notte dentro
ha bisogno solo delle stelle.





Agosto era ormai finito e con esso si era portato via anche quella terribile estate che purtroppo Beth avrebbe ricordato per molto altro tempo ancora, se non pur per sempre

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Agosto era ormai finito e con esso si era portato via anche quella terribile estate che purtroppo Beth avrebbe ricordato per molto altro tempo ancora, se non pur per sempre.

Era seduta sul divano di casa sua, con accanto Dimitri che di tanto in tanto allungava il telecomando verso lo schermo della televisione in modo da cambiare canale e si lamentava ogni qual volta il tasto su cui pigiava pigramente non funzionava sotto al suo tocco; al che dopo un po' si stufò e lasciò perdere, rimanendo su un canale di cui neanche conosceva l'esistenza, ma tanto né a lui, né a Beth - intenta com'era a studiare le ultime cose prima che la scuola ricominciasse - interessava qualcosa.

In tv all'improvviso comparve un simpatico omino verde che sguazzava felice in una ciotola di latte e cereali al cioccolato e Beth nell'osservare quella stupida pubblicità si voltò automaticamente verso il fratello, cercando di domandargli con la sola forza del pensiero perché mai avesse scelto di interrompere la sua ricerca del programma perfetto proprio sul canale più idiota di tutti.

Lui non avvertì minimamente quello sguardo su di sé e continuò a guardare lo schermo illuminato del televisore, seppur con poco interesse. Si accorse di lei solamente nel momento in cui si alzò dal divano e gli passò davanti, interrompendo il suo contatto visivo con la scatola di cereali.

«Dove vai?» alzò lo sguardo su di lei.

«In camera...» disse mentre già si avviava al piano superiore «Sono stanca morta»

Dimitri guardò l'orario sullo schermo del cellulare ed assunse un'espressione un po' esterrefatta. Avrebbe voluto dirle che erano solo le nove di sera e neanche nonna Tanya andava a dormire così presto, ma quando rialzò gli occhi verso la scalinata Beth già non c'era più.

Si era rifugiata in camera sua.

Le pareti completamente bianche come la neve erano in netto contrasto con quelle blu della camera del fratello. Il letto a baldacchino, poi, le ricordava le stanze delle imperatrici barocche nelle grandi capitali europee e le lunghe e leggere tende che svolazzavano da una parte all'altra dalla stanza per via della finestra rimasta aperta, le davano l'impressione che se solo si fosse affacciata al balcone si sarebbe ritrovata davanti il mare calmo come una tavola e non i grattacieli illuminati di New York.

Si sedette sulla piccola poltroncina rosa ai piedi del letto ed allungò un braccio verso la piccola libreria che da poco aveva deciso di aggiungere, visto che i libri che aveva letto durante tutta quell'estate erano diventati troppi per essere lasciati sulla scrivania come vecchie scartoffie. Non si era mai particolarmente interessata alla lettura eppure in quei tre mesi, dopo essere stata costretta da Aria a leggere Piccole Donne, ne era rimasta talmente tanto estasiata ed affascinata che non aveva più perso tempo nel cercare nuovi passatempi che le sarebbero potuti piacere.

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