Capitolo 86

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Chloe

Tornata in terrazza poso il croissant alla crema, appena preso, sul tavolo e lo guardo.
<<Credevo tu volessi mangiare me, non lui>>.
Ridacchiando gli apro le gambe.
Gli abbasso i jeans fino alle cosce, mi rialzo e poi gli tocco l'erezione attraverso il tessuto dei boxer. Mi avvicino alle sue labbra e ci lascio un piccolo e casto bacio.
<<Chi ti ha detto che non ho intenzione di fare entrambe le cose?>> gli chiedo provocandolo.
<<Che vuoi fare?>> domanda divertito.
<<Zitto>> gli ordino.
Dalla maglia tiro fuori una bandana per capelli, la stessa che solitamente uso per uscire fuori delle volte, e gliela sventolo davanti.
<<Ok adesso mi stai mettendo in confusione. Che hai intenzione di fare con quella?>> mi chiede indicandola. Sorrido maliziosamente e poi dico: <<Vedrai>>.
<<No, ora me lo dici>> mi ordina.
<<Stasera ho deciso di non prendere ordini, stanotte voglio darli perciò girati>> gli ordino.
<<Cosa?! No!>> replica.
Alzo un sopracciglio e dico: <<Dylan>>.
<<E se non lo faccio?>> domanda.
<<Non faremo niente>> rispondo.
Lui si gira e poi dice: <<Sai sempre come convincerti tu>>.
Ridacchio e nel mentre gli lego la bandana sopra gli occhi. Lo faccio voltare di nuovo e lo spintono all'indietro facendolo appoggiare al tavolo. Lui si lecca il labbro inferiore e si sorregge con le braccia.
<<Se mi fai male giuro che te la faccio pagare>> mi avverte.
<<Non dandomelo per una settimana?>> chiedo divertita.
<<Per esempio. Mh si, può essere un'idea>>.
<<Non ti faccio male tranquillo>> lo rassicuro e poi mi avvicino alla sua bocca.
<<Tutt'altro anzi>> sussurro sulle sue labbra. 
Successivamente mi allontano da lui e vado a dividere il croissant in due.
Con un dito raccolgo la crema che fuoriesce e gliela spalmo sui capezzoli.
<<Ma che cazzo..>>, con una mano cerca di ripulirsi il petto ma riesco a bloccargliela in tempo. Stasera comando io e che gli piaccia oppure no dovrà fare quello che dico.
<<Ah ah, non si fa. Non puoi toccare>> lo avverto. Gli riposiziono la mano sul tavolino e subito dice: <<Tu mi fai paura>>.
<<Non averne, ti piacerà vedrai>>.
Continuo a spargere la crema in qua e in la sul suo petto. Piano piano scendo sempre più in giù fino ad arrivare all'altezza dei boxer.
Può bastare così.
Mi pulisco il dito infilandomelo in bocca e succhiando la crema rimasta, poi mi scanso i capelli da una parte e mi avvicino a Dylan.
<<Sei pronto?>> chiedo.
<<Muoviti, ho voglia di scoparti>> confessa rude. Ridacchio e lentamente inizio a succhiargli un capezzolo.
Assaporo la crema con gusto e lo faccio ancora di più quando sento il suo respiro farsi sempre più pesante. Gli sta piacendo lo so.
Poco dopo passo all'altro e lo sento mugolare.
<<Chloe>> pronuncia il mio nome mugolando quando scendo sempre più infondo.
Gli abbasso gli slip, anch'essi fino alle caviglie, e finalmente lo prendo in bocca.
<<Cazzo>> si lascia scappare.
Seppur non vedendomi, afferra la mia testa ed inizia a spingermi contro la sua erezione.
Sento il suo membro fino in gola ma non mi ritraggo. Ormai ci sono abituata.
Quando sente di star per venire mi tira indietro e di scatto si toglie la bandana.
Mi afferra per il collo e ribalta la situazione.
<<Non solo mi stuzzichi, ma decidi anche di mettermi una bandana sugli occhi per intensificare il piacere. Ottima mossa Johnson ma ora tocca a me>> sussurra sulle mie labbra.
Lo lascio fare e divertita mi giro di spalle.
Prima ancora di agire mi slaccia il reggiseno e mi stuzzica un capezzolo con due dita.
Poco dopo mi lega la bandana sugli occhi e nuovamente mi fa sedere sul tavolino.
<<Fai piano Dylan, potrebbero sentirci>> gli ricordo. Lo sento ridacchiare e poi dice: <<Questo pensa a farlo tu>>.
La sua voce è calda e seducente.
Mi intimorisce delle volte. Anche quando voglio prendere potere, lui sa sempre quando e come farmi smettere.
Mi stringe una coscia e il lieve dolore che sento, causato dalla troppa pressione, diventa piacevole. Lui mi fa scorrere un dito sulla sommità delle mie cosce, lì dove sono mezza ormai, e con l'altra mano mi spinge all'indietro, facendomi sdraiare completamente sul tavolino. Ispiro di scatto quando sento la superficie fredda di quest'ultimo scontrarsi contro la mia schiena nuda.
Con due dita entra dentro di me mentre con il pollice inizia a disegnare lenti cerchi sul clitoride. Con l'altra mano mi allarga le gambe e mi avvicina a lui prendendomi successivamente per entrambe le cosce.
<<Questa volta non andrò piano>> mi avverte.
<<Perciò se senti dolore o anche solo fastidio, dimmelo>> aggiunge.
Annuisco, poiché non riesco a parlare, e aspetto con ansia il suo arrivo dentro di me.
Entra in me con un movimento rapido e un grido fuoriesce dalla mia bocca.
<<Ti amo>> mi ripete entrando ed uscendo da me. Entra ed esce ad un ritmo veloce rispetto alle altre volte. In passato sentivo male quando prendeva velocità, poi quel fastidio diventava piacere ma invece adesso provo solo una grande eccitazione. Solo piacere.
Aveva ragione.
A occhi bendati l'intensità è molto più elevata. Non sai cosa ti aspetta, non sai quello che fa, non vedi i suoi movimenti e immagini soltanto.
È stupendo.
<<Dylan>> mugolo dal troppo piacere.
Con una mano cerco il suo braccio ma lui mi afferra il polso e me lo porta sopra la testa.
<<Non toccarmi>> ringhia seducente.
La fatica nel cercare di non gridare si accentua ancora di più ed è difficile da gestire non avendo niente su cui sfogarmi.
Solitamente quando lo facevano a letto avevo le lenzuola, mi aggrappavo a loro e cercavo di tenere a freno la lingua mentre le stringevo, altre volte mi sfogavo su di lui.
Lo baciavo, lo graffiavo o mi infilavo una mano in bocca ma adesso, che non mi sta permettendo di fare niente di tutto questo, è davvero difficile per me gestirmi.
<<Dylan... Oddio>> gemo di nuovo.
Lo stringo in vita con le cosce quando sento di venire ma prima ancora di farlo, lo fermo e dico: <<Non voglio venire, aspetta>>.
<<Che vuoi fare?>> mi domanda.
Mi alzo e mi tolgo la bandana.
<<Prendimi di dietro>> gli ordino.
Mi giro e posiziona il suo membro all'entrata.
<<Ho detto di dietro non da dietro>>.
Solo dopo capisce la mia richiesta e quando lo fa mi chiede: <<Sei sicura?>>.
<<Sì>> confesso.
<<Ma lo abbiamo fatto solo una volta se non ricordo male, sei proprio sicura? Lo sai che a me non interessa farlo proprio lì..>> dice in tono premuroso.
<<Voglio provare, se sento male ci fermiamo, ok?>> lo avverto.
<<D'accordo>> replica.
Lentamente entra in me e sento subito un forte dolore. Lo sento ispirare e poco dopo dire: <<Cazzo, qui si che sei stretta>>.
<<Fai piano Dylan>> dico lamentandomi.
Lui inizia a muoversi e piano piano il dolore sparisce. Ho sentito che bisogna stare rilassati quando si ha questo tipo di rapporto, non bisogna contrarre i muscoli perché si può sentire ancora più male.
Con il passare del tempo inizia a farsi sempre più piacevole la situazione ma non è la stessa cosa di quando mi prende davanti.
<<Piccola, ho bisogno di aumentare la velocità>> ammette stringendomi i fianchi.
<<Esci>> gli ordino e lui esce.
In men che non si dica lo faccio sedere sulla sedia e gli salgo sopra.
Calo lentamente sulla sua erezione e successivamente inizio a muovermi più velocemente.
Mi aiuto dandomi la spinta con le sue spalle e, aggrappandomi a loro, aumento la velocità.
Lui butta la testa all'indietro ed io nel mentre colgo quei secondi per ammirargli il collo pieno di vene. Vene evidenti direi, ma che lo rendono ancora più sexy e attraente.
I miei fianchi descrivono cerchi e lui mi strizza una natica quando sta per venire.
<<Sto per...>>, non riesce a finire la frase dal troppo piacere.
<<Anche io>> gli confesso.
Poco dopo vengo pronunciando il suo nome, lui fa lo stesso e riversa in me il suo liquido.
Quando riprendiamo entrambi fiato, apriamo gli occhi e ci guardiamo.
Lui mi sorride ed io gli bacio quelle labbra sorridenti. Il suo sapore ha odore di casa.
Come ho fatto a viverci senza per due anni e mezzo? Sono stata una stupida, folle madre che invece di cercare se stessa, stava solo perdendo ciò che aveva di più caro, dopo i figli ovviamente, ovvero il suo lui.
<<Sono stata una stupida a lasciarti andare>>.
<<Sh non pensarci più>> mormora lui scostandomi i capelli bagnati dal viso.
<<Ci penso eccome. Potevo perdere la mia esatta metà e concederla ad un'altra ragazza>>.
<<Questo non lo avrei permesso io>> dichiara.
<<Lo dici ora solo perché sei innamorato.
Tra vent'anni, se non fossimo tornati insieme, non sono sicura che l'avresti pensata sempre così>>.
<<Forse non hai capito, tu sei e sarai l'unica donna della mia vita. L'unica che amerò in eterno, anche nell'aldilà continuerò ad amarti>> dichiara a cuore aperto. Le sue parole sono così dolci che mi scaldano l'anima.
Lo amo più di quanto potessi immaginare.
<<Te lo dimostrerò un giorno>> mi rivela guardandomi dritto negli occhi.
<<Che cosa scusami?>> chiedo stupidamente.
<<Che sei l'unica che voglio>> risponde.
<<Lo so già>>.
<<Sì è vero, ma un giorno lo capirai ancora di più fidati>> dice sicuro di se.
<<E nel frattempo cosa bisogna fare?>>.
<<Continuare ad amarci, a prenderci cura dei nostri figli e del lavoro. Quando siamo insieme non ci manca nulla ricordatelo>> risponde lui.
<<Hai ragione>>, gli sorrido e poi lo bacio.
<<Ti amo>> ripete staccandosi.
<<Come il primo giorno?>> chiedo.
Scuote la testa e dice: <<No piccola, ancora di più>>. Mi bacia di nuovo ed io non posso far altro che gioire di ogni momento passato così insieme a lui, la mia metà.
L'uomo che, malgrado non fosse nei miei piani, mi ha stravolto la vita rendendola bella da morire. Gli devo tutto, più di quanto mi immaginassi.

Nothing more 5 || amore incondizionato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora