Capitolo 1

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Chloe

<<Rieccoci arrivati>> dice Dylan scendendo le scale dopo aver fatto il bagno a Tobìa.
Tiene ancora il bambino in braccio e quando si siede sul divano inizia a cullarlo.
Continuo a guardare il punto fisso e Dylan subito dice: <<C'è qualcosa che non va?>>.
Mi giro verso di lui, lo guardo negli occhi e gli sorrido.
<<No, non preoccuparti. Solo un po' di stanchezza>> mento.
<<Ne sei sicura?>> chiede lui.
<<Si>> rispondo.
<<Non ti sento tanto convinta>> ammette girandosi verso di me.
Posa il bambino a sedere sul divano, poi si piega in avanti e prende da terra tre giocattoli, glieli porge e Tobìa inizia a giocarci.
<<Ho un po' paura di affrontare un'altra gravidanza così riavvicinata>> confesso.
<<Perché non me l'hai detto prima?>>.
<<Eri felice e lo ero anche io, lo sono anche io Dylan solo che... Non so, temo che forse sia un po' troppo presto>> spiego.
Lui si irrigidisce e come suo solito fare stringe forte la mascella.
<<Non vuoi tenerlo?>> domanda guardandomi dritto negli occhi.
<<Certo che lo voglio Dylan, voglio tenerlo eccome semplicemente ho solo un po' di paura. Vorrei dirlo subito al dottor Foster se sei d'accordo pure tu>> rispondo.
<<Certo ma come fa a seguirci a distanza?>> domanda subito dopo lui.
Ecco lo sapevo...
O glielo dici adesso Chloe o mai più.
<<Avevo pensato di tornare a vivere a Los Angeles, per lo meno il tempo necessario della gravidanza...>> dichiaro.
<<A Los Angeles? Sul serio?>>.
<<Si, sul serio>> ripeto.
Sembra stupefatto dalla mia richiesta e non ne capisco il motivo.
<<Perché?>> domanda a sua volta.
<<Perché preferisco così Dylan. Il dottor Foster è uno dei migliori e vorrei che seguisse anche questa volta lui la gravidanza, non un'altro medico>>.
<<Va bene, se è questo quello che vuoi allora vada per Los Angeles>> afferma lui poco convinto.
<<Se non vuoi venire andrò io>> dico tranquilla. È vero, lo farei, sarei disposta a tornare a casa anche da sola se lui non è disposto a venire con me.
<<Non se ne parla, vengo con te>> replica lui subito dopo senza perdere tempo.
<<Ne sei sicuro?>> domando per avere certezza.
<<Scherzi? Certo che sono sicuro amore. Non ti lascio sola, questa cosa la affrontiamo insieme: io, te e Tobìa. E se vuoi che il dottore sia il signor Foster, ok d'accordo, sarà lui>> aggiunge nell'immediato.
<<Grazie della comprensione>>.
<<Non ringraziarmi, sai che farei di tutto per te>> confessa baciandomi la fronte.
<<Comunque a questo punto sarebbe meglio che tu iniziassi ad accennare questa cosa a Richard, sai... Credo che si debba organizzare per cercare una segretaria a tempo determinato>> ammette lui.
<<Lo farò, stasera chiamo Rachel e gli spiego tutto, anche perché desidero partire il prima possibile>> annuncio.
<<Addirittura il prima possibile?>> chiede lui.
<<Si perché? Tu non vuoi?>> domando.
<<Si certo che voglio solo che... be', credevo che tu volessi aspettare. Pensavo che magari saresti partita più in là, quando mancavano solo pochi mesi al parto>> risponde.
<<Dylan non ce la faccio a fare di nuovo avanti e indietro.. Se partirò quest'estate io qui non tornerò come minimo fino a marzo o aprile, quindi a distanza di quasi un anno>> spiego.
<<Capisco>>.
<<Comunque io adesso vado a farmi la doccia, ti dispiace badare a Tobìa per un po'?>> domando.
<<Certo vai pure, dopo ricordami che devo dirti una cosa>> ammette prendendo in braccio il bambino.
<<D'accordo>>, salgo al piano superiore e poi mi chiudo in bagno.
Inizio a spogliarmi lentamente e poi aziono l'acqua calda. Immergo un dito sotto il bocchettone della doccia e quando sento che l'acqua è tiepida, inizio a lavarmi.
Mi rilasso e cerco di alleviare l'ansia che ho in corpo. I muscoli si rilassano sentendo l'acqua calda, la tensione sparisce quasi del tutto e quando finisco, esco dalla doccia, mi avvolgo un'asciugamano intorno alla vita e infine mi avvio in camera. Non faccio in tempo ad entrare che subito mi ritrovo Dylan davanti.
Per un momento mi spavento ma poi quando vedo che è lui, mi rilasso e si scusa per avermi involontariamente fatto paura.
<<Tobìa dov'è?>> domando guardandolo.
<<L'ho lasciato un attimo in camera sua>> risponde.
<<Ok>>, mi giro e poi prendo i panni puliti dall'armadio. Li poso su una sedia e successivamente inizio a vestirmi sotto il suo sguardo. Dopo aver finito con l'intimo, mi accorgo di essermi dimenticata il pantalone da mettermi, così mi giro per andare a prenderlo ma facendo questo movimento passo difronte allo specchio.
Mi fisso la pancia e poi la tocco.
Faccio un bel sospiro e solo in quel momento Dylan viene dietro di me.
Posa le mani sopra le mie e mi lascia un bacio sul collo prima ancora di fissare insieme a me la pancia ancora invisibile.
<<Hai paura vero?>> chiede ed io annuisco.
<<Tanta?>> continua a chiedere.
<<Troppa>> confesso.
<<Sei sicura che c'entra solo la gravidanza?>>.
<<Si>> mento.
<<Non sei brava a mentire Chloe, dimmi la verità per piacere. Hai paura che me ne vado via vero?>> domanda ed alla fine mi arrendo.
<<So che non lo faresti più però temo che tu non ce la faccia a gestire due bambini, proprio come me. Tu l'ultima volta però te ne sei andato mentre io sono rimasta per nostro figlio>> ammetto.
Lui sospira e si toglie la maglia.
<<Che cosa stai facendo?>> chiedo confusa.
<<Evidentemente dovevo farlo un po' più grosso ma...>>, si gira mostrandomi un fianco e poi indica un nuovo tatuaggio.
Non l'avevo mai visto prima d'ora, evidentemente è nuovo.
<<Che cosa significa Dylan?>> domando.
<<Ricordi quando per il mio compleanno mi regalasti quella collana con disegnata un àncora?>> chiede ed io annuisco.
<<Bene, ora me la sono tatuata. L'àncora oltre ad essere un simbolo forte che rappresenta stabilità, forza, fedeltà e sicurezza significa anche sentire il bisogno di avere un posto sicuro, che possiamo essere noi stessi o un'altra persona, così come il bisogno di legarci saldamente a qualcuno o a qualcosa e bene... Quella persona sei tu, infatti, è per questo che sopra l'àncora c'è scritto il tuo nome>> spiega.
Non smetto di fissarla.
A prescindere che ci sia il mio nome o meno è un tatuaggio meraviglioso, per non parlare del significato poi; ma leggere quelle cinque lettere sopra quella splendida àncora disegnata, lo rende ancora più magico e splendido.
<<Quando te lo sei fatto?>> chiedo.
<<Quando ero a parigi>> risponde.
<<Quindi più di tre mesi fa..>> gli ricordo.
<<Si>> afferma.
<<Adesso puoi continuare a pensarla come vuoi. Di certo non è un tatuaggio a farti cambiare idea o a farti passare la paura, ma ci tenevo a farti capire anche con questo gesto che non me ne andrò mai più, nemmeno se mi caccerai a calci nel culo>> aggiunge.
Istintivamente lo bacio e gli avvolgo le braccia al collo. Lui mi afferra per il retro delle gambe e mi costringe ad avvolgergli le gambe intorno al suo bacino.
<<Sei pazzo>> dico tra un bacio e l'altro.
<<Ben venga esserlo se si tratta di te>> mormora sulle mie labbra.
<<Credimi Dylan che voglio tenere questo bambini, semplicemente c'è questa piccola cosa che mi frena. Ti ripeto, io e te abbiamo sempre parlato di un'altra gravidanza ma come già sai ti avevo detto di pensarci tra un bel po' di tempo ed è stata una cosa anche molto inaspettata, voluta senz'altro ma molto inaspettata>> confesso.
<<Lo so ma ormai siamo qui, la nostra famiglia si sta allargando e presto vedremo una piccolina girare per casa>> ammette.
<<Sei ancora convinto che sia una femmina tu eh>> dico ridacchiando.
<<Ovvio>> replica tranquillo.
Mi adagia sul letto e si posiziona sopra di me.
<<Prometto di essere un buon padre anche per lei e questa volta per davvero, non ti deluderò>>.
<<Mi fido di te, so che non lo farai>> dichiaro.
<<Darò a te e ai nostri due figli tutto ciò che ho, ci penso io a voi>> dice in tono premuroso.
<<Lo so>>, gli accarezzo una guancia e poi mi bacia. Inserisce un dito all'interno delle mie mutandine ma lo blocco.
<<Dylan...>>, alzo un sopracciglio e lo guardo male ma allo stesso tempo divertita.
<<Sei ancora di poche settimane>> dice lui lamentandosi.
<<Lo so ma devo andare a preparare cena e non posso ora>> confesso.
Lui si alza e sbuffa.
<<Va bene>> dice mettendo il broncio per farmi sentire in colpa.
<<E dai Dylan... Manco ti avessi lasciato>> dico infilandomi la sua maglietta.
Avrei dovuto prendere la mia ma so quanto gli piace vedermi con addosso i suoi vestiti e mi piace da morire avere il suo profumo addosso.
<<A proposito di questo...>> mi tira per la maglietta e mi fa avvicinare a lui.
<<Possiamo tornare insieme?>> chiede.
<<Lo sai qual è la mia risposta ma mi sembrava di aver capito che tu volessi un po' di tempo per digerire la storia con James...>> spiego.
<<Si, hai ragione ma ho cambiato idea>> replica. Mi lascio scappare una risata divertita e per un breve momento distolgono sguardo, ma poi quando capisco che lui è serio, lo riporto su di lui e annuisco.
<<D'accordo>> affermo.
<<Sul serio?>> chiede speranzoso.
<<Si>> confermo.
Mi prende di nuovo in braccio e poi mi bacia.
<<Grazie>> dice in tono dolce.
<<Non devi ringraziarmi, infondo lo voglio pure io e non vedevo l'ora che tu me lo chiedessi>> confesso.
<<Be' vorrei anche vedere, dopo tutti gli sforzi che ho fatto>> dice lui posandomi a terra.
Mi infilo velocemente i pantaloni e nel mentre lui si siede sul letto.
<<Continua a fare il bravo perché lo sai che le cose possono cambiare da un momento all'altro>> gli ricordo.
Lui si irrigidisce e subito alza le mani al cielo dicendo: <<Prometto, anzi giuro, di non fare più cazzate>>.
<<Bene>>, gli faccio l'occhiolino e poi esco dalla camera per dirigermi successivamente al piano inferiore per iniziare a preparare la cena.

Nothing more 5 || amore incondizionato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora