Capitolo 57

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Chloe

Al mattino seguente mi sveglio prima di tutti, o almeno così credevo.
Appena entro in cucina trovo mia madre e Mia sedute intorno al tavolo, e non appena mi vedono rimangono sorprese.
<<Che ci fai già sveglia a quest'ora Chloe? Guarda che oggi non hai la fisioterapia>> chiede mia madre.
<<Lo so, ma non riesco a dormire>> confesso.
Mia mi guarda e subito si rende partecipe nella conversazione.
<<Per Dylan?>> chiede.
<<Si...>> rispondo.
<<Che cosa è successo? Ti va di parlarne con noi Chloe?>> chiede la madre di Dylan.
Annuisco e mi siedo a capo tavola.
Mia è posta alla mia destra, mia madre alla sinistra ed entrambe aspettano le mie parole.
<<Dylan mi ha tradita... credo...>> spiego.
<<Cosa!!!??>> esclama sua madre scattando giù dalla sedia di legno.
La mia invece si limita solo a guardarmi in modo strano.
<<Chloe che cosa stai dicendo?>>.
Finalmente si decide a parlarmi, ma non sembra sorpresa, solo innervosita da ciò che ho detto. Mi chiedo solo perché.
<<La verità, chiedilo a lui se non mi credi>> dico rispondendo alla sua domanda.
<<Non lo farebbe mai>> ribatte lei.
Perché lo sta difendendo?
<<Vai a svegliarlo, poi vediamo chi ha ragione>> replico acida. 
<<È impossibile, ma come... Non lo riconosco... Questo non è mio figlio.. Non lo farebbe mai, perlomeno, non a te>> dice Mia tornando a far parte della discussione.
<<Era quello che pensavo pure io>> ammetto.
<<Cos'è successo di preciso?>> domanda lei.
<<Ha avuto delle avventure con Wendy>>.
<<Non dirmi che...>>, fa un passo indietro ma subito mi precipito a dire: <<No no Mia, quello no per fortuna, ma hanno dormito insieme. Ci sono stati dei baci e qualche approccio fisico... Insomma cercate di capire da sole>>.
<<Scusa ma stento a crederti>> dice di colpo mia madre. Mi giro di scatto verso di lei e la guardo sorpresa.
<<Pensi che mi diverta a dire queste cose?>>.
<<No, ma non penso nemmeno che Dylan sia così scemo da farsi baciare da un'altra per più di una volta>> esplicita.
<<Con tutto il rispetto eh...>> aggiunge mia madre guardando Mia.
<<Tranquilla>> replica lei.
<<È così invece>> affermo io.
<<Ma com'è possibile? Lui ha fatto di tutto per te. Lo sta facendo tuttora.. Non ce la faccio a crederti Chloe. Non credo alle tue parole>>.
<<Ma sei seria?>> chiedo incazzata.
Se pensa che questa storia la trovi divertente a tal punto a inventarmi delle cose, per lei non vere, si sbaglia di grosso.
<<Dylan è pentito Chloe, sul serio... Non può averti fatto una cosa simile>> annuncia lei.
<<No vabbè io non ci credo>>.
<<Mia tu mi credi vero?>> chiedo girandomi verso quella che doveva essere mia suocera.
Lei si gira verso mia madre e dice: <<È vero Catherine, mi aveva accennato qualcosa Dylan prima ancora di venire qui ieri pomeriggio.>>
<<Visto?>>. Guardo mia madre e lei si scusa.
<<E tu che cosa gli hai detto?>> domanda Catherine a Mia.
<<Quando mi ha detto che era successo qualcosa mi sono subito incazzata, ma lui mi ha tranquillizzato dicendomi che non aveva tradito Chloe. Così mi sono calmata e non ho fatto scenate. Pensavo fosse successo qualcosa di poco, non so.. magari solo degli sguardi fraintendenti da parte di lei e basta, ma se adesso mi dici che c'è stato qualcosa di più, sappi che la pagheranno cara entrambi>>.
Si alza dal tavolo e si avvia alla porta.
Io e mia madre ci alziamo di colpo e ci giriamo entrambe verso di lei.
<<Può prendere per il culo tutti quello lì, ma non me>>, si avvia velocemente verso il corridoio e noi la seguiamo.
<<Mia fermati>> dice mia madre rincorrendola.
<<Non fare sciocchezze, potresti pentirtene>> aggiunge. Mia madre prova a prenderla per un braccio, ma ormai è troppo tardi perché è già entrata nella stanza del figlio.
Prende un cuscino ed inizia a tirarglielo addosso. Lui si sveglia di colpo ed inizia ad imprecare. La sua faccia sembra indemoniata, ma quella della madre lo è di più.
<<Come hai potuto stronzo!>> urla Mia.
<<Di che cosa stai parlando?>> chiede lui cercando di afferrare quel cuscino che gli continua a dare ripetutamente noia.
<<Avevi detto che non avevi tradito nessuno>>. Dylan finalmente gli strappa via il cuscino dalle mani. La guarda, lei lo guarda.
Si fulminano con gli sguardi.
Posa lo sguardo su mia madre e quest'ultima si avvicina a Mia, bloccandole le spalle e abbracciandola da dietro.
<<Calmati>> gli sussurra.
<<No io non mi calmo. Questo è un grande stronzo e nessun qui dentro si merita tutto questo disprezzo da parte sua, non dopo tutto quello che ogni individuo, a parte Noah, di questa casa ha fatto per lui. Specialmente Chloe>> continua a dire Mia sbraitando.
<<Si va bene, ma calmati o sveglierai tutti>> insiste mia madre. A quelle parole Dylan mi guarda ed io gli faccio capire che mi dispiace.
Posso essere arrabbiata con lui, ma non avrei mai voluto che si svegliasse in questo modo.
Stronza si, ma fino ad un certo punto.
<<Gli ho già chiesto scusa mamma, non so che altro fare. Mi impegnerò a fare di meglio, ma se non è disposta a perdonarmi io non posso farci nulla. La cazzata ormai l'ho fatta e non posso farci molto, se il tempo mi sarà di aiuto bene, altrimenti pazienza. Ciò non cambia che comunque continuerò a prendermi cura della mia famiglia>> spiega lui.
<<Prima fai le cazzate e poi chiedi scusa. Fai sempre così, ma di questo gioco ci siamo stancate tutte>> lo avverte puntandogli un dito contro. Lui si alza dal letto e minaccia la madre con uno sguardo a dir poco profondo.
<<Smettila di dire queste cose>> la avverte.
<<Smettila tu di prendere tutti per il culo>>.
<<Non prendo per il culo nessuno e ho già chiesto scusa. Impara ad apprezzare i piccoli gesti che lo sai pure tu che fino a due anni fa non lo avrei mai fatto, non avrei mai chiesto scusa a nessuno>> gli ricorda.
<<Non è una giustificazione la tua>>.
<<Lo so>>. Si calma ma rimane sempre impettito con la postura.
<<Se sapevo tutto sul casino che avevi combinato laggiù, qui non ti ci avrei mai portato. È stato un errore>>.
La madre gli si avvicina e lui non si muove di un passo. Non è spaventato, ma riesco a percepire il suo stato di tensione.
Non aveva mai visto prima d'ora la madre così, e nemmeno io se devo essere sincera.
<<Ti toglierò tutto Dylan. Da oggi non avrai più niente da me, mi hai deluso>>.
Mi viene subito un colpo al cuore.
<<Sappi che un lavoro te lo trovo solo perché hai Chloe e i tuoi figli. Puoi ringraziare loro perché altrimenti staresti sotto un ponte>> aggiunge senza pietà Mia.
<<Mia basta, stai dicendo cose pensanti. Smettila o domani te ne pentirai>> si intromette mi madre.
<<No Catherine, questo stronzo merita questo e ancora peggio>> ringhia lei.
<<Smettila>> ripete la mia.
<<Sei una delusione, mi vergogno di essere tua madre. Guarda come sei ridotto, hai un sacco di tatuaggi, per fortuna però ti sei tolto quei piercing che ti rovinavano la faccia. Che cosa pensi di insegnare ai tuoi figli? Non sai nulla della vita, non sai come si sudano le cose perché a te tutto è stato concesso. Hai cose che non meriti, tipo questo lavoro e la tua famiglia.
Se non fosse per loro io a quest'ora ti avrei tolto tutto, non che l'abbia già fatto, ma almeno il lavoro mi tocca lasciartelo. Quindi d'ora in poi puoi ringraziare lei...>>, Mia mi indica e poi continua a parlare dicendo: <<e i tuoi figli, perché è grazie a loro che ti concedo ancora questa opportunità>>.
Se ne va via sbattendo la porta.
<<Scusami Dylan, vedrai che gli passerà. Tu stai tranquillo>> mia madre gli si avvicina e gli lascia un bacio sulla guancia.
Lui rimane sorpreso e successivamente anche lei corre dietro a Mia.
<<Sei arrabbiato?>> domando.
<<Non con te>> risponde sedendosi sul letto.
<<E con chi?>>.
China la testa, unisce la mani tra di loro a mo di preghiera e posa i gomiti sulle ginocchia.
<<Con me stesso>> enuncia lui.
<<Vuoi che ti lascio da solo?>>.
Dovrei lasciarlo da solo dopo quello che mi ha fatto, ma mi fa pena lasciarlo qui dopo tutte le cose cattive che gli ha detto la madre.
<<Come vuoi, io ti vorrei, ma se non vuoi rimanere vai pure. Lo comprendo>>.
<<Rimango se vuoi>> gli confido.
<<Allora si, rimani>>.
Mi siedo sul letto e guardo il vuoto.
<<Giusto per informazione. Non ho dormito abbracciato a Chloe. Io ero dalla mia parte, lei dalla sua e tra di noi c'erano almeno quaranta centimetri di distanza>> spiega lui dopo qualche secondo di silenzio.
<<Non vi siete toccati?>>.
<<Manco morto la toccherei con quell'interesse>> risponde lui.
<<Ho capito>>, abbasso la testa ed inizio a giocherellare con le mani.
<<Non ho intenzione di chiederti scusa, non sono io quella che deve chiedere perdono a qualcuno, ma mi dispiace che tu abbia dovuto sentire quelle cose che ti ha detto tua madre.
È colpa mia, dovevo stare zitta>> sostengo dopo altri secondi di silenzio.
<<Me lo sono meritato, quindi tranquilla>>.
<<La notte ti ha portato consigli?>> domanda subito dopo riferendosi alla questione Parigi.
<<Non ancora, ma non vorrei prenderla da sola questa decisione. Anche se non stiamo insieme preferisco decidere insieme a te, non da sola>> affermo.
<<Va bene amore, ma sei tu quella che è indecisa. Alla fine credo che spetti comunque a te, posso aiutarti a scegliere, ma quella che ha da entrambe le parti qualcuno di importante sei tu>> mi ricorda.
<<Tu hai Richard a New York. Non ti mancherebbe se solo ti dicessi di venire qui a Los Angeles?>> domando.
<<Si, ma tu sei più importante>> confessa.
<<Va bene, in ogni modo non lasciare a me questo compito. Aiutami, ok?>> chiedo.
<<Va bene ti aiuterò, ma non ora. Pensa a stare bene. C'è tempo>> risponde.
Annuisco e mi sdraio sul letto.
Fa lo stesso ed entrambi fissiamo il soffitto.
Gira la testa e sposta lo sguardo su di me, faccio lo stesso e lui si avvicina.
<<Ha ragione mamma, non ti merito. Tu sei troppo per uno come me>>, mi accarezza una guancia e mi fissa le labbra.
<<Avrei voglia di morderti quel labbro, ma per rispetto non lo faccio. Non voglio più sbagliare con te, non voglio nemmeno più obbligarti a tornare con uno come me, ma non perché non voglio. Non pensare che io mi sia arreso, non lo farò mai, non se si tratta di te, ma ha ragione mia madre. Meriti di meglio>>.
<<Ricorda soltanto che ti amo, con tutto me stesso davvero. Ti ho amato e continuerò a farlo. Non me ne troverò un'altra, perché tu sei l'unica che voglio, ma se non avrò te... Be', preferisco non averne altre>> dice a cuore aperto. Mi rassicurano molto le sue parole ma non posso farmi abbindolare di nuovo.
Sono una donna, merito rispetto come qualsiasi altro essere umano su questo pianeta.
Ho una dignità. L'ho persa una volta per lui, non la perderò di nuovo.
Io mi amo e voglio continuare a farlo fino al giorno della mia porte.
Nessuno me lo impedirà.
Non lo permetterò mai.

Nothing more 5 || amore incondizionato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora