Capitolo 55

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Dylan

Ho paura.
Ho paura di cosa possa dire.
Di cosa possa uscire dalle labbra di mia madre. Giuro che se ne combina una delle sue me la paga cara, anzi carissima.
<<Si può sapere che cosa stai per dire o dobbiamo fare gli indovinelli?>> chiedo nervoso. Spero che non sia nulla di grave.
<<Chloe, devi sapere che questo era un regalo che avrei dovuto fare a Dylan tra ben tre anni, ma che, vedendo la situazione in cui siamo messi, ho dovuto anticipare di un bel po'>> inizia a dire mia madre.
Chloe mi guarda e subito le faccio capire che non so nulla. Mi crederà vero?
Giuro ragazzi che questa volta non c'entro nulla per davvero.
<<Va bene, dica>> la incalza la mia rag... ex ragazza. La guardo con la coda degli occhi e la vedo agitata. Le afferro una coscia e gliela accarezzo, poi mi giro verso mia madre.
<<Dylan non dovrà fare più avanti e indietro per Parigi>> confessa Mia.
<<Questo lo sa già mamma, sa che voglio rinunciare al mio lavoro per lei. Be' se solo me lo chiedesse, altrimenti no>> ammetto.
<<Non sarà necessario Dylan perché non lavorerai più in Europa, ma bensì qui in America>> afferma lei.
<<Cosa? In che senso?!!>> chiede Chloe.
I suoi occhi si illuminano.
Quando poso lo sguardo su di lei la vedo serena, sta trattenendo un sorriso e gli occhi sono lucidi. È sempre così emotiva.
<<Mi ero ripromessa di dirvelo se non foste tornati insieme e visto che è proprio così.. Be' adesso saprete tutto>> spiega.
<<Avevo pensato che forse per tre anni potevate ancora resistere, malgrado sapessi che fare avanti e indietro era molto stancante e faticoso, però i bambini sono ancora piccoli e non si rendano conto di nulla. Però poi ho pensato che con il tempo le cose potessero cambiare, gli anni passano per tutti, per voi, per la vostra storia d'amore, ma in particolare per i vostri figli. A nessuno va negato l'amore, l'amore di un padre o di una madre verso un figlio e nemmeno l'afferro, ed è per questo che ho, anzi abbiamo, trovato due strutture dove crearci la stessa linea di Parigi. Ovviamente la casa di moda avrà lo stesso nome di quella in Europa, ma avrà appunto sede diversa e volevamo che fossi tu a gestirla Dylan>> dichiara mia madre guardandomi. Sono sconcertato ed estremamente stupito.
Io capo di un'azienda?
Ma ci pensate ragazzi?
<<Dici seriamente?>> chiedo.
<<Certo>> risponde.
<<Non è uno scherzo vero?>> domanda.
<<Non mi sembra di avertene mai fatti>>.
<<Non ci credo>> replico.
<<Credici invece>>, mi sorride e poi posa lo sguardo su Chloe.
<<Te che ne pensi?>> gli chiede mia madre.
<<Sono confusa e sorpresa>> annuncia.
<<Ma tanto, tanto felice lo sarò solo se accetterai>> ammette Chloe guardandomi.
<<Ma certo che accetto, solo che... Hai detto due strutture mamma. Perché due? Non ne basta una?>> chiedo titubante.
<<Certo si, ne basterà solo una, ma devi dirmi te dove la vuoi. Se siete veramente sicuri di vivere a New York, disdico Los Angeles e do la conferma dall'altra parte altrimenti farò il contrario. Ditemi voi, la scelta è vostra>> risponde lei. Guardo la donna che amo e lei fa lo stesso. Sembra pensierosa e ciò non promette bene.
<<Potremmo pensarci un po'?>> gli chiede lei.
<<In effetti mamma non è una decisione facile, sopratutto per Chloe che lavora laggiù. Magari se ci dai il tempo per parlarne e rifletterci su..>> dico appoggiando la richiesta di Chloe.
<<Ma certo, furia non ne abbiamo e lo sapete. Prima mi date una conferma prima avverranno i lavori e, se mi date una risposta in questo mese, nel giro di sei mesi, massimo nove, avrete già un posto di lavoro>> aggiunge Mia.
<<Perché avrete?>> chiede Chloe.
<<Potresti lavorarci anche tu. Non so... Occuparti delle solite cose, ma qui. Cioè con Dylan e non da Richard>> risponde.
<<Oh si, giusto..>> dice poco convinta lei.
<<Ma vabbè comunque per il momento non fasciatevi la testa, arriverà il giorno in cui avrete delle risposte concrete>> confessa mamma. Chloe sembra parecchio turbata.
Spero solo che adesso non sia di cattivo umore. Stanotte voglio dormire con lei e so che non è giusto, per lei perlomeno, ma voglio e spero che voglia lo stesso.
<<Io comunque adesso penso di andare in camera>> commenta Chloe alzandosi.
<<Tieni queste>> dice mister pantaloni eleganti porgendogli le stampelle.
<<Grazie Noah, buonanotte a tutti>> dice lei sorridente. Se non fosse perché la conosco direi che è felice, ma invece no. Quello che gli ho visto fare è uno dei sorrisi più falsi che io abbia mai visto in vita mia, ma la comprendo.
<<Penso di fare lo stesso pure io>> ammetto alzandomi. Tutti mi guardando e Chris mi sorride in modo strano.
<<Che strano, proprio quando mia figlia va a letto ci vai pure tu>> dice ridacchiando.
<<Christopher!!>> dice imbarazzata la fidanzata. Lui ride ed io faccio lo stesso.
<<Vai pure ragazzo, d'altronde quando il sesso chiama non bisogna far altro che rispondere>> aggiunge lui sedendosi sulla poltrona.
Catherine gli tira una spallata e poi si copre il viso con le mani.
<<È meglio che vada>> dico ridendo.
Ho le lacrime agli occhi per via della situazione. Noah è l'unico che non ride e sono contento di ciò. Lo guardo, lui mi guarda, e con un solo sguardo gli faccio capire che tutto ciò che ha perso è mio.
<<Si è meglio>> strilla Catherine.
<<Buonanotte>> dico io.
<<Buonanotte>> dicono all'unisono i genitori.
Subito mi avvio a passo decisivo verso l'ultima porta, quella di Chloe, e una volta arrivato davanti quest'ultima busso. Lei mi fa entrare e successivamente chiudo la porta a chiave per non essere disturbati da nessuno, tantomeno da Mister pantaloni eleganti.
Lo odio!

Nothing more 5 || amore incondizionato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora